Visualizza/scarica PDF - Comune di Villasor
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uona argilla frammista a lenti gessose e calcarose e a una<br />
<strong>di</strong>screta percentuale <strong>di</strong> pietroline rapportabili all’attuale<br />
pietrischetto <strong>di</strong> frantoio.<br />
Una volta in<strong>di</strong>viduato il suolo da cui estrarre la terra, si<br />
procedeva alla esecuzione <strong>di</strong> uno scavo <strong>di</strong> sbancamento.<br />
La terra estratta veniva sottoposta a un trattamento <strong>di</strong><br />
vagliatura onde eliminare il materiale avente granulometria<br />
me<strong>di</strong>amente superiore a cm. 1,50 ÷ 2,00 circa.<br />
La terra così prodotta, che me<strong>di</strong>amente aveva una presenza<br />
<strong>di</strong> pietroline, lenti gessose e calcare non superiore al 25 ÷<br />
30% dell’intero, veniva depositata all’interno <strong>di</strong> una vasta<br />
buca effettuata nel suolo a<strong>di</strong>acente, <strong>di</strong> forma circolare e/o<br />
rettangolare, profonda cm. 40 ÷ 50 circa. Alla terra veniva<br />
aggiunta la paglia del frumento, sminuzzata in segmenti <strong>di</strong><br />
cm. 3 ÷ 5 e l’acqua occorrente per l’impasto.<br />
L’amalgamento dell’impasto si otteneva con l’azione<br />
dell’uomo che penetrava all’interno della buca e con l’azione<br />
dei pie<strong>di</strong> rimestava le componenti terra, paglia e acqua. Dopo<br />
aver ottenuto una <strong>di</strong>ffusa omogeneità dell’impasto si lasciava<br />
riposare (axedai) questi per circa 12 ore.<br />
Successivamente si procedeva alla pre<strong>di</strong>sposizione della<br />
forma lignea rettangolare (su sestu) ove <strong>di</strong>sporre la miscela <strong>di</strong><br />
fango e paglia per il processo <strong>di</strong> essicamento naturale.<br />
Assetto urbano e infrastrutture<br />
La viabilità urbana all’inizio del secolo XIX era sicuramente<br />
definita nel suo sviluppo longitu<strong>di</strong>nale e in parte anche nel<br />
suo sviluppo trasversale che quasi mai, come attualmente,<br />
presentava omogeneità <strong>di</strong> cigli. Era una viabilità avente<br />
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fondo naturale rassodato dal calpestio degli uomini, degli<br />
animali e dei carri agricoli.<br />
Dall’esame dei documenti d’archivio della seconda metà<br />
del secolo XIX, si viene a conoscenza che in questo periodo<br />
si da corso alla selciatura (impedradura) delle strade urbane.<br />
Nelle delibere che approvano gli interventi si asserisce<br />
sempre che le strade oggetto dei lavori sono piste fangose e<br />
polverose prive <strong>di</strong> selciato e giammai si <strong>di</strong>ce che intendesi<br />
provvedere al ripristino del selciato preesistente.<br />
Questo particolare induce a ritenere quanto mai verosimile<br />
che l’abitato <strong>di</strong> <strong>Villasor</strong>, dalla sua rifondazione negli anni<br />
1414÷15 alla seconda metà del secolo XIX non ha mai<br />
goduto del privilegio <strong>di</strong> possedere una viabilità selciata.<br />
La nobiltà e i prinzipales che per secoli hanno spremuto la<br />
comunità, avevano purtroppo cose ben più importanti a cui<br />
pensare.<br />
E’ sintomatico il fatto che negli anni della grande carestia<br />
conseguente a un periodo <strong>di</strong> prolungata siccità (1880÷85)<br />
l’amministrazione comunale al fine <strong>di</strong> scongiurare il<br />
verificarsi <strong>di</strong> incidenti similari a quelli avvenuti a Sanluri<br />
(culminati con l’assassino del Sindaco) contrasse in tempi<br />
ultrarapi<strong>di</strong> un mutuo <strong>di</strong> lire 20.000 per avviare un vasto<br />
piano <strong>di</strong> selciatura delle strade urbane che erano in<br />
maggioranza prive <strong>di</strong> pavimentazione (in sardo campidanese<br />
si <strong>di</strong>ce “no c’esti che s’allu po fragai”).<br />
In queste con<strong>di</strong>zioni, con un incremento demografico<br />
modesto, con una perimetrazione del centro urbano<br />
consolidata, con una economia <strong>di</strong> tipo quasi “curtense”<br />
l’abitato <strong>di</strong> <strong>Villasor</strong> visse la sua sonnolenta esistenza durante<br />
tutto il periodo spagnolo, e successivamente Sabaudo per<br />
giungere senza alterazioni o mo<strong>di</strong>fiche al suo stato <strong>di</strong><br />
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