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La dimensione multi-stakeholder delle cooperative sociali - Euricse

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LA CRISI DEL WELFARE STATE E LE ORGANIZZAZIONI NONPROFIT MULTI-STAKEHOLDER<br />

Dominique Cappelletti, Luigi Mittone<br />

le nonprofi t <strong>multi</strong>-<strong>stakeholder</strong> possono rappresentare una risposta innovativa<br />

per recuperare, da un lato, effi cienza al sistema del welfare<br />

- quindi risorse - e nel contempo raff orzare il ruolo a ivo (di intervento<br />

dire o) degli enti pubblici che nella formula del contracting out<br />

è praticamente assente.<br />

Efficacia dell’offerta, funzione sociale del benessere e domanda di<br />

welfare<br />

È abbastanza interessante rifl e ere sulle ragioni teoriche che l’economia<br />

neoclassica propone per giustifi care l’intervento dello Stato in<br />

un’economia di mercato. Queste giustifi cazioni, come ampiamente<br />

noto, sono legate, da un lato, all’idea che il mercato possa fallire nel<br />

rispondere alla domanda in alcuni se ori di produzione-consumo e,<br />

dall’altro, che una <strong>delle</strong> funzioni sovrane svolte dallo Stato consiste<br />

nel “calibrare” il sistema economico sulla base di una funzione sociale<br />

del benessere, la cui forma, sempre secondo la teoria neoclassica,<br />

non può che essere defi nita per via politica.<br />

Il diba ito sulle nonprofi t tradizionali, come brevemente anticipato<br />

nell’introduzione di questo lavoro, ha concentrato l’a enzione sul<br />

ruolo che esse possono svolgere nella direzione dei fallimenti di mercato<br />

e, parallelamente, dei cosidde i fallimenti di contra o, mentre<br />

ha di fa o ignorato il problema della defi nizione della funzione del<br />

benessere sociale. In altre parole anche la le eratura sulle nonprofi<br />

t tradizionali, come la le eratura teorica neoclassica standard, ha<br />

di fa o escluso dal proprio orizzonte di indagine il problema della<br />

determinazione della “corre a” forma della funzione del benessere<br />

sociale, ritenendo che questo fosse un compito della sfera politica<br />

strictu senso dello Stato. 3 In realtà, nella pratica reale, stabilire una<br />

funzione sociale del benessere vuol dire operare un ruolo di redistribuzione<br />

<strong>delle</strong> risorse tra i ci adini e questo ruolo non si concretizza<br />

solo a raverso le leggi nazionali di quadro complessivo (come, ad<br />

esempio, la normativa fi scale piu osto che le leggi fi nanziarie) bensì<br />

anche nella pratica quotidiana, a raverso la scelta <strong>delle</strong> modalità di<br />

erogazione dei servizi di welfare.<br />

Appare infa i evidente che privilegiare alcuni contenuti quali-quantitativi<br />

dell’off erta di welfare equivale a privilegiare o a penalizzare<br />

questa o quella categoria di consumatori spostando, nei fa i, l’asse<br />

3 Si potrebbe dire che fa eccezione a questa regola di generale disinteresse la cosiddetta public<br />

choice che studia i processi di decisione politica in contesti democratici applicando l’attrezzatura<br />

analitica neoclassica.<br />

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