Rapporto Zoomafia 2012 - Lav
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strada avevano forzato un posto di blocco sono stati arrestati dai<br />
Carabinieri della compagnia di Modica (RG) al termine di un inseguimento<br />
conclusosi a Chiaramonte Gulfi. I militari hanno sequestrato<br />
la fauna cacciata illegalmente, armi e munizioni che i due<br />
trasportavano nell’auto insieme con 16 cani da caccia. Durante<br />
l’inseguimento i Carabinieri hanno sparato un colpo di pistola contro<br />
una delle ruote posteriori del fuoristrada. Il giorno dopo, i Carabinieri<br />
di Trecase (NA), nell’ambito di attività tese a contrastare<br />
il fenomeno dell’uccellagione hanno perquisito l’abitazione di un<br />
68enne, dipendente pubblico in pensione. In cucina e in garage,<br />
l’uomo custodiva una ventina tra cardellini e altre specie di uccelli,<br />
tra cui un tordo. Uccelli catturati, secondo i Carabinieri, nel parco<br />
nazionale del Vesuvio. Sono state trovate e sequestrate anche reti<br />
e altre attrezzature per la cattura. Dietro la porta d’ingresso della<br />
sua abitazione i Carabinieri hanno trovato un vecchio fucile calibro<br />
28 con matricola abrasa e sette cartucce e per questo l’uomo<br />
è stato arrestato e rinchiuso nel carcere di Poggioreale, a Napoli.<br />
Cacciatori di frodo sorpresi nella zona protetta di Camaldoli in<br />
Casentino e denunciati. L’operazione è stata portata a termine dalla<br />
Forestale il 14 novembre 2011 in provincia di Arezzo. Nel bosco gli<br />
agenti hanno individuato due persone con una carabina munita di<br />
silenziatore artigianale, con il caricatore pieno ed un bossolo di<br />
proiettile appena sparato, ancora da espellere dalla camera di scoppio.<br />
I due cacciatori, residenti in zona, sono stati denunciati per<br />
introduzione dell’arma nell’area protetta, caccia di frodo e modifica<br />
dell’arma.<br />
Circa 500 chilogrammi di fauna cacciata in Albania ed importata<br />
illecitamente in Italia all’interno di alcuni bagagli sono stati<br />
sequestrati a metà novembre 2011 presso lo Scalo aeroportuale di<br />
Perugia – Sant’Egidio dal personale dell’Agenzia delle Dogane che<br />
ha immediatamente allertato il Servizio Cites di Perugia. L’operazione<br />
ha portato al ritrovamento di migliaia di esemplari -circa<br />
25mila- tra fringillidi (fringuelli, verdoni, ecc.), pispole e ballerine<br />
bianche, tutte specie non cacciabili in Italia. Gli animali erano accuratamente<br />
stipati all’interno di cinque valigie. Sono state denunciate<br />
tre persone, un italiano e due albanesi, che esercitavano<br />
attività venatoria in Albania ed importavano illegalmente la fauna<br />
nel nostro Paese.<br />
Andavano a caccia col fucile artigianale risultato irregolare:<br />
per questo motivo due cacciatori di Sedico sono stati arrestati.<br />
Sono stati fermati con l’auto, per un controllo, dalla polizia provinciale.<br />
Il fatto è accaduto il 15 novembre 2011 nella zona di Candaten<br />
(BL). Nel corso delle perquisizioni domiciliari eseguite dalla<br />
polizia provinciale con l’ausilio della polizia di Stato sono state trovate<br />
altre armi da caccia. Secondo gli investigatori i due erano in<br />
procinto di esercitare la caccia di frodo lungo una strada che attraversa<br />
la zona del Parco. Ipotesi basata sul fatto che all’interno<br />
dell’auto è stato ritrovato un fucile fabbricato artigianalmente,<br />
senza matricola e con un silenziatore.<br />
Circa trenta trofei di caccia tra volpi, caprioli, camosci, galli cedroni<br />
e rapaci, ma anche uno scoiattolo, un tasso, una lepre sono<br />
stati sequestrati nel corso di un’operazione di controllo sulla detenzione<br />
di armi e l’esercizio della caccia – fra il 15 e il 18 novembre<br />
2011- condotta dal Corpo forestale trentino insieme ai<br />
Carabinieri. Nel corso delle verifiche è stata accertata la detenzione<br />
irregolare di una trentina di trofei di caccia tra cui galli cedroni<br />
e rapaci, specie non cacciabili e protette: in questi casi, per i<br />
detentori è scattata la denuncia penale, mentre nel caso di trofei<br />
di specie cacciabili privi della prescritta certificazione, sono state<br />
comminate le previste sanzioni amministrative.<br />
Due gheppi tenuti in gabbia in un appartamento, nel comune<br />
di Guglionesi (CB), sono stati sequestrati il 20 novembre 2011 dagli<br />
agenti del Comando Stazione Forestale di Petacciato Scalo. Per il<br />
detentore è scattata la denuncia alla Procura della Repubblica di<br />
Larino (CB). I rapaci invece, un maschio e una femmina entrambi<br />
di pochi mesi, sono stati trasferiti nel Centro Recupero Fauna Selvatica<br />
della Lipu di Casacalenda (CB).<br />
