18.06.2013 Views

piano territoriale paesistico della provincia di caltanissetta - CRIEA

piano territoriale paesistico della provincia di caltanissetta - CRIEA

piano territoriale paesistico della provincia di caltanissetta - CRIEA

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

Nel XVII secolo Giuseppe Di Napoli, già signore <strong>di</strong> Alessandra <strong>della</strong> Rocca, uno dei più potenti<br />

nobili siciliani, comprava da Forte Romano la baronia <strong>di</strong> Resuttano.<br />

Tale acquisto significò per i De Napoli un accrescimento notevole <strong>di</strong> beni e <strong>di</strong> prospettiva<br />

imme<strong>di</strong>ata del prestigioso titolo <strong>di</strong> principi.<br />

Giuseppe Di Napoli, il 7 giugno 1627, riconosceva ufficialmente Resuttano come “terra del<br />

Regno” ed il Barone titolare Gerolamo Di Napoli-Settimo <strong>di</strong>ventava Princeps <strong>di</strong> Resuttano.<br />

I beni isolati<br />

Masseria Irosa<br />

La Masseria Irosa sorge sulla riva destra del fiume Imera Meri<strong>di</strong>onale, nell'omonima contrada.<br />

Presenta un insieme <strong>di</strong> casolari rustici, ciascuno dei quali in passato era a<strong>di</strong>bito ad un uso<br />

particolare (abitazione, stalla, magazzino).<br />

La Masseria, nella Sicilia del secolo scorso, era il punto <strong>di</strong> riferimento sul quale si appoggiava<br />

l'organizzazione delle <strong>di</strong>verse fasi dell'attività agricola. Essa costituiva una vera e propria base<br />

logistica, posta all'interno dell'appezzamento <strong>di</strong> terreno lavorato dalle povere famiglie <strong>di</strong><br />

conta<strong>di</strong>ni ma proprietà dei ricchi latifon<strong>di</strong>sti o delle famiglie <strong>di</strong> nobili.<br />

La Masseria Irosa era un vero e proprio piccolo borgo autosufficiente. Tra gli e<strong>di</strong>fici trovava<br />

posto anche una piccola chiesetta e un mulino ad acqua, del quale però attualmente non rimane<br />

traccia.<br />

Monaco <strong>di</strong> Mezzo<br />

Monaco <strong>di</strong> Mezzo, in territorio <strong>di</strong> Petralia Sottana ma vicinissimo all’abitato <strong>di</strong> Resuttano, è stato<br />

per secoli il fulcro del Feudo Monaco, che per la sua estensione era frazionato in tre contrade<br />

(Monaco <strong>di</strong> Sopra, Monaco <strong>di</strong> Mezzo, Monaco <strong>di</strong> Sotto) con relative Masserie tra loro collegate<br />

tramite trazzere. E' nella Masseria Monaco <strong>di</strong> Mezzo che si trova la Chiesa in cui si officiava la<br />

Messa per la popolazione del Feudo. La Masseria è sita al centro <strong>di</strong> una valle particolarmente<br />

vocata per la coltivazione del grano duro. Sino a pochi decenni fa, il caseggiato era circondato dai<br />

"pagliari", rustiche capanne in pietra e paglia, dove le famiglie dei coloni vivevano nella stagione<br />

fredda. L'economia era quella del latifondo che peraltro, rispetto alle risorse umane e tecniche<br />

<strong>di</strong>sponibili, era quella più rispondente al razionale utilizzo <strong>di</strong> terreni adatti a colture estensive a<br />

basso red<strong>di</strong>to. Il frumento ed i prodotti dell'allevamento ovino erano e sono il car<strong>di</strong>ne del red<strong>di</strong>to<br />

Aziendale. L'olivo e la vigna erano invece destinati a sod<strong>di</strong>sfare i fabbisogni aziendali. Il Feudo<br />

Monaco fu acquistato dal barone Michele Pottino nel 1855, dalla Commissione per la ven<strong>di</strong>ta dei<br />

beni ecclesiali, essendone proprietaria l'Opera Pia del barone Agliata <strong>di</strong> Petralia Sottana. Oggi fa<br />

parte dell’omonima Azienda agrituristica.<br />

16

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!