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FRANCIS DRAKE - IL CORSARO DELLA REGINA<br />

I viaggi di Mendaña nell’Oceano Pacifico.<br />

interferito con le pretese della Spagna e del Portogallo: oltre il polo Nord, poi a occidente<br />

lungo l’ipotetico Stretto di Anian (11) e attraverso l’America settentrionale fin<br />

nell’Oceano Pacifico. Ma c’era davvero una rotta settentrionale? La «Dichiarazione<br />

delle Indie» rispondeva con un’affermazione che avrebbe potuto benissimo costituire<br />

(11) Tra la fine del XV e il XX secolo, gli Europei hanno cercato di stabilire una rotta commerciale marina<br />

che passasse a nord e a ovest del continente europeo. Gli Inglesi chiamarono la rotta passaggio a nordovest,<br />

mentre gli spagnoli la battezzarono stretto di Anián. Il desiderio di trovare questa rotta motivò gran<br />

parte dell’esplorazione europea di entrambe le coste del Nord America. Nel 1539 Hernán Cortés incaricò<br />

Francisco de Ulloa di navigare lungo l’odierna Baja California alla ricerca dello Stretto di Anián. L’8<br />

agosto 1585, l’esploratore inglese John Davis entrò nello Stretto di Cumberland presso la costa dell’isola<br />

di Baffin. Nel 1609, Henry Hudson navigò lungo il fiume che oggi porta il suo nome (fiume Hudson) alla<br />

ricerca del passaggio. Hudson in seguito esplorò l’artico canadese e scoprì la baia che da lui prese il nome.<br />

Nel 1845 una ben equipaggiata spedizione di due navi, guidata da Sir John Franklin, tentò di forzare<br />

il passaggio attraverso i ghiacci artici dalla Baia di Baffin al Mare di Beaufort. Quando la spedizione non<br />

rientrò, diverse spedizioni di soccorso e squadre di ricerca esplorarono l’artico canadese tra i due corpi<br />

d’acqua aperta, producendo alla fine la carta nautica di un possibile passaggio. Della spedizione sono state<br />

ritrovate poche tracce, ma alcuni indizi indicano che le navi vennero bloccate dalla morsa di ghiaccio<br />

nel 1845 vicino all’Isola di Re William, a circa metà strada del passaggio, e non furono in grado di disincagliarsi<br />

nell’estate successiva. Lo stesso Franklin, apparentemente, morì nel 1847. Non è chiaro il motivo<br />

per cui tutti i 134 membri della spedizione, pur ben equipaggiata e ben rifornita, perirono. L’ipotesi<br />

più recente ritiene che la morte sia stata causata dal piombo rilasciato dai contenitori metallici contenenti<br />

le scorte alimentari della spedizione. Per la fornitura di cibo si era fatta una gara d’appalto al ribasso.<br />

Questa ipotesi è confortata dall’autopsia del primo morto della spedizione, ritrovato pochi anni fa e che il<br />

ghiaccio ha conservato in buone condizioni. Così, mentre percorrevano le vie di terra per raggiungere un<br />

forte o un villaggio, gli uomini della spedizione si nutrivano con cibo intossicato dal piombo. Il passaggio<br />

a Nord-Ovest venne infine conquistato nel 1906, quando l’esploratore norvegese Roald Amundsen, che<br />

era salpato giusto in tempo per sfuggire ai creditori che cercavano di fermare la spedizione, (continua)<br />

Aprile 2011<br />

15

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