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Meridiana 209_Meridiana - Società Astronomica Ticinese

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soché a Est con angolo di azimut di circa 98°.<br />

Prolungando questa linea, dopo aver sorvolato<br />

125 chilometri di deserto incontaminato si<br />

incontra la cittadina di Shiprock, di 8.156<br />

anime, e dopo altri 45 chilometri Farmington,<br />

con 37.844 abitanti, entrambe nello stato del<br />

New Mexico. Considerando che per 125 chilometri<br />

della Monument Valley c'è solo buio<br />

deserto, è stupefacente vedere come una cittadina<br />

di meno di 40 mila abitanti possa<br />

rischiarare lʼorizzonte a quella distanza.<br />

Da questa piccola ricerca si può capire<br />

quanto i moderni agglomerati urbani, anche se<br />

di dimensioni limitate, siano delle formidabili<br />

sorgenti di inquinamento luminoso, e come<br />

mai non ci sia più un solo angolo di cielo naturale<br />

a distanze ragionevoli dalle nostre città.<br />

Inoltre la concentrazione di centri urbani fa sì<br />

che non sia possibile allontanarsi abbastanza<br />

da una zona abitata in modo da poter accedere<br />

a un cielo naturale. Questo, almeno, qui in<br />

Europa. Purtroppo il continuo, lento deterioramento<br />

del cielo notturno crea una sorta di<br />

assuefazione tra le persone e tra gli stessi<br />

astrofili. Oggi basta che si veda la Via Lattea<br />

per pensare di essere sotto un cielo buio, mentre<br />

questo non è vero.<br />

Quando ci si trova sotto un vero firmamento<br />

naturale, si percepisce una sorta di sensazione<br />

quasi di disagio e smarrimento. Si ha<br />

la chiara impressione di essere sotto una<br />

cupola: esattamente quello che avevano sempre<br />

creduto gli Antichi, che il cielo lo vedevano<br />

proprio così. I sensi entrano in conflitto: mentre<br />

50<br />

la vista comunica al cervello di essere in un<br />

ambiente chiuso, lʼudito avverte di essere in un<br />

ambiente aperto, e ciò provoca una sensazione<br />

di disagio. In un cielo buio naturale la Via<br />

Lattea non è solo una pallida fascia bianca un<br />

poʼ indistinta e spettrale, ma si presenta come<br />

lʼelemento più appariscente del cielo stesso,<br />

ricca di dettagli e ben definita. Inoltre la sua<br />

presenza tende a nascondere le costellazioni<br />

che si proiettano su di essa. La costellazione<br />

del Cigno, che è una delle costellazioni estive<br />

che meglio si stagliano in cielo, si perde nella<br />

luminosità della Via Lattea e risulta molto<br />

meno evidente di quando viene osservata<br />

sotto un cielo moderatamente inquinato.<br />

John E. Bortle, famoso astrofilo americano<br />

e autore della nota scala dellʼinquinamento<br />

luminoso, dice che negli Anni Settanta era possibile<br />

accedere a cieli bui naturali con circa<br />

unʼora di auto dai maggiori centri urbani, mentre<br />

ai giorni nostri bisogna allontanarsi di almeno<br />

250 chilometri e anche più. Inoltre aggiunge<br />

che in quegli anni era ancora possibile trovare<br />

un firmamento naturale nelle regioni del<br />

Nordest degli Stati Uniti, dove lui abita e osserva,<br />

mentre ora questo non è più possibile e<br />

Bortle deve rassegnarsi a convivere con lʼinquinamento<br />

luminoso.<br />

La nostra Terra è un vero balcone naturale<br />

affacciato sullʼuniverso. Alla natura sarebbe<br />

bastato molto poco per impedire agli umani<br />

di godere di questa vista. Ma a questo hanno<br />

pensato loro stessi…

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