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La dimensione multi-stakeholder delle cooperative sociali - Euricse

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IMPRESA SOCIALE<br />

56 ottobre ~ dicembre 2008<br />

prese <strong>sociali</strong> che si occupano dell’inserimento lavorativo dei sogge i<br />

svantaggiati o disabili (Iamiceli, 2007, pp. 181 ss.).<br />

Nel primo caso non pare dubbio che il coinvolgimento dei benefi -<br />

ciari sia da intendere in termini estensivi, essendo esso necessario<br />

anche alla luce della legislazione in materia di servizi <strong>sociali</strong>. Infa i,<br />

sulla base del principio di sussidiarietà orizzontale, i ci adini possono<br />

a ivarsi per lo svolgimento di a ività di interesse generale, come<br />

singoli o a raverso formazioni <strong>sociali</strong> di cui fanno parte. Il principio<br />

di sussidiarietà orizzontale introduce un nuovo modo di agire dei<br />

ci adini, chiamandoli ad una maggiore partecipazione all’esercizio<br />

<strong>delle</strong> pubbliche funzioni <strong>sociali</strong> e <strong>delle</strong> responsabilità pubbliche,<br />

secondo quel modello che un’autorevole do rina ha defi nito della<br />

”amministrazione condivisa”. 8 In altre parole “applicare il principio<br />

di sussidiarietà orizzontale signifi ca creare alleanze fra le amministrazioni<br />

ed i ci adini, a tu i i livelli ed in tu i i se ori, per risolvere<br />

insieme i problemi sempre più complessi della nostra vita colle iva”<br />

(Arena, 1997, p. 22).<br />

<strong>La</strong> logica di tale principio, nell’ambito dei servizi alla persona, è<br />

quella di garantire, da un lato, il coinvolgimento dei sogge i del<br />

terzo se ore in generale e <strong>delle</strong> imprese <strong>sociali</strong> in particolare nel sistema<br />

di erogazione dei servizi <strong>sociali</strong>, ma, dall’altro lato, in modo<br />

corrispe ivo, anche un coinvolgimento a ivo dei destinatari degli<br />

interventi (dire amente o a raverso i propri familiari) nell’a ività<br />

di erogazione dei servizi da parte <strong>delle</strong> imprese <strong>sociali</strong> e nell’individuazione<br />

assieme ed a raverso di esse <strong>delle</strong> soluzioni più effi caci<br />

rispe o al proprio bisogno. Tu o ciò implica un rapporto di scambio<br />

e, sopra u o, di collaborazione reciproca tra tu i gli a ori <strong>sociali</strong><br />

nella realizzazione di un sistema di off erta di servizi che soddisfi<br />

sia i bisogni <strong>sociali</strong> più gravi, sia quelli più diff usi o comunque più<br />

“sentiti” dalla comunità locale. In questo contesto, l’impresa sociale<br />

interviene in un sistema di responsabilità condivise in cui l’obie ivo<br />

principale è il perseguimento dell’interesse generale, ovvero la tutela<br />

della persona e della sua dignità.<br />

Le modalità in cui tale intervento può realizzarsi vanno rintracciate<br />

essenzialmente, nelle leggi regionali sull’assistenza sociale, giacché<br />

in seguito alla riforma del titolo V della Costituzione, le Regioni hanno<br />

competenza esclusiva in materia di servizi <strong>sociali</strong>.<br />

8 Arena (1997, p. 29-65). L’autore sottolinea che tale modello si fonda sull’obiettivo di “consentire<br />

una soluzione dei problemi di interesse generale migliore dei modelli attualmente<br />

operanti, basati sulla separazione più o meno netta fra amministrazione e amministrati”.

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