Il circolo interrotto Figure del dono in Mauss, Sartre e ... - OpenstarTs
Il circolo interrotto Figure del dono in Mauss, Sartre e ... - OpenstarTs
Il circolo interrotto Figure del dono in Mauss, Sartre e ... - OpenstarTs
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
CAPITOLO l<br />
Se parto dalle "conclusioni" è <strong>in</strong>nanzitutto per cercare di mettere a frutto una piccola<br />
semantica <strong>del</strong> concludere e <strong>del</strong>le sue relazioni con il f<strong>in</strong>ire e il mettere (un) term<strong>in</strong>e<br />
alla questione <strong>del</strong> <strong>dono</strong> nel Saggio. È solo <strong>in</strong> rapporto al term<strong>in</strong>e che vi può<br />
essere un tempo <strong>del</strong>la conclusione.6 Non si può perciò sfuggire, <strong>in</strong> questa scena illusoria<br />
e f<strong>in</strong>zionale, a una sorta di autocontraddizione nella lettura, a un'ironia che ha<br />
luogo nel momento stesso <strong>in</strong> cui si desidera partire dalle conclusioni per seguire<br />
<strong>Mauss</strong> à rebour verso una f<strong>in</strong>e che, <strong>in</strong>vece, sarebbe data come presupposta. Eppure<br />
questa autocontraddizione, questa ironia <strong>del</strong> concludere, è ciò che permette di parlare<br />
<strong>del</strong> Saggio, di parlarne proprio partendo dalla Conclusione, senza sottrarsi a quella<br />
precipitazione che ritma le ultime pag<strong>in</strong>e <strong>del</strong> testo di <strong>Mauss</strong> nella cadenza <strong>del</strong> suo<br />
tempo per concludere. Perciò, "a conti fatti", non farò altro che reiterare le conclusioni<br />
di <strong>Mauss</strong> e <strong>in</strong>iziare là dove si f<strong>in</strong>isce, là dove il Saggio f<strong>in</strong>isce. Questa, dunque<br />
e se possibile, non cercherà di essere altro che una conclusione differente <strong>del</strong> Saggio.<br />
Del Saggio prenderò perciò <strong>in</strong> esame la Conclusione scritta <strong>in</strong> questo modo, con<br />
l'ausilio di un italico che modifica il term<strong>in</strong>e e con la maiuscola, così come <strong>Mauss</strong><br />
<strong>in</strong>titola l'ultimo capitolo <strong>del</strong> suo testo. Ma prima di affrontare la Conclusione, vorrei<br />
partire dalle conclusioni <strong>in</strong> generale, dei significati che essa porta con sé e cui<br />
rimanda, allo scopo di, per così dire, qualificarne il titolo.<br />
In primo luogo, leggo la Conclusione nel senso <strong>in</strong> cui <strong>Mauss</strong> utilizza questo term<strong>in</strong>e,<br />
nel suo senso comune e <strong>in</strong>genuo, ossia come epilogo. L'epilogo, nella fattispecie,<br />
è l'epilogo di un saggio, di un trattato etnografico che mira alla def<strong>in</strong>izione<br />
<strong>del</strong> <strong>dono</strong> <strong>in</strong> quanto fatto sociale totale e che, di conseguenza, non può non presentarsi<br />
entro i limiti l<strong>in</strong>guistici e retorici <strong>del</strong>la comunicazione scientifica, sottoposta<br />
pertanto a un certo onere <strong>del</strong>la prova. Avvertiamo che qui, come accade genericamente<br />
anche nel l<strong>in</strong>guaggio comune, i significati di "conclusione" come epilogo e<br />
come deduzione ten<strong>dono</strong> a sovrapporsi. Così, la "conclusione" e la Conclusione si<br />
dispongono su di un piano e <strong>in</strong> un registro che è nel contempo triviale, quotidiano<br />
e al tempo stesso logico-filosofico. L'epilogo <strong>del</strong> Saggio è legato a un'ultima deduzione,<br />
a un un'argomentazione logica o filosofica, a un procedimento discorsivo<br />
probante, nel e nella f<strong>in</strong>e di un ragionamento, nel punto term<strong>in</strong>ale <strong>in</strong> cui il soggetto<br />
<strong>del</strong> discorso avverte che è giunto il momento di concludere per ottenere ragione. O<br />
per enunciare le conseguenze di quanto, f<strong>in</strong>o a quel momento, f<strong>in</strong>o a quell'ultimo<br />
momento, è stato argomentato e presentato.<br />
6 Come scrive DERRIDA, "Agli occhi di <strong>Mauss</strong>, il term<strong>in</strong>e costituisce il tratto orig<strong>in</strong>ale ed essenziale<br />
<strong>del</strong> <strong>dono</strong> . L'<strong>in</strong>tervallo di questo ritardo alla scadenza permette a <strong>Mauss</strong> di non sentire tra il <strong>dono</strong><br />
e lo scambio quella contraddizione su cui <strong>in</strong>sisto tanto e che conduce alla follia [corsivo mio, R.K.]<br />
sia nel caso <strong>in</strong> cui il <strong>dono</strong> deve restare estraneo allo scambio circolare sia nel caso <strong>in</strong> cui vi è <strong>in</strong>serito,<br />
a meno che non vi si <strong>in</strong>serisca da sé. La dif-ferenza contrassegnata dal term<strong>in</strong>e 'term<strong>in</strong>e' assomiglia<br />
qui a una protezione (garde-fou) contro la follia <strong>del</strong> <strong>dono</strong>" (DERRIDA 1991, p. 42).<br />
lO