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Rapporto Zoomafia 2012 - Lav

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di sostanze stupefacenti, estorsione, usura, rapina, armi, detenzione,<br />

trasporto e spaccio di sostanze stupefacenti, aggravati dall’art.<br />

7 L. 203/91, nonché di corse clandestine di cavalli” (Relazione<br />

del Ministro dell’Interno al Parlamento sull’attività svolta e sul risultati<br />

conseguiti dalla Direzione Investigativa Antimafia, secondo<br />

semestre 2009).<br />

“La creatività criminale dei sodalizi pugliesi si esplica anche<br />

nella gestione di scommesse abusive su corse di cavalli non autorizzate<br />

e nella vendita in nero di acqua da irrigazione” (Relazione<br />

del Ministro dell’Interno al Parlamento sull’attività svolta e sul risultati<br />

conseguiti dalla Direzione Investigativa Antimafia, secondo<br />

semestre 2009).<br />

“Nel semestre in esame, nel territorio di Catania, risultano consumati<br />

2 omicidi ascrivibili alla criminalità organizzata, avvenuti:<br />

(…) in data 27 febbraio 2011, a Catania, in pregiudizio di G.G., pregiudicato,<br />

indiziato mafioso. La vittima veniva rinvenuta davanti<br />

l’ingresso della propria abitazione nel popoloso quartiere dell’antico<br />

centro storico, importante piazza di spaccio. Il G., già tratto in<br />

arresto nel 2006, con l’operazione denominata “Atlantide”, nonché,<br />

successivamente, con l’operazione denominata “Arcangelo”<br />

della Direzione Investigativa Antimafia, era già stato oggetto di un<br />

tentato omicidio, avvenuto l’11 luglio 1998, ed era ritenuto orbitare<br />

nell’area criminale dei Santapaola, vantando pregiudizi per<br />

reati in materia di stupefacenti. Si ritiene che il movente dell’omicidio<br />

vada ricercato nel complesso mondo dei trafficanti e degli<br />

spacciatori di droga, anche se, avendo il medesimo partecipato, con<br />

un proprio purosangue, a corse clandestine di cavalli, una seconda<br />

ipotesi investigativa potrebbe condurre al circuito delle scommesse<br />

illegali gestite dalla criminalità” (Relazione del Ministro dell’Interno<br />

al Parlamento sull’attività svolta e sul risultati conseguiti dalla Direzione<br />

Investigativa Antimafia, primo semestre 2011).<br />

“Il 13.11.2009 a Bisceglie è stata eseguita l’ordinanza di custodia<br />

cautelare in carcere emessa - nell’ambito dell’Operazione ‘Crazy<br />

Horse’- dal G.I.P. presso il Tribunale di Trani, nei confronti di 10<br />

persone, ritenute responsabili di associazione per delinquere, maltrattamento<br />

