Il circolo interrotto Figure del dono in Mauss, Sartre e ... - OpenstarTs
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CAPITOLO l<br />
è un ritorno non è per nulla assicurato, poiché nella retorica di <strong>Mauss</strong> dipende da un<br />
augurio, l'augurio che "il cittad<strong>in</strong>o non sia né troppo generoso e troppo soggettivo,<br />
né troppo <strong>in</strong>sensibile e troppo realista".82 Come ogni augurio, l'augurio <strong>del</strong>la normalità<br />
non è dato, non è stabile e non sembra neppure dipendere dalla buona<br />
volontà o dalla buona razionalità. Esso poggia piuttosto su una condizione anteriore,<br />
su una scissione con cui <strong>Mauss</strong> polarizza il sistema <strong>del</strong> <strong>dono</strong> tra un positivo ed<br />
un negativo, quel positivo e quel negativo cui rimanda <strong>in</strong> cont<strong>in</strong>uazione la retorica<br />
<strong>del</strong> né ... né ... <strong>Il</strong> positivo <strong>del</strong>la ratio e <strong>del</strong> progresso viene così <strong>del</strong><strong>in</strong>eato ex negativo<br />
e per esclusione. La morale <strong>del</strong> <strong>dono</strong> è il normale, la norma, contro quanto resta<br />
dopo che la follia è stata ex-elusa, dopo che il limite tra ratio e follia è stato istituito.<br />
Se c'è augurio e se può esserci normalità è perché si è scongiurato il pervertimento,<br />
l'eccesso, la follia, perché si è messa al riparo la società dal ritorno <strong>del</strong>l'irrazionale,<br />
<strong>del</strong> sacro o <strong>del</strong> demoniaco. Eppure ci si deve chiedere se questa messa al<br />
riparo sotto il tetto domestico <strong>del</strong>la ratio, augurando la normalità, non <strong>in</strong>augura<br />
anche il ritorno <strong>del</strong>l'eccesso.<br />
5. Le pieghe <strong>del</strong>l'economia e la follia <strong>del</strong> <strong>dono</strong><br />
Con le Conclusioni di sociologia politica e di economia politica,83 <strong>Mauss</strong> enuncia<br />
essenzialmente tre ord<strong>in</strong>i di argomenti che mirano a def<strong>in</strong>ire il concetto di <strong>dono</strong><br />
come fatto sociale totale.<br />
l. Primo ord<strong>in</strong>e: complessità <strong>del</strong> sistema <strong>del</strong> <strong>dono</strong><br />
Con il primo ord<strong>in</strong>e <strong>Mauss</strong> ribadisce l'impossibilità di sussumere il sistema <strong>del</strong><br />
<strong>dono</strong> nelle teorie economiche naturalistiche ed utilitaristiche. L'argomento addotto<br />
da <strong>Mauss</strong> è il seguente: la nozione di valore economico riflette, come un cristallo<br />
sociale, una molteplicità di aspetti che ecce<strong>dono</strong> lo scambio mercantile. <strong>Il</strong> valore<br />
non è il meramente utile, ma <strong>in</strong> esso si <strong>in</strong>crociano elementi religiosi, mitici, rituali,<br />
giuridici. Le società arcaiche sono dunque strutturate e ord<strong>in</strong>ate dal valore perché<br />
questo è il card<strong>in</strong>e di un sistema sociale complesso. Ritroviamo il pr<strong>in</strong>cipio <strong>del</strong> fatto<br />
sociale totale. Rispetto alla ricchezza orig<strong>in</strong>arill <strong>del</strong>le società arcaiche, il sistema<br />
mercantile borghese non è che una pallida semplificazione di quello, una degradazione<br />
storica <strong>del</strong> fatto sociale totale arcaico.<br />
38<br />
I clan, le età, e, generalmente, i sessi - a causa dei molteplici rapporti cui i contatti<br />
dànno luogo - si trovano <strong>in</strong> uno stato di perpetua effervescenza economica e tale<br />
82 Ibidem.<br />
83 SD, pp. 277-285.