Chiesa Evangelica Valdese di Firenze - Direzione generale per gli ...
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pastore Geymonat formò una nuova comunità che si riuniva nell’ex convento <strong>di</strong> Santa<br />
Elisabetta in via dei Malcontenti, denominando il nuovo gruppo <strong>Chiesa</strong> dell’Oratorio in<br />
omaggio alla Scuola dell’Oratoire <strong>di</strong> Ginevra dove il pastore aveva stu<strong>di</strong>ato. Ben presto<br />
dovettero lasciare anche l’ex convento e dopo cinque anni in via Palazzuolo, dove il<br />
Geymonat aveva acquistato dei locali, la nuova comunità si trasferì in via Manzoni. 17<br />
Del resto il Geymonat non voleva rom<strong>per</strong>e del tutto con la <strong>Chiesa</strong> <strong>Valdese</strong> affermando,<br />
come scrive Vinay, «finchè non vi sarà nulla <strong>di</strong> me<strong>gli</strong>o in Italia, non abbiamo che più<br />
forti motivi d’attenerci, benché liberamente, alla Costituzione <strong>Valdese</strong>, il cui pregio s’è<br />
chiarito assai in questo nostro ricorso al Sinodo». 18<br />
Questo <strong>di</strong>ssi<strong>di</strong>o turbò <strong>per</strong> anni il territorio fiorentino e creò un certo imbarazzo<br />
all’interno della <strong>Chiesa</strong> <strong>Valdese</strong> <strong>per</strong>ché Geymonat risultava stipen<strong>di</strong>ato dalla Tavola in<br />
quanto insegnante ma era anche pastore <strong>di</strong> un gruppo che si era allontanato da essa. 19<br />
Intanto, nel 1887, era giunto a <strong>Firenze</strong> come pastore della chiesa in via dei Serra<strong>gli</strong>,<br />
Giovanni Luzzi, che vi rimarrà fino al 1902. Le due comunità trovarono pace con questi<br />
due pastori che si rispettavano vicendevolmente e furono molto attive cercando <strong>di</strong><br />
portare fuori dalla città la pre<strong>di</strong>cazione e svolgere attività sociali. La chiesa <strong>di</strong> via<br />
Manzoni era prettamente popolare e a<strong>per</strong>ta anche alle altre chiese; quivi furono istituiti<br />
il Mutuo Soccorso fra <strong>gli</strong> Evangelici e l’Associazione <strong>Evangelica</strong> fra i Giovani; quella<br />
<strong>di</strong> via dei Serra<strong>gli</strong> con il suo pastore formarono la Squadra evangelistica e altre attività<br />
quali l’Istituto Ferretti, l’Istituto Coman<strong>di</strong> e l’Istituto Gould.<br />
La prima o<strong>per</strong>a messa in atto fu l’«Istituto Evangelico Femminile Italiano» fondato da<br />
Salvatore Ferretti (<strong>Firenze</strong> 1817-ivi 1874), dal quale prese nome. L’asilo evangelico<br />
femminile (come è anche conosciuto) fu a<strong>per</strong>to nel 1862 a <strong>Firenze</strong> poco fuori Porta alla<br />
Croce e aveva come scopo quello <strong>di</strong> «racco<strong>gli</strong>ere fanciulle orfane o abbandonate fi<strong>gli</strong>e<br />
<strong>di</strong> genitori evangelici e <strong>di</strong> prepararle me<strong>di</strong>ante un educazione morale e cristiana a<br />
guadagnarsi utilmente la vita». 20 Dieci anni dopo, ovvero nel 1872, un gruppo <strong>di</strong><br />
benefattori acquistarono un immobile in via del Gignoro dove trasferirono l’Asilo.<br />
Dopo la morte del Ferretti, l’istituto fu <strong>di</strong>retto da «un Comitato <strong>di</strong> Signore sotto l’egida<br />
17<br />
<strong>Firenze</strong>, ACV, <strong>Chiesa</strong> via Manzoni, Carteggio e atti, 212; C[OLA] R[IENZO ] M[ANNUCCI], Note <strong>di</strong><br />
storia, cit., pp. 209-210.<br />
18<br />
VALDO VINAY, Ecclesiologia valdese, cit. , p. 40.<br />
19<br />
Le due comunità, pur seguendo i dettami della <strong>Chiesa</strong> <strong>Valdese</strong>, rimasero <strong>di</strong>vise fino al 1957, quando si<br />
riunirono sotto l’unica denominazione <strong>di</strong> <strong>Chiesa</strong> <strong>Evangelica</strong> <strong>Valdese</strong> con sede in via Manzoni. Il<br />
Geymonat non voleva rom<strong>per</strong>e del tutto con la <strong>Chiesa</strong> <strong>Valdese</strong>, poiché e<strong>gli</strong> affermava, come scrive<br />
Vinay, «finché non vi sarà nulla <strong>di</strong> me<strong>gli</strong>o in Italia, non abbiamo che più forti motivi d’attenerci, benché<br />
liberamente, alla Costituzione <strong>Valdese</strong>, il cui pregio s’è chiarito assai in questo nostro ricorso al Sinodo».<br />
VALDO VINAY, Ecclesiologia valdese, cit. , p. 40.<br />
20<br />
Istituto Femminile Evangelico, Regolamento, art.1°<br />
XIII