15.06.2013 Views

Il circolo interrotto Figure del dono in Mauss, Sartre e ... - OpenstarTs

Il circolo interrotto Figure del dono in Mauss, Sartre e ... - OpenstarTs

Il circolo interrotto Figure del dono in Mauss, Sartre e ... - OpenstarTs

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

CAPITOLO l<br />

"naturale", "domestica" e "privata" e una crematistica "tecnica" e "pubblica". Ma è<br />

possibile dist<strong>in</strong>guere l'una dall'altra? O l'<strong>in</strong>trusione <strong>del</strong>la crematistica nella casa<br />

trasforma per ciò stesso questo luogo e il senso stesso <strong>del</strong> proprio, <strong>del</strong>la proprietà?<br />

Si potrebbe dunque sostenere che non c'è economia e non c'è domesticità che non<br />

siano <strong>in</strong>taccate dalla crematistica, che non c'è un luogo <strong>in</strong> cui si dia un oikos non<br />

aperto verso un'esteriorità, non percorso al suo <strong>in</strong>terno da questa dimensione esteriore<br />

e pubblica. È Aristotele, <strong>del</strong> resto, a testimoniare di questo problema di limiti<br />

e di con-f<strong>in</strong>i.<br />

Ma <strong>del</strong>la crematistica che rientra nell'amm<strong>in</strong>istrazione <strong>del</strong>la casa (oikonomia), si dà<br />

un limite giacché non è compito <strong>del</strong>l'amm<strong>in</strong>istrazione <strong>del</strong>la casa quel genere di ricchezze.<br />

Sicché da questo punto di vista appare necessario che ci sia un limite a ogni<br />

ricchezza, mentre vediamo che nella realtà avviene il contrario: <strong>in</strong>fatti tutti quelli che<br />

esercitano la crematistica accrescono illimitatamente il danaro. <strong>Il</strong> motivo di questo è<br />

la stretta aff<strong>in</strong>ità tra le due forme di crematistica: e <strong>in</strong>fatti l 'uso che esse fanno <strong>del</strong>la<br />

stessa cosa le confonde l'una con l'altraJ5<br />

Questa confusione di due ambiti che non devono essere confusi <strong>in</strong>tacca la<br />

costruzione armonica <strong>del</strong>la comunità e <strong>del</strong>lo Stato. I due ambiti <strong>in</strong>vece devono essere<br />

limitati politicamente e moralmente, se si vuole evitare il caos <strong>del</strong>la crematistica<br />

<strong>in</strong>naturale e <strong>del</strong>la perdita - o <strong>del</strong>la corruzione - dei f<strong>in</strong>i. Si deve evitare cioè che la<br />

crematistica m<strong>in</strong>acci il perseguimento di un'architettura armonica <strong>del</strong>la città come<br />

scopo e senso <strong>del</strong>la politica.<br />

Si può ritenere che <strong>Mauss</strong> condivida la preoccupazione aristotelica per i limiti. È<br />

questa sia la tensione etica che il Saggio sprigiona nelle sue Conclusioni, sia il pregiudizio<br />

politico che, esplicito nella Valutazione, <strong>in</strong>nerva le l<strong>in</strong>ee teoriche <strong>del</strong> Saggio<br />

sul <strong>dono</strong>. Se la società moderna, capitalistica e borghese, prospera grazie all'eccesso<br />

crematistico, è necessario, occorre, si deve compensare e bilanciare quest'eccesso<br />

riportandolo alla sua dimensione familiare ed "economica". Come dice <strong>Mauss</strong>,<br />

occorre, si può e si deve riconoscere il pr<strong>in</strong>cipio di equità per salvaguardarlo ed<br />

estenderlo verso la prospettiva <strong>del</strong> "socialismo di Stato", cioè di una sicurezza sociale<br />

compatibile con le leggi <strong>del</strong> capitalismo che oggi, con una locuzione entrata a far<br />

parte <strong>del</strong> l<strong>in</strong>guaggio comune, chiameremmo piuttosto welfare state.<br />

Questa retorica <strong>del</strong>la medietà, <strong>in</strong>trodotta dall'imperativo <strong>del</strong> "si deve" che regola<br />

l'archeologia-telelologia <strong>del</strong>le Conclusioni, è messa <strong>in</strong> opera <strong>in</strong> tutto il paragrafo<br />

che si apre con la frase: "Si può e si deve, perciò, tornare a qualcosa di arcaico".7 6<br />

Si deve tornare all'arcaico per imporre un nuovo limite all'eccesso capitalistico,<br />

36<br />

75 lvi, 9, 1257,31-37, p. 20.<br />

76 SD, p. 274.

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!