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Rapporto Zoomafia 2012 - Lav

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gagliaio, che presentava evidenti tracce di sangue, ha confermato<br />

i sospetti. Una successiva perquisizione nell’alloggio dei due albanesi<br />

ha consentito il rinvenimento nel solaio dei corpi dei due animali,<br />

scuoiati e senza testa. Il reggiano, messo alle strette dagli<br />

inquirenti, ha poi fatto ritrovare il fucile usato, un calibro 16 con<br />

numero di matricola cancellato, che l’uomo aveva nascosto in un<br />

campo.<br />

Con l’accusa di macellazione clandestina un piacentino residente<br />

in Valtrebbia è stato denunciato il 5 marzo 2011dagli agenti<br />

del Corpo forestale di Piacenza. Nel suo frigorifero gli sono stati<br />

trovati una cinquantina di chili di carne di cinghiale e capriolo,<br />

presumibilmente macellati da lui stesso. L’uomo si occupa professionalmente<br />

dello smaltimento delle carcasse degli animali morti<br />

trovati sul territorio, e l’ipotesi degli inquirenti è che i resti di alcuni<br />

animali invece che essere portati all’inceneritore, finissero a ristoranti<br />

e negozi.<br />

Una vera e propria macelleria abusiva, circondata da pecore<br />

morte nell’ovile e corpi sotterrati. Una tonnellata la carne sequestrata,<br />

tra cui anche salami ammuffiti e altri salumi coperti di ragnatele<br />

e parassiti, che veniva venduta anche a ristoranti della<br />

zona. È stato scoperto tutto a Volterra (PI) l’11 marzo 2011, quando<br />

gli agenti del locale Commissariato sono intervenuti per un litigio<br />

e hanno notato un cartello con la scritta “Vendita diretta carni e<br />

formaggi”. Inizia così il controllo e saltano fuori due congelatori<br />

pieni di pezzi di carne imbustata in semplice shopper. Nel proseguo<br />

del controllo vengono trovate pecore morte nell’ovile, nonché<br />

ovini, bovini e suini allevati «in condizioni aberranti, con segni di<br />

un’epidemia in corso». Sono state trovate anche prove sui rapporti<br />

commerciali tra l’azienda e ristoranti, come biglietti da visita, alcune<br />

ricevute e appunti con quantitativi di carne da consegnare,<br />

con tanto di prezzo, nome e luogo dell’acquirente.<br />

Nella notte di Pasqua del 2011 sono stati sgozzati 13 agnelloni<br />

in una tenuta agricola di Scarperia (FI). Gli animali erano al pascolo.<br />

Prima il gregge è stato radunato e spinto nelle stalle, poi è<br />

stato scelto un gruppo di grossi agnelli. Gola tagliata e subito scuoiati<br />

e macellati, sul posto, senza che nessuno si accorgesse di nulla,<br />

poi la carne (evidentemente c’era da allestire un festino pasquale)<br />

è stata caricata sui mezzi.<br />

A Brescello (RE), all’inizio del mese di aprile 2011, un pastore è<br />

stato denunciato per occupazione abusiva di un’area, pascolo abusivo<br />

e danneggiamento. La denuncia è scaturita a seguito di una<br />

serie di controlli di Carabinieri, polizia locale, Ispettorato del lavoro,<br />

Medicina del lavoro, Igiene pubblica, Servizio veterinario e<br />

Consorzio di bonifica, che hanno permesso di verificare, a carico<br />

dell’allevatore, l’occupazione abusiva di un’area. È stata scoperta,<br />

inoltre, un’attività di macellazione abusiva, in violazione delle<br />

norme igienico-sanitarie. È stato trovato anche un gregge con oltre<br />

duecento pecore, mentre l’autorizzazione prevedeva un massimo di<br />

70 animali.<br />

Il 22 aprile 2011, ad Ostuni un uomo che aveva organizzato un<br />

macello clandestino in un garage è stato denunciato. I Carabinieri<br />

lo hanno sorpreso dopo che aveva macellato un maiale, una parte<br />

del quale era già finito in ghiacciaia. Vano anche il tentativo dell’uomo<br />

di giustificare il fatto che il suino non era destinato alla<br />

vendita, ma al consumo familiare.<br />

Nel mese di giugno 2011 gli uomini del Corpo forestale dello<br />

Stato su delega della Procura della Repubblica di Reggio Emilia e<br />

a seguito di una lunga indagine, durata più di un anno, hanno eseguito<br />

una perquisizione presso un mattatoio equino della provincia<br />

di Reggio Emilia, che ha permesso di scoprire un’organizzazione<br />

dedita al commercio e alla macellazione illegale di cavalli che non<br />

potevano essere destinati al consumo alimentare. L’operazione, che<br />

ha visto impegnati per due intere giornate Ufficiali ed Agenti di<br />

Polizia Giudiziaria del Corpo forestale dello Stato delle Provincie di<br />

Fermo ed Ascoli Piceno, coordinati dal Comandante Provinciale,<br />

con la collaborazione del personale delle provincie di Perugia e<br />

Reggio Emilia, ha portato al sequestro di ben 655 passaporti equini<br />

53<br />

falsi, prevalentemente di origine rumena. Con tali falsificazioni è<br />

stato possibile destinare i cavalli al consumo umano, non consentito<br />

dalla normativa comunitaria e nazionale. È il caso degli esemplari<br />

da corsa ai quali vengono somministrati farmaci che possono<br />

essere pericolosi per la salute umana, senza considerare il possibile<br />

utilizzo di sostanze dopanti (numerose sono le indagini in questo<br />

campo da parte delle Procure di tutta Italia) ancora più dannose<br />

per l’uomo. Tutto è iniziato più di un anno prima da una serie di verifiche<br />

