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piano territoriale paesistico della provincia di caltanissetta - CRIEA

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I terreni affioranti hanno subito una tettonica <strong>di</strong> tipo plicativo nel Pliocene me<strong>di</strong>o e superiore. Ciò<br />

ha determinato strutture tettoniche fra le quali ben riconoscibile è la piega con asse orientato NE-<br />

SO passante tra Cozzo Buffa e Cozzo Lumera. Si tratta <strong>di</strong> una piega anticlinalica, asimmetrica ed<br />

ampia, che sul versante che da Cozzo Buffa <strong>di</strong>scende verso valle determina una inclinazione degli<br />

strati a franapoggio.<br />

Nella parte settentrionale, ad eccezione dell’area occupata dallo spartiacque tra il Fiume Torto ed<br />

il torrente Belici, la morfologia è tipica delle aree collinari centro-meri<strong>di</strong>onali <strong>della</strong> Sicilia: il<br />

Cozzo Buffa (530 m s.l.m.) e Cozzo Lumera (510 m s.l.m.) sono gli elementi topografici<br />

dominanti. I due rilievi si collocano lungo una dorsale che esplica una funzione <strong>di</strong> spartiacque tra<br />

i bacini del torrente Salacio e del torrente Belici, entrambi affluenti del Fiume Platani. Questi<br />

rilievi costituiti da terreni sabbioso-limosi cementati e semipermeabili contrastano l’azione erosiva<br />

delle acque meteoriche favorendo così l’infiltrazione nel sottosuolo. Di contro nei versanti<br />

argillosi dei bacini imbriferi dei torrenti Salacio e Belici l’azione <strong>di</strong> ruscellamento delle acque<br />

determina delle incisioni con la tipica configurazione a zampa d’oca. Nei fon<strong>di</strong>valle <strong>di</strong> entrambi i<br />

torrenti suddetti si estendono le pianure alluvionali che risultano più ampie lungo il Salacio e più<br />

ristrette lungo il Belice.<br />

Nella parte meri<strong>di</strong>onale la presenza <strong>di</strong> affioramenti <strong>di</strong> terreni pseudocoerenti (argille) soggiacenti<br />

a complessi rigi<strong>di</strong> (calcari e calcari marnosi <strong>della</strong> serie solfifera) ha determinato un paesaggio in<br />

prevalenza dolcemente ondulato in corrispondenza degli affioramenti argillosi e aspro con<br />

pendenze topografiche più spinte laddove affiorano i termini lapidei (Serra del Porco e Cozzo<br />

Pirtusiddu).<br />

Da un punto <strong>di</strong> vista idrografico l’area risulta interessata da solchi vallivi debolmente incisi che<br />

presentano un deflusso a carattere temporaneo e concentrato nei mesi invernali. Le acque <strong>di</strong><br />

precipitazione meteorica hanno un carattere <strong>di</strong> ruscellamento generalmente <strong>di</strong>ffuso e solo in alcuni<br />

casi concentrato. L’area ricade, per gran parte, nei bacini imbriferi dei torrenti Salacio e Belici<br />

entrambi tributari del Fiume Platani.<br />

Per quanto riguarda gli aspetti pedologici i suoli sono quelli tipici delle zone collinari delle aree<br />

interne, caratterizzati da terreni in prevalenza argillosi con caratteristiche vertici, punteggiati da<br />

zone calanchive e da rocce affioranti sui principali rilievi.<br />

L’analisi del clima <strong>della</strong> zona interessata allo stu<strong>di</strong>o è stata condotta facendo riferimento agli<br />

annali del Servizio Idrologico del Ministero dei LL.PP<br />

Dall’interazione dei dati relativi ai regimi pluviometrico e termometrico è possibile acquisire<br />

informazioni riguardanti le caratteristiche climatiche del territorio considerato. In particolare si<br />

evidenzia un periodo <strong>di</strong> deficit idrico piuttosto ampio che copre un intervallo <strong>di</strong> circa 5 mesi (metà<br />

aprile–metà settembre) con<strong>di</strong>zionando in modo preciso la vocazione agronomico-ambientale del<br />

territorio.<br />

Dal perpetuarsi <strong>di</strong> tali con<strong>di</strong>zioni derivano i fondamentali inconvenienti e le limitazioni all’attività<br />

agricola nel territorio in esame. Inoltre, la concentrazione delle precipitazioni in un intervallo <strong>di</strong><br />

tempo relativamente breve è spesso causa <strong>di</strong> fenomeni erosivi che risultano facilitati dalla<br />

giacitura inclinata dei terreni e dalla mancanza <strong>di</strong> vegetazione superficiale.<br />

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