piano territoriale paesistico della provincia di caltanissetta - CRIEA

generazioni più giovani manifestano infatti una generalizzata disaffezione allo svolgimento di
questo tipo di attività che obbliga ad una presenza costante e protratta per diverse ore al giorno.
Solo sporadicamente le aziende dispongono di ricoveri razionali, con ovili chiusi su tre lati e
paddock centrale, mentre nella maggior parte dei casi appaiono del tutto inadeguati e spesso sono
approntati con materiale di fortuna. Quasi mai viene prevista un’opportuna dislocazione delle
diverse zone per la mungitura, l’alimentazione e la stabulazione degli animali.
Negli ultimi tempi alcune realtà produttive hanno avviato il processo di ristrutturazione e di
adeguamento alla normativa comunitaria Dir. Ce 46/92, recepita dal D.P.R. 54/97, che dettano
regole precise per tutta la filiera di produzione del latte, dalla sanità del bestiame fino
all’ottenimento del prodotto finito.
Le razze ovine presenti sono la Comisana, la Barbaresca e la Pinzerita e, negli ultimi anni, i
buoni risultati fatti registrare dalla pecora della Valle del Belice hanno indotto alcuni allevatori ad
introdurre dei soggetti provenienti da quelle zone.
Il latte prodotto viene normalmente conferito attraverso i centri di raccolta a caseifici di altre zone
della Sicilia, mancando nel territorio una struttura di trasformazione; talvolta però viene
caseificato in azienda per la produzione del pecorino e della ricotta.
B.2 Il sottosistema insediativo
Il sistema archeologico
Il territorio del paesaggio locale 4 rientra topograficamente in quello della Sikania.
Oltre all'antica area geografica di appartenenza, le grotte preistoriche e la ceramica preellenica ne
sono segnali evidenti della frequentazione umana subita.
Grotticelle a forno occhieggiano nelle contrade Corvo, Mario Pepi, Salma, Cubolone, Vignazze,
Santa Margherita, Marcatogrande ed altrove.
Le montagne che partano da Mussomeli ed arrivano ad Acquaviva, sono costellate da numerose
escavazioni. Difatti, le camerette sepolcrali, scavate nella roccia calcarea, iniziando dal cimitero
mussomelese, interessano le zone Santissimo, Cangioli, Caldea, Monticelli in territorio di
Mussomeli, per riunirsi alle suddette contrade acquavive
La regina delle grotte di Acquaviva Platani è costituita da una tholos, nelle vicinanze sud del
paese, in contrada Santa Margherita, successivamente adibita a sepoltura paleocristiana, con la
sistemazione di loculi nel pavimento della camera sepolcrale.
Nella stessa contrada si può osservare un'altra camera sepolcrale paleocristiana, mentre un'altra,
ancora dello stesso tipo, si trova a breve distanza dallo stradale per Acquaviva Scalo, in contrada
San Francesco.
Le zone lambite dal fiume Platani sono interessate alla percorrenza romana di tale via. Difatti,
lungo l'itinerario dell'Imperatore Antonino da Agrigento a Palermo, nelle vicinanze della stazione
ferroviaria, sono venuti alla luce pavimenti romani a mosaico. Ciò è avvenuto durante i lavori di
scavo dello stradale per Palermo, nel 1877, di cui si ha notizia per la solerte opera di mons.
Alfonso Giannino, illustre cittadino di Acquaviva. Nel 1984, a seguito dello sbancamento di
alcuni terreni, in C/da Corvo, per la costruzione dello stradale Acquaviva-San Giovanni Gemini,
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