Il circolo interrotto Figure del dono in Mauss, Sartre e ... - OpenstarTs
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CAPITOLO l<br />
B) La legge <strong>del</strong>la casa<br />
Sia dal lato <strong>del</strong>le pratiche sociali arcaiche sia dal lato <strong>del</strong> l<strong>in</strong>guaggio con cui queste<br />
pratiche venivano <strong>in</strong>dicate ed espresse, il <strong>dono</strong> non è stabile, ma è oscillante e<br />
sfondato. <strong>Il</strong> <strong>dono</strong> è sfondato nel senso che non sembra sia possibile fondarlo e porlo<br />
a fondamento di una prospettiva etica, politica ed economica, poiché se il <strong>dono</strong> dice<br />
qualcosa, lo dice silenziosamente per la sua storia di censure e di esclusioni, per la<br />
sua storia di sprofondamenti abissali. Si tratta allora di considerare quale è la ragione<br />
<strong>del</strong>la conclusione di <strong>Mauss</strong>, ovvero quale <strong>dono</strong> egli pone a fondamento <strong>del</strong> suo<br />
discorso e <strong>del</strong>la sua opzione pratica, e quale economia governa questa conclusione.<br />
Si tratta pertanto di considerare il luogo <strong>in</strong> cui il fondamento <strong>del</strong> discorso di <strong>Mauss</strong>,<br />
se ce n'è uno, si sfonda, dove il l<strong>in</strong>guaggio cede al silenzio, dove la marca <strong>del</strong>l'esclusione<br />
si cancella e si riscrive. Si tratta, soprattutto, di considerare quale è il term<strong>in</strong>e<br />
che permette a questa conclusione di istituirsi come ratio: "term<strong>in</strong>e" sia nel<br />
senso <strong>del</strong> nome di un resto folle e occulto, di cui ogni economia ha necessità per<br />
funzionare, sia nel senso di quell'istante <strong>in</strong> cui il fondamento si svela come f<strong>in</strong>e di<br />
una speculazione che occulta la propria abissalità.<br />
<strong>Il</strong> discorso di ord<strong>in</strong>e economico è esplicitamente enunciato da <strong>Mauss</strong> nelle<br />
Conclusioni. La def<strong>in</strong>izione <strong>del</strong>la forma <strong>del</strong>la morale è chiarita <strong>in</strong> un discorso di<br />
tipo politico-economico che pretende a una certa tipicità ed esemplarità. In quest'ord<strong>in</strong>e<br />
discorsivo, impostato sull'equilibrio degli eccessi, il pr<strong>in</strong>cipio di equivalenza<br />
ha il doppio scopo di addomesticare l'eccesso generoso nel <strong>circolo</strong> puramente<br />
economico <strong>del</strong> <strong>dono</strong> e, al tempo stesso, per mezzo <strong>del</strong> <strong>dono</strong>, gli anima! spirits <strong>del</strong><br />
capitalismo, <strong>del</strong> <strong>circolo</strong> vorticoso <strong>del</strong> profitto e <strong>del</strong> plusvalore e, con essi, <strong>del</strong> lavoro<br />
e <strong>del</strong>lo sfruttamento. È come se <strong>Mauss</strong> mettesse <strong>in</strong> opera una specie di legge <strong>del</strong>la<br />
casa quale tipo fondamentale e razionale <strong>del</strong>lo scambio "giusto". <strong>Il</strong> proprio <strong>del</strong><br />
<strong>dono</strong>, la sua essenza, sembra qui essere <strong>in</strong>dicata dalla proprietà <strong>del</strong>la casa, ovvero<br />
dal proprio <strong>del</strong>l'economia come equivalente generale sui cui misurare ogni scambio.<br />
<strong>Il</strong> doppio addomesticamento <strong>del</strong>l'eccesso di dépense e <strong>del</strong>l'eccesso fruttificante<br />
dei capitali ha lo scopo di ricondurre alla familiarità <strong>del</strong>l' oikos ciò che a essa è<br />
essenzialmente estraneo, esteriore e perturbatore. <strong>Il</strong> focolare <strong>del</strong>l' oikos è qui anche<br />
il focolare <strong>del</strong>la ratio economica. È il perturbamento di questo centro a provocare<br />
le degenerazioni e gli eccessi <strong>del</strong>l'economia.<br />
Presso questo "proprio" <strong>del</strong>l'economia, che è la forma tipica con cui l'economia<br />
ritorna all'orig<strong>in</strong>e <strong>del</strong>l' oikos, è possibile riconoscere <strong>in</strong> <strong>Mauss</strong> la permanenza di<br />
alcune idee di orig<strong>in</strong>e e tradizione aristotelica. Si può <strong>in</strong>nanzitutto riconoscere il<br />
pr<strong>in</strong>cipio aristotelico di familiarità, di domesticità e di giusta economia che è, nella<br />
prospettiva politicamente pregiudicata di <strong>Mauss</strong>, operante anche oggi. Anzi, c'è<br />
necessità di un'economia giusta, giusta perché non vi può essere ciò che Aristotele<br />
chiama "crematistica" (l'arte che riguarda i chrémata, i beni che go<strong>dono</strong> <strong>del</strong>la presenza<br />
stabile degli ousia, <strong>del</strong>le sostanze), ovvero capitalizzazione, <strong>in</strong>vestimento,<br />
arricchimento e guadagno, senza l'ambito domestico <strong>del</strong>l'economia.<br />
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