Chiesa Evangelica Valdese di Firenze - Direzione generale per gli ...

mantenuto anche oggi). Nel 1955 fu data in uso alla Chiesa valdese che, dopo varie
trattative con l’ambasciata inglese e la comunità, l’acquistò nel 1967.
Questa serie è seguita dai Documenti contabili (schede 333-435) che rispetto a quella
corrispondente della Chiesa di via dei Serragli è più articolata. Sono stati individuati
quattro sottoserie formate dai registri delle collette per il mantenimento della chiesa, i
libri mastro in cui sono annotate tutte le spese sostenute nell’esercizio della chiesa, i
registri delle entrate e delle uscite con i giornali di cassa dei vari luoghi di culto e i vari
bilanci mensili. L’ultima sottoserie riguarda le ricevute contabili dal 1874 al 1912 per il
primo gruppo e un secondo gruppo cronologicamente più omogeneo dal 1939 al 1966.
Anche in questo fondo l’ultima serie è riservata alle Varie (schede 436-477), cioè a quei
documenti eterogenei non inseribili nelle altre parti. Tra questi ci sono documenti
riguardanti il Concordato del 1929, il Patto di integrazione valdese-metodista, la
documentazione di altre comunità evangeliche, le riviste e ritagli di giornali. Sono
presenti anche alcuni documenti del Centro Evangelico di Cultura (scheda 468),
costituito nel 1948 come luogo d’incontro fra gli evangelici per approfondire gli
argomenti della fede e che oggi ha assunto la denominazione di Centro Culturale
Protestante. 1 Sono stati inserite anche delle circolari del Centro Evangelico di
Solidarietà (schede 469-470) in cui, fra le varie attività sociali, si offrivano anche
servizi medico-sanitari. Questa associazione nacque nel 1959 da giovani appartenenti
alle diverse chiese evangeliche di Firenze.
Non possiamo esentarci dal nominare il Cimitero di Porta a Pinti (scheda 471), anche
se presente con un solo documento non originale ma riprodotto. L’importanza di questo
luogo di sepoltura è dovuta al fatto che esso è il primo cimitero non cattolico presente a
Firenze. Nel settembre del 1827 il demanio granducale vendette alla Chiesa riformata
un terreno di 8.000 metri quadri formati da una “montagnola” artificiale fuori porta a
Pinti creata con il terreno di riporto della costruzione del bastione voluto da
Michelangelo prima del 1529. Il progetto fu affidato a Carlo Reishammer (1806-1883)
nello stesso anno e terminò nel 1828. Egli suddivise l’area in quattro riquadri mediante
due vialetti con cipressi che s’intersecano a croce e nel centro fu posta una colonna di
marmo con in cima una croce regalata da Federico Guglielmo IV, re di Prussia, nel
1859. Il cimitero era di proprietà della Chiesa Evangelica Riformata, ma essendo il più
vicino luogo di tumulazione (l’altro, ben più antico si trovava a Livorno) molti
protestanti riuscirono a essere sepolti a Firenze. Per l’alto numero di defunti
1 Dalla Holy Trinity alla Chiesa Valdese, cit. p.120
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