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piano territoriale paesistico della provincia di caltanissetta - CRIEA

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un laghetto e alla fine tramite un pozzo poco profondo. La galleria superiore è percorribile, ha un<br />

andamento curvilineo ma sullo stesso livello ed è lunga 250 metri. La sezione <strong>della</strong> grotta è a "8",<br />

a causa <strong>della</strong> fusione <strong>di</strong> due condotti circolari. Termina con una fessura impraticabile ma percorsa<br />

da una corrente d'aria.<br />

Le grotte <strong>di</strong> monte Conca sono state stu<strong>di</strong>ate dal Gruppo Speleologico del Club Alpino Italiano <strong>di</strong><br />

Palermo che ne ha <strong>di</strong>segnato le sezioni e che è stato in<strong>di</strong>viduato dalla regione Siciliana come Ente<br />

Gestore <strong>della</strong> riserva. La visita delle grotte suddette presenta dei rischi e <strong>di</strong>fficoltà per i non<br />

esperti in speleologia e rende necessario l'uso <strong>di</strong> attrezzature specialistiche. Monte Conca merita<br />

comunque una visita per lo stupendo e vario paesaggio che offre. Può essere piacevole<br />

passeggiare lungo la strada antica, ormai ridotta a viottolo che percorre la montagna alla base.<br />

Fiume Gallo d’Oro e Rocche <strong>di</strong> Tullio<br />

Il fiume Gallo d’Oro, con origine a nord-est <strong>di</strong> Montedoro; attraversa la parte centrale <strong>di</strong> questo<br />

paesaggio locale in <strong>di</strong>rezione est-ovest ed è il più importante affluente in sinistra idrografica del<br />

fiume Platani. Il nome deriverebbe dalla volgarizzazione <strong>di</strong> un nome arabo che descrive il suo<br />

andamento meandriforme dovuto alla fase <strong>di</strong> maturità nella quale prevale la fase <strong>di</strong> deposizionale<br />

e <strong>di</strong> erosione <strong>di</strong> sponda rispetto a quella erosiva <strong>di</strong> fondo. Il Gallo d’Oro è il recettore principale<br />

<strong>di</strong> quasi tutte le aste del reticolo idrografico <strong>di</strong> questa area. Lungo la valle del fiume emergono<br />

maestosi rilievi gessosi e gessarenitici con qualche intercalazione calcarea poggianti sulle argille<br />

sabbiose pre-evaporitiche del Tortoniano superiore. Tra questi rilievi presentano caratteristiche<br />

geomorfologiche ed idrogeologiche <strong>di</strong> peculiare interesse naturale e paesaggistico: M. Conca (437<br />

m), M. Chiartasì (334 m), Cozzo don Michele (374 m) e Rocche <strong>di</strong> Tullio (293 m). Essi<br />

costituiscono un'unica unità geolitologica, affiorante, nell’area in esame, secondo blocchi isolati<br />

dove l’erosione <strong>di</strong>fferenziale ha dato il massimo risalto. L’azione erosiva delle acque del fiume ha<br />

creato delle incisioni, in alcuni casi strette e profonde, che hanno smembrato gli affioramenti<br />

gessosi in singoli blocchi e ne hanno messo in evidenza la loro stratificazione.<br />

I fianchi settentrionali del M. Conca sono caratterizzati dalla presenza <strong>di</strong> ripide pareti subverticali<br />

che si affacciano sul fiume Gallo d’Oro. Lungo tale versante è possibile ammirare la<br />

stretta gola tra il M. Conca e le Rocche <strong>di</strong> Tullio, <strong>di</strong> straor<strong>di</strong>naria suggestione paesaggistica,<br />

caratterizzata dalla presenza <strong>di</strong> solchi <strong>di</strong> erosione lungo le pareti gessose; questi rappresentano<br />

terrazzi orografici o vallivi importanti per la storia geologica <strong>della</strong> valle, la cui esistenza è legata<br />

all’alternanza <strong>di</strong> erosione laterale e <strong>di</strong> erosione in profon<strong>di</strong>tà da parte delle acque del fiume nel<br />

corso <strong>della</strong> sua lunga esistenza.<br />

Il processo geomorfologico prevalente in atto in quest’area è costituito dal carsismo. Esso è legato<br />

alla presenza <strong>di</strong> rocce evaporitiche (in particolare gessi) le quali subiscono un’erosione chimica ad<br />

opera delle acque meteoriche quando queste sono leggermente acidule. A questo è da aggiungere<br />

anche la presenza <strong>di</strong> un clima me<strong>di</strong>terraneo semiarido.<br />

Un’antica strada lastricata percorre la base del rilievo fino ad un ponte sul fiume Gallo d’Oro<br />

crollato qualche tempo fa. Si tratta <strong>di</strong> una struttura seicentesca che ha inglobato una struttura più<br />

antica, forse <strong>di</strong> epoca romana. Esso si è conservato per tutto il me<strong>di</strong>oevo e l’epoca moderna ed è<br />

posto lungo la Regia Trazzera Palermo-Agrigento-Licata; quest’ ultima è stata riportata sulle carte<br />

del Schmettau (seconda metà del XVIII secolo), dello Smyth (1826) e dell’I.G.M. (1872). Il ponte<br />

è stato riattato l’ultima volta negli anni ’30 del secolo scorso.<br />

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