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La frequentazione umana dei due siti ha probabilmente<br />

avuto un proseguo nel periodo nuragico shardanico e nel<br />

periodo <strong>di</strong> influenza economica e culturale punica.<br />

Nel periodo così detto punico, i due siti in relazione alla<br />

loro ubicazione strategica nel contesto della vasta pianura del<br />

Me<strong>di</strong>o Campidano e in relazione all’impulso dato alle colture<br />

cerealicole, dal sistema politico economico prettamente<br />

commerciale della città <strong>di</strong> Cartagine, potrebbero aver<br />

conosciuto un momento <strong>di</strong> crescita e <strong>di</strong> rigoglio economico.<br />

I cereali coltivati nelle feraci pianure, in massima parte<br />

destinati all’esportazione, dovevano essere recapitati al posto<br />

più vicino che era rappresentato nella circostanza specifica<br />

dal porto <strong>di</strong> Karel o Karalis.<br />

È intuibile, anche se non documentato, che per garantire i<br />

trasporti verso Karel nel periodo <strong>di</strong> influenza economica e<br />

culturale dei punici, si sia provveduto a realizzare o quanto<br />

meno a migliorare la rete stradale che sicuramente<br />

preesisteva dal periodo nuragico shardanico.<br />

È impensabile che una civiltà quale quella nuragica<br />

shardanica, che per oltre un millennio esercitò il predominio<br />

marittimo e commerciale nel Me<strong>di</strong>terraneo centro<br />

occidentale, non abbia proceduto a realizzare un reticolo<br />

viario dall’interno verso le città costiere dell’isola da cui<br />

partivano le navi da carico e da corsa, navi <strong>di</strong> cui possiamo<br />

ancor’oggi ammirare le loro caratteristiche nei pregevoli<br />

bronzi votivi.<br />

In quest’ottica è presumibile che nei 250 anni <strong>di</strong><br />

collaborazione economica e culturale tra le città stato della<br />

Sardegna e Cartagine, in relazione anche al fortissimo<br />

interscambio commerciale, la rete viaria preesistente sia stata<br />

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oggetto <strong>di</strong> interventi idonei a garantirne una agevole<br />

percorribilità.<br />

È assolutamente sciocco ritenere che una potenza<br />

commerciale come quella cartaginese che per sopravvivere e<br />

crescere necessitava <strong>di</strong> un flusso costante <strong>di</strong> merci e materie<br />

prime, dopo essersi garantita le vie marittime non abbia<br />

provveduto nei territori occupati a garantirsi le vie terresti.<br />

E queste dovevano pur esistere nella Sardegna del 238 a.C.,<br />

quando le legioni romane guidate da Tiberio Sempronio<br />

Gracco occuparono militarmente tutti i principali centri<br />

dell’isola. In tale frangente, in assenza <strong>di</strong> un tessuto viario<br />

efficiente l’occupazione militare non avrebbe avuto la celerità<br />

che, <strong>di</strong> fatto, ebbe.<br />

I due inse<strong>di</strong>amenti abitativi che hanno dato origine<br />

all’attuale <strong>Villasor</strong>, erano sin dal periodo preistorico, ubicati<br />

nelle imme<strong>di</strong>ate a<strong>di</strong>acenze del corso del fiume Mannu, che<br />

per il naviglio del periodo era sicuramente navigabile sino<br />

all’altezza dell’attuale centro <strong>di</strong> Decimomannu, ed erano<br />

<strong>di</strong>sposti in prossimità delle principali arterie stradali <strong>di</strong>rette<br />

verso il Nord e verso il Sulcis.<br />

Con l’occupazione romana dell’intera isola e il<br />

consolidamento successivo, i due centri seguirono le sorti <strong>di</strong><br />

tutti i piccoli centri rurali del territorio.<br />

L’esistenza dei centri in argomento in periodo romano e<br />

attestato da innumerevoli riscontri oggettivi e soggettivi, che<br />

vengono brevemente riassunti in appresso:<br />

1. Nell’attuale rione Convento è stata accertata nell’anno<br />

1982 la presenza <strong>di</strong> sepolture del tipo alla Cappuccina nell’area<br />

cortilizia del fabbricato Conventuale. E stata inoltre accertata<br />

la presenza <strong>di</strong> ceramica del periodo punico e romano nelle<br />

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