Chiesa Evangelica Valdese di Firenze - Direzione generale per gli ...

imase però proprietaria dei macchinari concessi in affitto alla Società. Nelle principali
città d’Italia furono istituiti dei depositi e agenti per la vendita dei libri, che
rappresentava una parte del bilancio della Società, mentre l’altra parte era formata da
sottoscrizioni da parte di persone sia italiane che straniere. La Claudiana ricevette un
primo duro colpo nel 1889 con la morte del direttore rev. James B. Will che aveva
guidato la casa editrice per ben 23 anni a cui successe il pastore valdese Odoardo Jalla,
il quale contribuì a renderla più operosa. Finanziariamente, invece, si iniziò a vedere la
crisi che nel 1903 portò quasi alla chiusura definitiva. I problemi finanziari erano dovuti
sia al costo dell’esercizio della tipografia sia dalla sempre minori aiuti da parte degli
inglesi e un «certo isolamento in seno all’evangelismo italiano». 13 Con lo scoppio della
Prima Guerra Mondiale le vendite precipitarono e portarono la Claudiana a diventare
nel 1925 un’opera della Chiesa Valdese, quindi dipendente dalla Tavola Valdese e
trasferita a Roma. 14
Ritornando alle vicende della chiesa valdese fiorentina, dal 1865 fu assegnata a Luigi
Desanctis la cattedra di teologia apologetica e pratica ed egli collaborò con il Geymonat,
pastore della comunità di Firenze, predicando la domenica sera, facendo catechismo
nelle scuole evangeliche, diventando membro del Concistoro e predicando la domenica
a Pisa e talvolta anche a Lucca e Livorno. 15 In questo periodo il pastore di Firenze
cercava di ottenere più autonomia dalla Tavola, ma nel 1868 il Geymonat fu esonerato
da questo incarico con la spiegazione che egli doveva dedicarsi esclusivamente
all’insegnamento nella Scuola di teologia, e il suo posto fu preso da un giovane pastore
delle Valli, Augusto Meille. La conseguenza di questo atto fu la divisione della
comunità: secondo il Vinay, il problema nacque perché la Tavola vedeva la comunità di
Firenze come «una seconda parrocchia valdese fuori delle Valli» e a quella data essa
«era [considerata] matura per costituire una nuova parrocchia; ma il suo pastore era uno
spirito piuttosto indipendente, come la maggior parte degli evangelici fiorentini. In
questo caso l’art. XXV [degli Atti del Sinodo del 1855] poteva divenire pericoloso», 16
infatti parte della comunità si rifiutò di sottomettersi a questa decisione ed insieme al
13
AUGUSTO ARMAND-HUGON, Le origini e i primi anni della Tipografia Claudiana (1855-1889), pp. 37-
57; ROBERTO NISBET, La Claudiana a Firenze. Secondo periodo (1890-1925), pp. 59-64, entrambi in
Cento anni di stampa evangelica. La Claudiana 1855-1955, Torre Pellice, Claudiana, 1956. La citazione
si trova a p.64.
14
ROBERTO NISBET, La Claudiana a Firenze, cit., pp. 65-76.
15
VALDO VINAY, Luigi Desanctis e il movimento evangelico fra gli italiani durante il Risorgimento,
Torino, Claudiana, 1965, pp. 342-343.
16
VALDO VINAY, Ecclesiologia Valdese ed evangelizzazione, in «Protestantesimo», anno XIII (1958), p.
39.
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