Marco Ceccarelli APPUNTI DI CRISTOLOGIA BIBLICA
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PREPARAZIONE VETEROTESTAMENTARIA<br />
Conclusione<br />
Sintetizziamo i punti principali emersi in questo brano.<br />
1) Quello che si realizza nel Servo è qualcosa di unico e impensabile.<br />
Abbiamo visto come il nostro personaggio si distingua da qualsiasi altro per<br />
caratteristiche del tutto singolari. Questo è vero in particolare riguardo alla<br />
sua missione e al modo con cui la svolge. Egli funge da “capro espiatorio”<br />
che si carica delle colpe del popolo per eliminarle attraverso la sua morte.<br />
Lo stupore suscitato dalla sua vicenda sta ad indicare che ciò che si compie<br />
in lui è qualcosa del tutto inaspettato, imprevedibile, incredibile. Potremmo<br />
chiederci: in quale figura storica questo si è realizzato? Gli esegeti tendono<br />
ad identificare il Servo con qualche personaggio esilico o post–esilico, o<br />
addirittura con il popolo stesso. Ma queste posizioni sono alquanto fuori<br />
luogo e non tengono conto del contenuto del testo, finendo per considerarlo<br />
puramente simbolico, quando invece le sue affermazioni sono cariche di un<br />
intenso realismo. Il Servo deve essere un personaggio storico, ma quale?<br />
Possibile che se fosse stato un contemporaneo dell’autore non ne sapremmo<br />
il nome? Occorre qui osservare una cosa importante. I verbi dal secondo<br />
stico del v. 10 fino alla fine del v. 11 sono al futuro (non solo l’eventuale<br />
risurrezione del Servo, ma anche la sua morte [“Quando la sua vita sarà offerta”]<br />
è posta al futuro). Questo vuol dire che anche se in precedenza il<br />
profeta parla al passato, il personaggio che descrive è qualcuno che deve<br />
ancora venire. Il Servo deve essere un personaggio futuro 50 .<br />
2) La morte del Servo è necessaria per il compimento della volontà di<br />
Dio. Secondo alcuni autori ci troviamo di fronte ad una novità assoluta nella<br />
teologia profetica. Quanto si afferma nel v. 10 è certamente chiaro e allo<br />
stesso tempo impressionante. Forse la maggior fonte di meraviglia riguardo<br />
la vicenda del Servo sta proprio in questo punto, nell’aver capito che “era<br />
necessario” che un uomo subisse la morte, e una morte ignominiosa, perché<br />
si realizzasse il disegno salvifico di Dio. Addirittura il testo dice che Dio<br />
stesso si è compiaciuto nello schiacciarlo in questo modo.<br />
[Il motivo di questa “necessità” sembra sfuggire a prima vista e va probabilmente<br />
ricercata in un’analisi della soteriologia veterotestamentaria di cui il nostro canto<br />
sembra essere l’espressione e la rivelazione più alta. Non possiamo in questo contesto<br />
esaminare tale questione. Facciamo soltanto un brevissimo accenno. Sappiamo<br />
che la legislazione veterotestamentaria prevedeva la pena di morte per alcuni<br />
50 Questo può sembrare strano dato che la tribolazione del Servo viene descritta in precedenza<br />
come qualcosa di già compiuto. Ciò si può spiegare in questo modo: il profeta che<br />
parla a nome del popolo usa il “perfetto profetico” riferendosi cioè al Servo come un personaggio<br />
così certo che è come se fosse già esistito e avesse già compiuto la sua opera; ma<br />
in realtà egli ancora deve offrire la sua vita e poi riaverla di nuovo.<br />
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