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quirino bezzi - Centro Studi Val di Sole

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Riceviamo e volentieri pubblichiamo, in ricordo del socio Giuseppe Polisseni e <strong>di</strong> Quirino Bezzi:<br />

Sono Giovanna Polisseni.<br />

Desidero annunciarvi la morte, avvenuta il 17 maggio a Stresa, <strong>di</strong> mio fratello Dr. Giuseppe Polisseni, vostro socio fin<br />

dalla fondazione del <strong>Centro</strong> <strong>Stu<strong>di</strong></strong> nel lontano 1967. Aveva ottantanove anni. Nei suoi ultimi giorni riuscì ancora a leggere<br />

le pagine “Ricordo <strong>di</strong> Quirino Bezzi” sul n. 1 del 2009 della vostra rivista “La <strong>Val</strong>” , appena ricevuta, e si compiacque<br />

molto <strong>di</strong> quanto scritto, mentre gli riaffioravano tanti ricor<strong>di</strong>. Aveva saputo coltivare nel tempo una sincera e fraterna<br />

amicizia con l’in<strong>di</strong>menticabile Quirino dal quale, giovanissimo, imparò l’amore per i “crozi e le vedrette” della <strong>Val</strong> <strong>di</strong> <strong>Sole</strong>,<br />

<strong>di</strong> cui la famiglia sua era originaria: era figlio <strong>di</strong> Aurelio Polisseni e <strong>di</strong> Elena Lina dei Voltolini <strong>di</strong> Ossana. Era tra<strong>di</strong>zione<br />

famigliare il ritorno il <strong>Val</strong>le per trascorrere le vacanze estive lassù tra i “solandri”: i parenti, fra cui il cugino carissimo<br />

Giovanni Zanella <strong>di</strong> Bolzano, e gli amici più cari, primo fra tutti “el Guerrino de Cusian”.<br />

In una foto, che allego (che pubblichiamo in quarta <strong>di</strong> copertina, ndr), mio fratello è ritratto con lui al lago Nero, nei<br />

primi anni della loro giovinezza: era il 1937! In seguito le vicende della vita per un po’ <strong>di</strong> tempo li separarono. Da Modena,<br />

dove la famiglia viveva dai primi del Novecento, ci si trasferì a Stresa; e qui per cinquant’anni Giuseppe esercitò<br />

la professione <strong>di</strong> farmacista, passando poi il testimone al figlio. Questa attività in località turistica gli permise poi solo<br />

qualche fugace presenza in <strong>Val</strong> <strong>di</strong> <strong>Sole</strong>. Ma col Bezzi non mancarono mai lo scambio <strong>di</strong> auguri natalizi, e il Quirino li<br />

accompagnava quasi sempre con qualche sua pubblicazione letteraria, gra<strong>di</strong>tissima, e gli incontri fraterni e festosi in<br />

momenti importanti, come quando a Milano il nostro amico ricevette l’onorificenza <strong>di</strong> cavaliere dell’Or<strong>di</strong>ne del cardo.<br />

Rivedemmo il Bezzi nell’estate 1988, quando era ricoverato all’ospedale <strong>di</strong> Trento, pochi mesi prima della sua morte.<br />

Ora voglio pensarli entrambi lassù in Cielo, riuniti con quanti furono veri amanti della montagna e fecero della loro vita<br />

una <strong>di</strong>fficile ma costante e serena ascesa. Nel loro animo semplice e generoso restarono fedeli a quel motto “Altius tendo”<br />

scritto dal “Guerrino” su un cartoncino-ricordo, al rifugio Denza, il 15 agosto 1938 e donato all’amico più giovane<br />

“el Pippo” dopo aver scalato insieme la mai <strong>di</strong>menticata cima Presanella. Vi faccio avere, qui accluso, questo cartoncino,<br />

trovato tra i suoi ricor<strong>di</strong> più cari <strong>di</strong> gioventù, perché possiate conservarlo nel vostro archivio, se lo considerate opportuno,<br />

tra le cose relative al Bezzi. Anch’io a suo tempo, piena <strong>di</strong> interesse, <strong>di</strong> entusiasmo e <strong>di</strong> amore per la terra degli avi, finii<br />

tra i soci fondatori del centro; riprenderò ora la mia adesione come socia con il prossimo anno, nel ricor<strong>di</strong> <strong>di</strong> mio fratello.<br />

Auguro a tutti voi, che con tanta passione ed impegno lavorate per il centro <strong>Stu<strong>di</strong></strong>, ogni bene e felice esito in tutte le<br />

vostre attività culturali e sociali.<br />

Distinti saluti.<br />

Giovanna Polisseni<br />

“Altius tendo”<br />

Noi siam la giovinezza che l’aspre vette vuole raggiungere, che vuol portare in cuore<br />

la lor fierezza pura e granitica: vogliamo sempre salir finchè ci dura il respir e della<br />

Presanella il dolce incanto nel cuor resterà.<br />

Bezzi Quirino Presanella Denza 15 agosto 38<br />

9<br />

speciale Quirino Bezzi<br />

Grazie <strong>di</strong> cuore, signora Giovanna, per questo prezioso<br />

ricordo, e grazie per averci voluto regalare la bellissima<br />

fotografia che abbiamo pubblicato ed il cartoncino che<br />

qui viene riprodotto e che abbiamo riposto con massima<br />

cura nel fondo Quirino Bezzi presso la Biblioteca<br />

Storica della Torraccia, a Terzolas. É per noi motivo <strong>di</strong><br />

emozione profonda poter quasi toccare i sentimenti<br />

che legano alla nostra bella valle chi da essa vive lontano,<br />

“ma ‘n la foresteria no la ved l’ora de tornar fra i<br />

so sgrèbeni pu spes”, come scriveva lo stesso Quirino.<br />

É dolcissimo l’affetto che lega questi due amici alle loro<br />

montagne, e stimolante l’impegno e gli ideali che traspaiono<br />

da un semplice cartoncino <strong>di</strong> auguri.<br />

Siamo lieti, signora Giovanna, che lei desideri essere ancora<br />

con noi negli anni futuri.<br />

Il presidente<br />

Federica Costanzi

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