13.06.2013 Views

Marco Ceccarelli APPUNTI DI CRISTOLOGIA BIBLICA

Marco Ceccarelli APPUNTI DI CRISTOLOGIA BIBLICA

Marco Ceccarelli APPUNTI DI CRISTOLOGIA BIBLICA

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

PREPARAZIONE VETEROTESTAMENTARIA<br />

vittima impotente davanti ai suoi nemici; al contrario. È lui stesso che si<br />

sottopone alle violenze, che “si offre” a chi lo maltratta. Ciò significa che<br />

avrebbe potuto evitarlo, che avrebbe potuto sottrarsi a tali sofferenze, ma<br />

non lo ha fatto (possiamo chiederci: perché?).<br />

2) Tale atteggiamento remissivo è conseguenza dell’ascolto di Dio, della<br />

sua totale sottomissione e familiarità con Jahveh. L’ascolto di Dio produce<br />

l’accettazione della Sua volontà. Qui abbiamo dunque una prima risposta<br />

alla domanda precedente: egli non si ribella al male perché così vuole il Signore<br />

(ma di nuovo: perché il Signore vuole così?).<br />

Nei versetti successivi appare in ogni modo la convinzione che Dio si sarebbe<br />

messo dalla sua parte e lo avrebbe sostenuto. Per questo egli ha reso<br />

il suo volto come la pietra durissima. I vv. 7-9ab esprimono la convinzione<br />

del Servo di uscire comunque vincitore contro i suoi avversari. Questa prima<br />

parte finisce con una frase illuminante; v. 9ab:<br />

Ecco, il Signore Jahveh mi aiuterà; chi mi incolperà?<br />

L’ultimo verbo (rsh‘) si potrebbe tradurre: dichiarare malvagio, colpevole.<br />

C’è dunque un tentativo degli avversari del Servo di dichiararlo colpevole<br />

di qualcosa di grave e quindi meritevole dei maltrattamenti che gli fanno<br />

subire. C’è come un processo accusatorio contro il nostro personaggio (cfr.<br />

la terminologia del v. 8). Egli però proclama la sua innocenza e afferma che<br />

Dio stesso si farà suo difensore.<br />

Queste affermazioni di grande certezza nel soccorso divino e nell’esito<br />

positivo della sua missione sono molto interessanti. Infatti se paragoniamo<br />

il Servo con un profeta che ha avuto similmente notevoli umiliazioni a causa<br />

della sua missione come Geremia, vedremo che questi abbonda di espressioni<br />

di protesta e di sconforto nei confronti di Dio (anche se porterà<br />

avanti fino in fondo la sua missione). Il Servo invece mostra una notevole<br />

sicurezza, una fede incredibilmente salda, che fa di lui ancora di più un personaggio<br />

del tutto peculiare. Le ultime parole del Servo (nel proseguo dei<br />

canti egli non parlerà più) sono una manifestazione di profonda fiducia, nonostante<br />

la notevole opposizione che riceve, nel Dio che lo ha inviato e che<br />

darà successo alla sua missione 36 . Con questa fiducia egli affronterà la prova<br />

definitiva, quella descritta nell’ultimo canto.<br />

I.5.4.4 Il quarto canto del Servo (Is 52,13-53,12)<br />

È il più lungo dei quattro canti e ne costituisce il culmine. Possiamo notare<br />

che non c’è esattamente una prima e una seconda parte come più o meno<br />

appare nei canti precedenti, ma una lunga parte centrale che descrive le<br />

36 A questa convinzione sembra rispondere e confermare Dio stesso nel primo intervento<br />

che farà, cioè in Is 52,13, dicendo: “Ecco, il mio servo avrà successo”.<br />

29

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!