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quirino bezzi - Centro Studi Val di Sole

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speciale Quirino Bezzi<br />

chiesa <strong>di</strong> Mastellina c’è un Cristo in un piccolo ovale che<br />

arieggia quelli sopra descritti).<br />

Ciò che mi porta a sostenere il nome <strong>di</strong> Giovanni Baschenis<br />

è pure il fatto che gli affreschi <strong>di</strong> Dimaro e Cusiano<br />

hanno altri punti uguali a cui possiamo riferirci.<br />

Nella parete S.E. del presbiterio <strong>di</strong> Dimaro attraverso la<br />

scena raffigurante il martirio <strong>di</strong> S.Sebastiano, c’è l’identico<br />

fregio che forma la cornice d’uno degli affreschi della<br />

parete <strong>di</strong>etro l’altare della chiesa <strong>di</strong> Cusiano.Varie altre<br />

cornici hanno gli stessi motivi ornamentali. Pure la mano<br />

che scrive il carattere gottico nelle pareti <strong>di</strong> Dimaro, Mastellina,<br />

Cogolo, e Cusiano è la stessa.<br />

Altro fatto che mi porta a concludere che il pittore<br />

ignoto <strong>di</strong> Cusiano sia quello noto <strong>di</strong> Dimaro è ancor<br />

questo: somiglianza <strong>di</strong> faccie, mani, aureole (noto che<br />

anche le aureole dei santi <strong>di</strong>pinti posteriormente dai Baschenis<br />

nella chiesa <strong>di</strong> S.Vigilio <strong>di</strong> Pelugo-Rendena hanno<br />

la stessa incisione gli orli e la stessa usanza <strong>di</strong> bucarle in<br />

mezzo come la nostra anche la positura delle striscie<br />

recanti le varie scritte è uguale in ambe le chiese. In tutti<br />

gli affreschi dei Baschenis, come pure in questi <strong>di</strong> Cusiano,<br />

predonima il colore rosso, giallo e verde. Basterebbe<br />

però la stessa figura del Cristo, gli stessi fregi per dare<br />

senza pericolo <strong>di</strong> sbaglio la stessa paternità agli affreschi<br />

<strong>di</strong> Cusiano e Dimaro.<br />

Che poi le comunità dell’Alta val <strong>di</strong> <strong>Sole</strong> abbiano avuto in<br />

quei tempi grande famigliarità colle genti del al <strong>di</strong> là del<br />

Tonale basterebbe sfogliare le pergamene dell’Archivio<br />

parrocchiale d’Ossana per averne la certezza. Nell’epoca<br />

ci troviamo infatti davanti a una vera infinità <strong>di</strong> nomi<br />

e <strong>di</strong> uomini <strong>di</strong> origine bresciana: da Bormio (perg. N.2)<br />

da Vezza (N.3) da Lovere, da Averaria (perg. N.17 anno<br />

1463) Nella perg. N.28 trovo un Ser Simone de Averaria<br />

notaio nel 1491. Può quin<strong>di</strong> essere più che verosimile<br />

che le nostre chiese siano state <strong>di</strong>pinte ed abbellite da<br />

gente richiamata nei nostri paesi da persone in essi già<br />

stabilitesi.<br />

Gli affreschi nel corpo della chiesa si prestano ben più<br />

<strong>di</strong>fficilmente ad un inquadramento storico. La figura più<br />

antica della stessa contrariamente a quanto affermavo nella<br />

mia relazione sulle scritte della stessa chiesa, risale al 1300-<br />

1400. Essa fu fatta <strong>di</strong>pingere da un certo Guelmo <strong>di</strong>ctus<br />

Minoius. Tale nome lo trovo nella pergamena numero 6<br />

dell’Archivio parr. <strong>di</strong> Ossana. In essa trovo: Minorinus,<br />

Meiorinus, Minoius, notaio “de Runzio d.Lode comunitatis<br />

Verone” E’ l’unico riscontro trovato con tale nome.<br />

In riguardo poi alle figure della parete nord e a quella<br />

della Crocifissione siamo ancor più nel regno delle<br />

ipotesi. Sono certamente posteriori al 1600. Trovo solo<br />

qualche somiglianza con delle figure <strong>di</strong>pinte nella casa<br />

24<br />

dei vecchi Dottori Bezzi, ora proprietà <strong>di</strong> Natale Bezzi,<br />

che secondo la tra<strong>di</strong>zione della mia famiglia che da essa<br />

proviene, fu fatta <strong>di</strong>pingere dalla signora d’un me<strong>di</strong>co<br />

venuta in casa Bezzi dal Milanese nob. dei Sesia. Di tali<br />

<strong>di</strong>pinti rimangono intatti i soffitti <strong>di</strong> due stanze e raffigurano<br />

scene d’amore. Come quelli della chiesa hanno<br />

lo sfondo completamente in nero e potrebbe darsi che<br />

già che in Cusiano era arrivato questo milanese per la<br />

affrescatura <strong>di</strong> detta casa si sia pensato a fargli <strong>di</strong>pingere<br />

qualcosa anche nella chiesa e forse anche ciò per merito<br />

<strong>di</strong> detta famiglia Bezzi, che dominava il paese con una<br />

numerosa <strong>di</strong>nastia <strong>di</strong> me<strong>di</strong>ci condotti e <strong>di</strong> vari sacerdoti.<br />

Qui siamo però in piena ipotesi che solo un documento<br />

potrebbe rischiarare.<br />

L’importante è però <strong>di</strong> aver stabilito con tutta certezza<br />

che l’affrescatore del bel presbiterio della chiesa <strong>di</strong><br />

Cusiano è Giovanni dei Baschenis de Averaria e che tali<br />

affreschi furono fatti prima del 1488 data in cui furono<br />

fatti quelli <strong>di</strong> Dimaro.<br />

BEZZI QUIRINO DI ERGISTO.<br />

Cusiano <strong>di</strong> Ossana I-I-1939 XVII

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