Le Guardie WWF, controllando un appostamento temporaneo<br />
per la caccia, hanno scoperto, alla fine del mese di novembre 2011,<br />
nel comune di Manerbio (BS), l’abbattimento di 4 verdoni. L’autore<br />
è risultato essere un giovane privo di licenza di porto fucile.<br />
Oltre a lui è stato denunciato anche il padre proprietario dell’arma<br />
per omessa custodia. Nel comune di Chiari, invece, una persona<br />
con licenza di caccia scaduta da alcuni anni è stata sorpresa mentre<br />
cacciava da un autoveicolo, percorrendo lentamente un strada<br />
sterrata. Sparava in direzione di piccoli uccelli utilizzando un richiamo<br />
manuale per attirare i passeriformi e al momento dell’intervento<br />
delle Guardie WWF ha imbracciato dall’autoveicolo un<br />
sovrapposto calibro 12 carico.<br />
Il 26 novembre 2011, alcune guardie ecologiche volontarie<br />
hanno controllato una persona che stava pescando dentro un bilancione<br />
nel canale Pallotta in Comune di Comacchio (FE). All’interno<br />
del bilancione hanno trovato alcuni cefali sottomisura.<br />
L’uomo ha spiegato che non li aveva ributtati in acqua perché il canale<br />
erano pieno di topi che lo impaurivano e a cui ha sparato con<br />
un fucile di piccolo calibro. Lo sparatore è stato denunciato: il suo<br />
porto di fucile era scaduto da 15 anni.<br />
Trappole, balestre, torce e silenziatori applicabili ai fucili, centinaia<br />
di munizioni, polvere da sparo, un vero e proprio arsenale<br />
per il bracconaggio è stato trovato e posto sotto sequestro dai Comandi<br />
Stazione Forestali di Pistoia e Sambuca Pistoiese e dalla Polizia<br />
Provinciale di Prato nell’abitazione di un cacciatore, in località<br />
Treppio nel comune di Sambuca Pistoiese. L’uomo era stato colto<br />
in flagrante alla fine di novembre 2011 mentre cacciava fringillidi,<br />
specie protette di volatili, nella zona montana al confine tra le province<br />
di Prato e Pistoia. Il blitz delle forze dell’ordine è scattato<br />
alle prime luci dell’alba. L’elenco dei mezzi vietati sequestrati è<br />
lungo: 2 silenziatori in metallo predisposti per essere alloggiati sulle<br />
canne di fucili e carabine, 1 balestra di grandi dimensioni munita<br />
di frecce e dardi a 3 lame in acciaio per l’abbattimento di ungulati,<br />
2 torce per la caccia notturna con interruttori a filo azionabili con<br />
l’imbracciatura dell’arma, 15 trappole metalliche per la cattura di<br />
piccoli volatili, circa 1.500 munizioni a pallini, oltre 200 munizioni<br />
a palla, tra le quali 86 proiettili da guerra e circa 1 chilogrammo di<br />
polvere da sparo. Ma sono stati trovati anche esemplari di fringillidi<br />
abbattuti e parti di volatili protetti, zampe e teste di aironi e<br />
falconidi, trattate e destinate all’esposizione. Il bracconiere è stato<br />
segnalato alle Autorità Giudiziarie di Pistoia e Prato con una denuncia<br />
non solo per reati venatori, come la caccia con mezzi vietati<br />
e l’abbattimento e la detenzione di specie protette, ma anche<br />
per reati quali la detenzione di munizioni in quantitativi eccedenti<br />
rispetto a quelli consentiti, di esplosivo e parti di armi non denunciati.<br />
Alla fine di novembre 2011, è stato condannato a tre mesi di reclusione<br />
E.L., una delle undici persone indagate per un traffico illecito<br />
di uccelli da richiamo in un’inchiesta della Forestale di<br />
Treviso. Pesanti le contestazioni mosse agli 11 indagati, a cominciare<br />
dal reato associativo. Le altre accuse erano quelle di violazione<br />
della legge sulla protezione della fauna selvatica, di<br />
maltrattamento di animali, di furto aggravato. L’inchiesta della Forestale,<br />
che nel febbraio 2008 portò al sequestro del centro di cattura<br />
di Cordignano, ruotava intorno alla figura del gestore. L’uomo,<br />
secondo gli inquirenti, avrebbe tenuto una quantità di uccelli da richiamo<br />
superiore al consentito allo scopo di rivendere la differenza<br />
al mercato clandestino, dopo averne individuato illegalmente il<br />
sesso. Secondo gli investigatori, infatti, nel centro veniva effettuata<br />
la pratica, illegale, del «sessaggio»: a decine di uccelli sarebbe<br />
stato eseguito un taglio sul corpo allo scopo di determinarne il<br />
sesso. Accusa di abuso d’ufficio, invece, per i due dipendenti della<br />
Provincia, un guardiacaccia e un’impiegata: uno avrebbe commesso<br />
irregolarità nel controllare il numero di uccelli da richiamo<br />
che venivano effettivamente portati dai centri di cattura, mentre<br />
l’altra avrebbe registrato un numero inferiore di volatili rispetto a<br />
quelli catturati. In sostanza avrebbero coperto l’attività illecita del