Rapporto Zoomafia 2012 - Lav
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connesse all’esubero rispetto alle quote assegnate, sia indiretti, in<br />
termini di evasione fiscale connessa alla mancata fatturazione”.<br />
Il 12 gennaio 2011, circa 400 tonnellate di prodotti alimentari<br />
del valore contabile da inventario di circa 4 milioni di euro,<br />
trovati in pessimo stato di conservazione, sono stati rinvenuti e sequestrati<br />
nel deposito di un distributore all’ingrosso di Massafra<br />
(Taranto) dai militari del Nucleo di polizia tributaria della Guardia<br />
di Finanza di Taranto. Nel corso di un controllo eseguito con l’ausilio<br />
di personale del Dipartimento prevenzione igiene dell’ASL,<br />
sono stati trovati generi alimentari scaduti e in parte mancanti<br />
delle indicazioni di tracciabilità. Tra i prodotti sequestrati, in parte<br />
stoccati all’interno dell’unica cella frigorifero, vi erano salumi, formaggi,<br />
e scatolame di vario genere. Insaccati rosicchiati da roditori,<br />
formaggi conservati tra escrementi di topi, latticini stipati in<br />
celle frigo che in realtà conservavano i prodotti solo a temperatura<br />
ambiente e derrate scadute o deteriorate. La struttura, anch’essa<br />
sottoposta a sequestro, era priva di acqua potabile e gli<br />
unici servizi igienici riservati al personale dipendente erano guasti.<br />
Gli agenti del Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale e Forestale<br />
del Comando Provinciale di Frosinone hanno sequestrato<br />
nel mese di gennaio 2011 circa due tonnellate di formaggio presso<br />
un noto deposito di prodotti alimentari di Anagni. Il prodotto proveniva<br />
dalla Grecia e riportava il marchio D.O.P. (Denominazione<br />
Origine Protetta) alterato.<br />
Nel mese di febbraio 2011, la Forestale di Milano e i tecnici<br />
della Sezione di analisi, hanno rinvenuto presso un mercato occasionale,<br />
allestito nel comune di Sesto San Giovanni (Milano), del<br />
formaggio spacciato come Gorgonzola. Il prodotto, esposto per la<br />
vendita su una bancarella ambulante, in realtà aveva caratteristiche<br />
non rispondenti a quelle previste dal disciplinare del consorzio<br />
“Gorgonzola DOP”. Alla Procura della Repubblica presso il<br />
Tribunale di Monza, i Forestali hanno comunicato la notizia di reato<br />
a carico dell’uomo al quale sono stati inoltre sequestrati 20 chili di<br />
gorgonzola al cucchiaio e a tranci, venduti abitualmente nelle seguenti<br />
varianti gastronomiche: “gorgonzola di capra”, “gorgonzola<br />
al peperoncino”, “al radicchio”, “alle cipolle di Tropea”, “alle noci”<br />
e “al tartufo”.<br />
Sempre nel mese di febbraio 2011, gli agenti forestali del Comando<br />
provinciale di Crotone hanno posto sotto sequestro 21 confezioni<br />
di formaggio le cui etichette riportavano una dicitura che<br />
imitava, evocava o millantava il marchio DOP “Feta”. Il formaggio,<br />
inoltre, non proveniva dalla Grecia, ma dalla Germania. Le confezioni<br />
sono state poste sotto sequestro ed è stata elevata una sanzione<br />
amministrativa al titolare del supermercato. Altri trenta chili<br />
di formaggi DOP con etichettatura irregolare, sono stati sequestrati<br />
in provincia di Alessandria. I controlli, eseguiti dalla Forestale<br />
e disposti dal Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali,<br />
hanno riguardato la qualità, la filiera e la rintracciabilità degli<br />
alimenti, con particolare riferimento ai prodotti regionali tutelati<br />
con specifici disciplinari, come quelli con Denominazione di Origine<br />
Protetta. Tra i formaggi rinvenuti, gran parte dei quali sono stati ritirati<br />
dal mercato, figuravano Toma piemontese DOP, Castelmagno<br />
DOP, Gorgonzola DOP, Fontina DOP, Pecorino DOP, Feta greca DOP.<br />
Sono state emesse sanzioni amministrative per oltre 35.000 euro<br />
per irregolarità tra cui etichettature prive d’indicazioni del lotto o<br />
della scadenza, cartellini pubblicitari esposti senza citare la denominazione<br />
DOP o riportando nomenclature inesatte e, ancor più<br />
grave, etichette riportanti date di scadenza già superate. Il sequestro<br />
di finta Feta è avvenuto anche in sei supermercati della provincia<br />
di Verbania. Sono scattate sei sanzioni amministrative di<br />
4.000 euro ciascuna per gli altrettanti supermercati, tutti appartenenti<br />
alla stessa catena di distribuzione, individuati a Verbania,<br />
Villadossola, Omega, Gravellona Toce, Crevoladossola e Domodossola<br />
(VCO).<br />
Quasi 33.000 confezioni di mozzarelle e la documentazione relativa<br />
a 465.000 chili di latte per la produzione di mozzarelle se-<br />