amministrative a carico di un commerciante di cavalli di<br />

Fermo, durante le quali vennero accertate violazioni della normativa<br />

sanitaria per la macellazione di alcuni equidi non idonei al<br />

consumo alimentare. Dalle successive indagini si è scoperto che<br />

non si tratta di un caso isolato ma di una vera e propria organizzazione<br />

che vede coinvolti commercianti e mattatoi senza scrupoli,<br />

con la complicità di veterinari pubblici e privati compiacenti.<br />

Pertanto sono stati anche denunciati sette veterinari residenti in sei<br />

diverse provincie del centro e nord Italia, attraverso i quali era possibile<br />

destinare la carne equina alla vendita per il consumo alimentare.<br />

Da quanto ricostruito dagli inquirenti, le falsificazioni<br />

sarebbero avvenute alterando i documenti anche con fotocopie a<br />

colori, in particolare per rendere verosimili dei timbri di colore rosso<br />

ricorrenti in quel tipo di certificati equini. Con questa operazione,<br />

il Corpo forestale dello Stato ha smantellato un’organizzazione attraverso<br />

la quale i cavalli da corsa non più competitivi venivano<br />

dotati di un falso passaporto ed immessi nei circuiti della macellazione<br />

illegale, con cospicui guadagni per i proprietari. In soli 20<br />

mesi questa pratica ha fruttato ad un unico mattatoio indebiti<br />

vantaggi economici per oltre 20 milioni di euro. Da un ulteriore<br />

controllo effettuato presso un mattatoio di Parma sono stati rinvenuti<br />

e sequestrati altri 238 passaporti falsi relativi solo ad una<br />

verifica del 2010. I controlli sono nati dall’arresto di un commerciante<br />

di cavalli di Castiglione del Lago (Perugia) e alla successiva<br />

individuazione di altri commercianti operanti nelle province di<br />

Fermo, Grosseto e Brindisi che provvedevano anche loro procurare<br />

cavalli provenienti dal mondo delle corse.<br />

Un mattatoio abusivo è stato scoperto a metà giugno 2011<br />

nelle campagne di Francavillla Fontana e Sava, nel Tarantino, dalla<br />

Guardia di Finanza. Al momento della scoperta un cavallo era appena<br />

stato macellato mentre altri due erano pronti per essere ammazzati.<br />

Il macello è stato scoperto per caso da una pattuglia di<br />

Finanzieri che hanno visto due individui che uscivano da un capannone<br />

con indosso grembiuli sporchi di sangue. I militari hanno<br />

controllato scoprendo che all’interno del capannone c’era un cavallo<br />

appena macellato. Trecento chili di carne sequestrata più due<br />

cavalli, due capannoni e attrezzatura varia utilizzata per la macellazione<br />

e conservazione delle carni. Due persone di Francavilla denunciate.<br />

Nel mese di luglio 2011, un allevatore e un macellaio sono stati<br />

denunciati a Valmontone dal Carabinieri di Colleferro (RM) perché<br />

trovati a macellare clandestinamente animali malati. Nei guai sono<br />

finiti un allevatore e un macellaio denunciati per invasione di terreni<br />

ed edifici e macellazione clandestina. I Carabinieri li hanno<br />

sorpresi in un centro carni sulla Casilina mentre erano impegnati<br />

a ultimare le procedure di macellazione di un bovino adulto. Le<br />

carni dell’animale macellato sono risultate non commestibili per<br />

uso umano perchè affetta da «mastite acuta cancrenosa». Dopo le<br />

analisi di un veterinario della asl è scattata la distruzione del bovino<br />

da parte di una ditta specializzata.<br />

All’inizio di luglio 2011, gli uomini della Forestale sono intervenuti<br />

in piena notte in un’azienda agricola nel comune di Castel<br />

San Niccolò (AR), dove era in atto la macellazione clandestina di un<br />

cavallo. Sul piazzale di sosta antistante alla struttura del mattatoio<br />

autorizzato alla macellazione di ovini e caprini, i Forestali hanno<br />

trovato un giovane cavallo maschio ucciso con un’apposita pistola<br />

dotata di punteruolo metallico. Il corpo è stato poi appeso con una<br />

corda per facilitarne la macellazione. In un recinto a pochi metri di<br />

distanza, ancora viva ma pronta per essere uccisa e macellata, è

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