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Download - Ordine Ingegneri della Provincia di Ferrara

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Su tali punti si ritiene in<strong>di</strong>spensabile una riflessione approfon<strong>di</strong>ta prima dell’avvio <strong>di</strong> un percorso<br />

che potrebbe rivelarsi più accidentato del previsto, vanificando, così, gli obiettivi <strong>di</strong> fondo dei<br />

nuovi strumenti, apprezzabili e con<strong>di</strong>visibili, in quanto tendono al superamento <strong>di</strong> tutte le questioni<br />

giuri<strong>di</strong>che ed economiche che hanno posto in crisi il vecchio modello regolativo, quali:<br />

- <strong>di</strong>sparità <strong>di</strong> trattamento, inevitabile conseguenza delle <strong>di</strong>verse destinazioni urbanistiche delle<br />

aree;<br />

- carenza <strong>di</strong> fon<strong>di</strong> per la costruzione <strong>della</strong> città pubblica;<br />

- conseguente decadenza quinquennale dei vincoli urbanistici preor<strong>di</strong>nati all’esproprio, con<br />

obbligo <strong>di</strong> indennizzo in caso <strong>di</strong> reiterazione dei medesimi (sentenza <strong>della</strong> corte costituzionale<br />

20/05/1999 n. 179).<br />

Le considerazioni <strong>di</strong> seguito riportate si sviluppano su quattro punti fondamentali: il primo<br />

relativo alla chiarezza e imme<strong>di</strong>atezza <strong>di</strong> comprensione del piano, il secondo ed il terzo, strettamente<br />

correlati tra <strong>di</strong> loro, riguardanti rispettivamente i tempi <strong>di</strong> approvazione e il problema<br />

<strong>della</strong> salvaguar<strong>di</strong>a, e l’ultimo che prende in considerazione l’eccessivo livello <strong>di</strong> definizione delle<br />

tavole del pSc.<br />

1. Il nuovo modello <strong>di</strong> pianificazione urbanistica in<strong>di</strong>cato dal legislatore regionale, basato su tre<br />

<strong>di</strong>fferenti livelli e sulla perequazione delle aree, mo<strong>di</strong>fica pesantemente tutti gli scenari <strong>di</strong> riferimento<br />

cui eravamo abituati, con forti conseguenze anche nei riguar<strong>di</strong> <strong>della</strong> comprensione degli<br />

strumenti.<br />

per prima cosa dobbiamo rilevare, purtroppo, come l’approccio alla nuova <strong>di</strong>sciplina non sia stato<br />

favorito dal modo in cui sono stati, fino ad ora, proposti gli elaborati del piano Strutturale.<br />

La chiarezza e la imme<strong>di</strong>atezza <strong>di</strong> comprensione <strong>di</strong> tavole grafiche, relazioni e normativa sono<br />

sempre auspicabili, in modo da evitare equivoci, dubbi e contenziosi nell’applicazione <strong>di</strong> uno<br />

strumento urbanistico. Quando poi, come in questo caso, ci si trova <strong>di</strong> fronte ad una innovazione<br />

così ra<strong>di</strong>cale, lo sforzo per facilitarne la comprensione avrebbe dovuto essere uno degli obiettivi<br />

primari.<br />

Invece, ci troviamo <strong>di</strong> fronte a troppe tavole senza una chiara enunciazione delle gerarchie e<br />

delle <strong>di</strong>fferenti finalità.<br />

Quei colori poi! così cromaticamente azzeccati, ma assolutamente incomprensibili e, quin<strong>di</strong>,<br />

inadatti allo scopo.<br />

La normativa in alcuni punti risulta troppo ermetica, mentre sarebbe invece necessario definire<br />

con maggiore chiarezza ciò che si può e ciò che non si può fare in tutte le varie fasi.<br />

Riteniamo, pertanto, sia assolutamente necessario uno sforzo per eliminare ogni dubbio <strong>di</strong><br />

interpretazione e rendere “amichevole” l’approccio al pSc <strong>di</strong> addetti ai lavori e citta<strong>di</strong>ni (a tale<br />

scopo potrebbe essere utile, tra l’altro, rendere possibile, almeno per via informatica, la sovrapposizione<br />

delle <strong>di</strong>verse planimetrie ed il confronto con il vigente pRG).<br />

2. In secondo luogo ci preoccupano fortemente i tempi <strong>di</strong> approvazione <strong>di</strong> pSc, pOc e RUE.<br />

Dopo un periodo <strong>di</strong> elaborazione degli stu<strong>di</strong> preparatori e dei vari documenti preliminari che ha<br />

richiesto, forse inevitabilmente vista la gran<strong>di</strong>ssima mole <strong>di</strong> elementi e documenti raccolti, molti<br />

anni <strong>di</strong> lavoro e dopo un lunghissimo periodo <strong>di</strong> presentazione e confronto a tutti i livelli (anche<br />

se un vero <strong>di</strong>battito non è mai veramente decollato, forse anche per le <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> comprensione<br />

prima evidenziate), pare ci si stia avviando al primo capolinea, rappresentato dalla adozione del<br />

pSc da parte del consiglio comunale.<br />

Una riflessione a questo proposito, però, è doverosa.<br />

Se è opportuno, forse necessario, un periodo <strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>mento e <strong>di</strong>scussione dopo l’adozione<br />

del pSc, ci chie<strong>di</strong>amo quanto tempo dovrà trascorrere per dare concreta attuazione alla volontà<br />

pianificatoria <strong>della</strong> Amministrazione con l’adozione <strong>di</strong> pOc e RUE, previa presentazione alla città<br />

dei relativi documenti preliminari (documento degli obiettivi, ban<strong>di</strong> <strong>di</strong> gara ecc.).<br />

Il livello ed il grado <strong>di</strong> elaborazione <strong>di</strong> tutto quello che viene dopo il pSc a che punto è? E se<br />

anche tecnicamente si fosse a buon punto (come ci auguriamo, pur non avendo alcuna informazione<br />

al riguardo), la volontà politica quale è? E come influirà su questi tempi la prossima<br />

scadenza elettorale?<br />

2

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