69<br />
questrati; 14 persone indagate per contraffazione, frode nell’esercizio<br />
del commercio e vendita di prodotti industriali con segni<br />
mendaci. Sono gli esiti di una vasta operazione del Corpo Forestale<br />
dello Stato, svolta nel mese di febbraio 2011, che ha interessato<br />
tre regioni - Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto - e sei province,<br />
Forlì-Cesena, Ravenna, Milano, Lodi, Pavia e Verona. Nell’operazione<br />
sono state eseguite 18 perquisizioni, fra magazzini, uffici e<br />
stabilimenti produttivi, ed è stata sequestrata una notevole quantità<br />
di documentazione, sia cartacea che informatica. Le indagini,<br />
coordinate dalla procura di Forlì e ben presto estese sul territorio<br />
nazionale con l’impiego di circa 50 militari del Corpo Forestale di<br />
varie regioni, hanno chiarito che le mozzarelle venivano prodotte<br />
con meno del 50% di latte italiano. Il resto proveniva da Francia,<br />
Lussemburgo e Belgio. Il tutto ha preso il via - è stato spiegato durante<br />
una conferenza stampa nel comando forlivese del Corpo<br />
Forestale - da normali controlli finalizzati a combattere l’agropirateria<br />
svolti nel territorio del comune di Savignano sul Rubicone,<br />
nel Cesenate.<br />
Oltre 20.000 chili di prodotti alimentari con falso marchio dop<br />
per un valore di 730 mila euro, sono stati sequestrati dai Nas di<br />
Parma. Nell’ambito dell’operazione - che si è tenuta nel mese di<br />
marzo 2011 e ha interessato le province di Modena, Reggio Emilia,<br />
Lodi e Parma - sono state anche segnalate le posizioni irregolari di<br />
21 lavoratori, per quanto riguarda i contributi salariali. Tra gli alimenti<br />
con falso marchio dop (denominazione origine protetta)<br />
oltre 7000 chili di “parmigiano reggiano” e “grana padano” e 2049<br />
“prosciutti di Parma”, declassati a prosciutti comuni.<br />
Oltre un quintale di mozzarella di latte di bufala contraffatta,<br />
messa in vendita e spacciata per Mozzarella di Bufala Campana<br />
DOP. È quanto scoperto nel mese di marzo 2011 presso esercizi<br />
commerciali delle province di Benevento e Campobasso dal Corpo<br />
forestale dello Stato, impegnato in indagini sulla tracciabilità di<br />
alcuni lotti di produzione di Mozzarella di Bufala Campana DOP<br />
relativamente ai quali erano state accertate anomalie tra il prodotto<br />
posto in commercio e la qualificazione dello stesso nei documenti<br />
fiscali accompagnatori della merce. Dalle verifiche<br />
documentali effettuate presso il caseificio di produzione a Grazzanise<br />
(CE) è emerso che i lotti di mozzarella spacciati per DOP<br />
erano in realtà soltanto partite di mozzarella prodotta con latte di<br />
bufala contraffatto. Uno dei lotti, posto sotto sequestro, è risultato<br />
essere stato confezionato con latte di bufala proveniente da allevamenti<br />
delle zone di Milano e Novara, non appartenenti quindi all’areale<br />
di produzione del latte ammesso per la Mozzarella di Bufala<br />
Campana DOP. I Forestali hanno effettuato il sequestro d’iniziativa<br />
di circa 300 confezioni appartenenti ai lotti di mozzarella di bufala<br />
contraffatta. Degli illeciti accertati sono state immediatamente interessate<br />
le Procure della Repubblica presso i Tribunali di Benevento,<br />
Campobasso e S. Maria Capua Vetere, nelle cui giurisdizioni<br />
ricadono rispettivamente gli esercizi commerciali ed il caseificio<br />
coinvolto. La Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere<br />
ha esteso poi il sequestro preventivo delle restanti confezioni del<br />
lotto, ovunque esse risultino in vendita. Tre gli indagati.<br />
Altre mozzarelle blu. Questa volta alla mensa di una scuola di<br />
Genova, le hanno scoperte il 21 marzo 2011 le maestre di una<br />
scuola elementare nell’elegante quartiere di Albaro, ed è scattato<br />
l’allarme. Le insegnanti hanno bloccato il pranzo, dando via ai controlli.<br />
Mancata comunicazione di bovini infetti, vendita di formaggio<br />
adulterato, acquisto di foraggio non valdostano per la produzione<br />
di Fontina DOP: queste alcune delle accuse formulate dalla Procura<br />
di Aosta che ha richiesto, il 14 aprile 2011, al Gip 61 rinvii a<br />
giudizio nell’ambito di un inchiesta avviata a inizio 2008 dal Corpo<br />
forestale della Valle d’Aosta che ha coinvolto veterinari, allevatori<br />
e produttori di formaggi operanti in Valle d’Aosta e che, nell’ottobre<br />
del 2009, aveva portato all’arresto di 13 persone. I reati ipotizzati<br />
vanno dall’associazione per delinquere finalizzata alla truffa<br />
ai danni della Regione, al maltrattamento e uccisione di animali, al-