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ora Via Togliatti) la quale ha origine nella Piazza<br />

Baronale, e termina dopo aver intersecato la linea<br />

ferroviaria Cagliari Olbia, nel corso del fiume Mannu.<br />

Nella cartografia ottocentesca, l’origine sopradescritta<br />

della strada “Ponti Becciu” coincideva con la fine<br />

dell’abitato in <strong>di</strong>rezione Ovest, e tale situazione era<br />

ancora immutata alla fine del 2° conflitto mon<strong>di</strong>ale.<br />

Detta strada superava il corso del fiume Mannu, in<br />

corrispondenza dell’attuale triplice incrocio con le strade<br />

rurali Pixinas Acrobadas – Sa Seda – Is’ Cungiadeddus.<br />

In corrispondenza del fiume Mannu esisteva un ponte a<br />

più arcate e<strong>di</strong>ficato in epoca romana, <strong>di</strong> cui sono ancora<br />

visibili nel suolo, a quota piano campagna, resti <strong>di</strong><br />

fondazione delle pile.<br />

La realizzazione negli anni 1857÷60 della strada Decimo –<br />

Marrubiu (oggidì S.S.196) con la costruzione <strong>di</strong> un ponte in<br />

corrispondenza del corso del Fiume Mannu, e la mo<strong>di</strong>fica<br />

del corso <strong>di</strong> quest’ultimo, originata probabilmente da eventi<br />

naturali, decretarono l’interruzione della strada (causata dal<br />

nuovo alveo del fiume, ubicato in posizione più vicina al<br />

paese) e l’inutilità del ponte.<br />

Il probabile stato <strong>di</strong> degrado del ponte, l’azione predatoria<br />

degli abitanti, fece in pochi decenni scomparire una così<br />

importante struttura, mentre del vecchio alveo del fiume<br />

Mannu incorporato nelle proprietà viciniori è ancora visibile<br />

una leggera depressione nei suoli.<br />

La strada Ponti Becciu, una volta superato il corso del<br />

fiume Mannu, poneva in comunicazione tramite la strada Sa<br />

Seda e Santu Basiliu, il centro <strong>di</strong> Sorris con il villaggio <strong>di</strong><br />

Decimoputzu, proseguendo poi nel territorio <strong>di</strong> Siliqua sino<br />

a raggiungere il corso del Rio Cixerri in corrispondenza <strong>di</strong> un<br />

19<br />

ponte, anch’esso <strong>di</strong> epoca romana ubicato a Ovest della<br />

polveriera della Marina Militare in località “Pedru Pisu”.<br />

La presenza del ponte sul fiume Mannu, nelle imme<strong>di</strong>ate<br />

vicinanze dell’abitato <strong>di</strong> Sorris, contribuisce a comprendere<br />

la rilevanza a cui era assurto questo lembo <strong>di</strong> territorio,<br />

sicuramente per le consistenti produzioni agricole, e<br />

l’importanza del sistema viario.<br />

Dopo la fine dell’impero romano d’occidente, e la breve<br />

occupazione vandala e gota, ebbe inizio nei primi decenni<br />

del VI° secolo il dominio <strong>di</strong> Bisanzio. Il territorio <strong>di</strong> Sorris e<br />

degli altri minuscoli centri viciniori fu fortemente permeato<br />

dalla cultura <strong>di</strong> Bisanzio. A testimonianza <strong>di</strong> ciò e sufficiente<br />

rammentare i toponimi <strong>di</strong> carattere religioso tutti ascrivibili al<br />

martirologio delle chiese d’Oriente, quali Santa Severa (Bia<br />

Sa Seda), San Salvatore (bia Santu Srabadoi) San Michele (bia<br />

Santu Miali) Santa Vitalia (Santa Vida) Sant’Andrea<br />

(Sant’Andria) San Saturnino (Santu Sadurru).<br />

Sicuramente è ascrivibile alla crisi economica e sociale<br />

conseguente al trapasso da Roma a Bisanzio la scomparsa <strong>di</strong><br />

numerosi piccoli inse<strong>di</strong>amenti e il raggruppamento delle<br />

popolazioni nei centri che sono pervenuti sino alla fine del<br />

XIV secolo.<br />

Durante il periodo bizantino, in relazione ai toponimi<br />

sopraccitati, nel territorio in argomento deve aver avuto un<br />

notevole sviluppo l’architettura religiosa.<br />

Purtroppo nessuna <strong>di</strong> queste strutture e pervenuta ai nostri<br />

tempi, il territorio ha restituito solamente frammenti<br />

marmorei con scritte in greco (Santa Sofia) e altri frammenti<br />

<strong>di</strong> particolari architettonici, quali cornici, lastre capitelli ecc.<br />

È probabile che due strutture religiose ubicate all’interno <strong>di</strong><br />

<strong>Villasor</strong>, siano riconducibili, almeno per le strutture murarie<br />

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