di animali ed esercizio abusivo di attività di gioco e<br />

scommesse. L’organizzazione criminale, in particolare, ha gestito<br />

ed organizzato competizioni non autorizzate di corse di cavalli e<br />

scommesse abusive, nel cui ambito venivano somministrate agli<br />

animali in gara sostanze dopanti. Nel corso dell’operazione è stato<br />

sequestrato il Centro Ippico Sportivo Dilettantistico Dolmen di Bisceglie,<br />

due maneggi sempre ubicati a Bisceglie, 21 cavalli riconducibili<br />

agli indagati ed un rilevante quantitativo di sostanze<br />

dopanti” (Relazione del Ministro dell’Interno al Parlamento sull’attività<br />

svolta e sul risultati conseguiti dalla Direzione Investigativa<br />

Antimafia, secondo semestre 2009).<br />

Domenica 16 gennaio 2011, i Carabinieri Falconara (AN) hanno<br />

a bloccato l’avvio di una corsa clandestina di cavalli. I militari da<br />

tempo stavano indagando sulle corse clandestine organizzate dai<br />

Rom e sapevano che ogni domenica pomeriggio si radunavano decine<br />

di persone, alcuni provenienti anche da Pescara e Teramo,<br />

lungo una strada secondaria dalle parti dell’aeroporto. Sono state<br />

identificate e denunciate 27 persone tra cui sei minorenni, tutti di<br />

etnia Rom, con l’accusa di maltrattamento di animali e di interruzione<br />

della circolazione stradale. Per tutti è stato proposto il foglio<br />

di via obbligatorio. Due cavalli sono stati sequestrati e affidati alle<br />

cure di un veterinario. Uno dei cavalli si chiama Thor, l’altro Webban.<br />

Il 23 gennaio 2011, gli agenti di polizia hanno bloccato una<br />

corsa clandestina «a tempo» organizzata sulla Sp 34 a Siracusa. In<br />

tutto sei le persone coinvolte nell’organizzazione della gara che<br />

sono state denunciate all’Autorità Giudiziaria, tutti di età compresa<br />

tra i 20 e i 33 anni. Posti sotto sequestro anche una puledra<br />

di 11 mesi, un calesse e tre mezzi utilizzati per «scortare» il cavallo<br />

lanciato al galoppo. Gli spettatori erano centinaia, ed è stato proprio<br />

questo il particolare notato agli agenti. Dopo aver contattato<br />

i colleghi del commissariato di Noto, ed aver bloccato il transito<br />

17<br />

della strada, sono intervenuti. L’arrivo delle volanti ha determinato<br />

il fuggi fuggi generale degli spettatori. I presunti organizzatori<br />

della corsa, invece non l’hanno fatta franca. Due fratelli e un loro<br />

cugino, e altri tre giovani sono stati denunciati con l’accusa di aver<br />

attentato alla sicurezza dei trasporti, di aver organizzato una gara<br />

clandestina e di aver maltrattato animali.<br />

Il 23 febbraio 2011 alcune pattuglie della Polizia di Stato hanno<br />

bloccato una corsa clandestina di cavalli in via Ernesto Basile, a<br />

Palermo. Circa 50 ciclomotori facevano da cornice e da “sicurezza”<br />

alla corsa, rallentando il traffico per consentire ai sulky di gareggiare<br />

senza problemi. Gli agenti, dopo aver chiesto rinforzi hanno<br />

provato a bloccare la corsa registrando l’abbandono di uno dei due<br />

calessi, da parte di un uomo che rapidamente è salito su uno degli<br />

scooter per scappare. Il cavallo, imbizzarrito, è stato frenato poco<br />

dopo dai poliziotti. Poco dopo si è presentato un 27enne, pregiudicato,<br />

che ha rivendicato la proprietà del cavallo asserendo che gli<br />

era stato rubato. L’altro cavallo utilizzato nella corsa è stato ritrovato<br />

poco dopo in corso Tukory, abbandonato. Gli agenti del Commissariato<br />

“Porta Nuova” hanno denunciato in stato di libertà<br />

quattro palermitani, tutti pregiudicati, responsabili dei reati di organizzazione<br />

o partecipazione a corsa clandestina di cavalli, danneggiamento<br />

delle auto della Polizia e di resistenza a Pubblico<br />

Ufficiale.<br />

Un cavallo morto in una delle strade principali di Palermo, dopo<br />

una corsa clandestina di cavalli, è rimasto a marcire sotto il sole per<br />

due giorni. È successo alla fine di marzo del 2011 a Palermo. Uno<br />

spettacolo sinistro cui hanno assistito migliaia di persone, senza<br />

che nessuno intervenisse per rimuoverlo. A Messina, invece, la Procura<br />

ha aperto un’indagine per la morte di un cavallo avvenuta il<br />

1 aprile 2011 in via Giolitti dopo una corsa disperata e lo scontro<br />

con alcune auto parcheggiate. Alcune persone hanno assistito sgomente<br />

alla scena e hanno fotografato l’accaduto. Il cavallo è stato<br />

finito con un coltello: sgozzato. Il 26 giugno 2011, un altro cavallo<br />

morto è stato abbandonato lungo le strade di Palermo. Il cavallo è<br />

rimasto sull’asfalto per circa 20 ore. Un altro ancora è stato trovato<br />

a pezzi dentro buste di plastica all’interno di un cassonetto dei rifiuto<br />

all’Albergheria. Gli orari e i giorni coincidono: notti fra sabato<br />

e domenica, i giorni preferiti per le corse clandestine.<br />

Una corsa clandestina di cavalli è stata bloccata all’alba del 3<br />

aprile 2011 da Carabinieri sulla strada provinciale 14 “Mare-monti”,<br />

la Noto-Palazzolo Acreide, nel Siracusano. L’operazione ha impedito<br />

lo svolgimento della competizione illegale e si è conclusa con<br />

il sequestro di tre cavalli e dei loro calessi e la denuncia di tre persone,<br />

in stato di libertà, per maltrattamento di animali e svolgimento<br />

di spettacoli non autorizzati. Sono tre siracusani, un 27enne<br />

e un 49enne proprietari di due degli animali che avrebbero dovuto<br />

gareggiare, e un fantino di 30 anni.<br />

Lo stesso giorno, a chilometri di distanza è stata bloccata un’altra<br />

corsa clandestina di cavalli. È successo nel nucleo industriale di<br />

Sant’Atto a Teramo. Quando i militari sono intervenuti ad assistere<br />

allo spettacolo c’erano circa cinquanta persone. Due uomini, entrambi<br />

Rom, sono stati denunciati per aver organizzato e partecipato<br />

ad una competizione non autorizzata, mentre uno dei due<br />

cavalli è stato sequestrato.<br />

I Carabinieri di Trecastagni (CT) hanno effettuato, nel mese di<br />

maggio 2011, una serie di interventi contro il fenomeno delle corse<br />

dei cavalli, spingendosi oltre i confini del comune etneo. Numerosi<br />

militari e radiomobili sono stati impegnati durante la notte<br />

con servizi di controllo che hanno portato all’identificazione di una<br />

dozzina di cocchieri diretti verso il territorio trecastagnese; tra questi<br />

uno è stato fermato per ulteriori accertamenti. Non è stato operato<br />

alcun sequestro dei cavalli solo perché l’ordinanza sindacale,<br />

che vietava fino al 18 maggio la circolazione sull’intero territorio<br />

comunale di tutti i mezzi a trazione animale, entrava in vigore proprio<br />

in quelle ore. L’ordinanza era finalizzata a garantire la sicurezza<br />

per le festività di S. Alfio, festività che sono il motivo per<br />

sfilate di cavalli, se non vere e proprie corse.

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