piano territoriale paesistico della provincia di caltanissetta - CRIEA
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Dell’uliveto storico si hanno tracce storiche risalenti al XVI secolo: lo storico Mulè Bertolo<br />
riferisce che dal 1572 al 1592 viene popolata d’ulivi gran parte del Feudo <strong>di</strong> Mimiano. Inoltre nel<br />
1599 (secondo altri autori nel 1597) Luisa de Luna e Vega, nipote del Vicerè <strong>di</strong> Sicilia e vedova<br />
<strong>di</strong> Cesare Moncada, organizzò una grande festa in occasione <strong>della</strong> visita a Caltanissetta del Viceré<br />
Bernar<strong>di</strong>no Car<strong>di</strong>nes, Duca <strong>di</strong> Maqueda. Un manoscritto conservato all’Archivio <strong>di</strong> Stato <strong>di</strong><br />
Caltanissetta riferisce che il Viceré “incitato a fare una visita al famoso bosco <strong>di</strong> Mimiano, colà si<br />
trasse con seguito numeroso <strong>di</strong> ambo le corti, e quando ebbe finito <strong>di</strong> stupire sulla copia delle<br />
innumerabili selvaggine, ebbe da trasecolare a vedere nata in mezzo alla foresta città<br />
improvvisa……”. Quasi due secoli più tar<strong>di</strong>, in un testo del 1757, si parla ancora dell’uliveto <strong>di</strong><br />
Mimiani: “verso ponente resta il delizioso bosco <strong>di</strong> ulivi, detto <strong>di</strong> Mimiano, feracissimo <strong>di</strong> daini,<br />
che vanno a truppe, quasi domestici, tanto che anticamente si racchiudevano per delizia in alcuni<br />
spaziosi luoghi da per tutto a guisa <strong>di</strong> serragli, delle quali ne restano le vestiggi, che volgarmente<br />
si chiamano “paragne”; avvi copia <strong>di</strong> cinghiali, qualche cervo, e caprio, conigli poi, per<strong>di</strong>ci et<br />
ogni sorte <strong>di</strong> selvaggine, sì volatili, che quadrupe<strong>di</strong> e specialmente vi si trovano (cosa in Sicilia<br />
assai singolare) dei Zibetti, benché rari”. La zona ad olivo si estende nei pressi del Monte<br />
Mimiani e nella Valle Oscura, presenta un interessante sottobosco a oleandro, alaterno, lentisco,<br />
ginestrella comune e biancospino. Vegeta spontaneamente anche la palma nana.<br />
Vi sono costituite dai lembi residui <strong>della</strong> vegetazione precedente i rimboschimenti ed arroccate<br />
nelle zone più impervie e <strong>di</strong> <strong>di</strong>fficile accesso dove si trovano il leccio, la roverella e l’olmo. Sul<br />
Monte Mimiani è ancora presente un limitato bosco <strong>di</strong> roverella che fa pensare ad un relitto <strong>di</strong> un<br />
più ampio bosco.<br />
Nella zona <strong>di</strong> Salentana sono presenti anche alcuni giovani Salici e, tra la vegetazione erbacea, lo<br />
zafferano, l’enula ceppitoni ed il giaggiolo bulboso.<br />
Lungo il fiume cresce rigogliosa una tipica vegetazione igrofila costituita principalmente da<br />
cannuccia, canna e tamerici.<br />
Sono abbastanza comuni la ferula, l’asfodelo, varie specie <strong>di</strong> euforbia, l’assenzio arbustivo,<br />
l’enula ceppitoni e il tagliamani.<br />
La presenza <strong>di</strong> orchidee <strong>di</strong> particolare bellezza merita <strong>di</strong> essere evidenziata. Nelle zone calcaree<br />
ed aperte, nelle radure dove il bosco è meno fitto sono presenti alcune orchidee spontanee che<br />
vanno dalla comune barlia, ofride gialla e ofride scura, alle meno comuni ofride verde-bruna,<br />
Oprhys incubacea, ofride fior <strong>di</strong> piombo, ofride fior <strong>di</strong> vespa. Sono presenti anche varie specie<br />
del genere Orchis come l’orchide a farfalla, l’orchide italiana, L’orchide a sacco.<br />
Si segnala, infine, la presenza <strong>di</strong> numerose specie <strong>di</strong> piante officinali quali il fiorrancio, la malva,<br />
la salsapariglia nostrana, l’ortica, il cardo, l'altea, la gramigna.<br />
Un tempo nell'area, come riportava il Barrile, tra i mammiferi esistevano i daini, i cinghiali, i<br />
cervi, i caprioli, e altre specie che oggi sono completamente scomparse. Oggi, soprattutto<br />
nell'area demaniale e lungo i crinali <strong>di</strong> Serra dei Gessi, Vassallaggi e Mimiani si possono<br />
riscontrare numerose tane <strong>di</strong> Istrice (Histrix cristata) che lascia le sue tracce nelle escavazioni e<br />
negli aculei che perde. Nelle stesse zone dell'area si trovano anche altri ro<strong>di</strong>tori come il coniglio<br />
(Oryctolagus cuniculus) che lascia il pelo nelle numerose ed intricate tane escavate; la lepre<br />
(Lepus corsicanus) che a <strong>di</strong>fferenza del coniglio vive <strong>di</strong> più all'aperto e si rifugia nelle fitte<br />
macchie che nel luogo vengono chiamate "jazzu". Tra gli altri mammiferi che frequentano l'area<br />
si segnalano il riccio (Erinaceus europaeus), alcuni esemplari <strong>di</strong> volpe (Vulpes vulpes) che si<br />
nutre <strong>di</strong> topi e conigli, oggi gli esemplari sono in aumento e frequentano anche la zona <strong>della</strong><br />
<strong>di</strong>scarica nei pressi <strong>di</strong> Monte Gabbara.<br />
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