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Rapporto Zoomafia 2012 - Lav

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42<br />

strada avevano forzato un posto di blocco sono stati arrestati dai<br />

Carabinieri della compagnia di Modica (RG) al termine di un inseguimento<br />

conclusosi a Chiaramonte Gulfi. I militari hanno sequestrato<br />

la fauna cacciata illegalmente, armi e munizioni che i due<br />

trasportavano nell’auto insieme con 16 cani da caccia. Durante<br />

l’inseguimento i Carabinieri hanno sparato un colpo di pistola contro<br />

una delle ruote posteriori del fuoristrada. Il giorno dopo, i Carabinieri<br />

di Trecase (NA), nell’ambito di attività tese a contrastare<br />

il fenomeno dell’uccellagione hanno perquisito l’abitazione di un<br />

68enne, dipendente pubblico in pensione. In cucina e in garage,<br />

l’uomo custodiva una ventina tra cardellini e altre specie di uccelli,<br />

tra cui un tordo. Uccelli catturati, secondo i Carabinieri, nel parco<br />

nazionale del Vesuvio. Sono state trovate e sequestrate anche reti<br />

e altre attrezzature per la cattura. Dietro la porta d’ingresso della<br />

sua abitazione i Carabinieri hanno trovato un vecchio fucile calibro<br />

28 con matricola abrasa e sette cartucce e per questo l’uomo<br />

è stato arrestato e rinchiuso nel carcere di Poggioreale, a Napoli.<br />

Cacciatori di frodo sorpresi nella zona protetta di Camaldoli in<br />

Casentino e denunciati. L’operazione è stata portata a termine dalla<br />

Forestale il 14 novembre 2011 in provincia di Arezzo. Nel bosco gli<br />

agenti hanno individuato due persone con una carabina munita di<br />

silenziatore artigianale, con il caricatore pieno ed un bossolo di<br />

proiettile appena sparato, ancora da espellere dalla camera di scoppio.<br />

I due cacciatori, residenti in zona, sono stati denunciati per<br />

introduzione dell’arma nell’area protetta, caccia di frodo e modifica<br />

dell’arma.<br />

Circa 500 chilogrammi di fauna cacciata in Albania ed importata<br />

illecitamente in Italia all’interno di alcuni bagagli sono stati<br />

sequestrati a metà novembre 2011 presso lo Scalo aeroportuale di<br />

Perugia – Sant’Egidio dal personale dell’Agenzia delle Dogane che<br />

ha immediatamente allertato il Servizio Cites di Perugia. L’operazione<br />

ha portato al ritrovamento di migliaia di esemplari -circa<br />

25mila- tra fringillidi (fringuelli, verdoni, ecc.), pispole e ballerine<br />

bianche, tutte specie non cacciabili in Italia. Gli animali erano accuratamente<br />

stipati all’interno di cinque valigie. Sono state denunciate<br />

tre persone, un italiano e due albanesi, che esercitavano<br />

attività venatoria in Albania ed importavano illegalmente la fauna<br />

nel nostro Paese.<br />

Andavano a caccia col fucile artigianale risultato irregolare:<br />

per questo motivo due cacciatori di Sedico sono stati arrestati.<br />

Sono stati fermati con l’auto, per un controllo, dalla polizia provinciale.<br />

Il fatto è accaduto il 15 novembre 2011 nella zona di Candaten<br />

(BL). Nel corso delle perquisizioni domiciliari eseguite dalla<br />

polizia provinciale con l’ausilio della polizia di Stato sono state trovate<br />

altre armi da caccia. Secondo gli investigatori i due erano in<br />

procinto di esercitare la caccia di frodo lungo una strada che attraversa<br />

la zona del Parco. Ipotesi basata sul fatto che all’interno<br />

dell’auto è stato ritrovato un fucile fabbricato artigianalmente,<br />

senza matricola e con un silenziatore.<br />

Circa trenta trofei di caccia tra volpi, caprioli, camosci, galli cedroni<br />

e rapaci, ma anche uno scoiattolo, un tasso, una lepre sono<br />

stati sequestrati nel corso di un’operazione di controllo sulla detenzione<br />

di armi e l’esercizio della caccia – fra il 15 e il 18 novembre<br />

2011- condotta dal Corpo forestale trentino insieme ai<br />

Carabinieri. Nel corso delle verifiche è stata accertata la detenzione<br />

irregolare di una trentina di trofei di caccia tra cui galli cedroni<br />

e rapaci, specie non cacciabili e protette: in questi casi, per i<br />

detentori è scattata la denuncia penale, mentre nel caso di trofei<br />

di specie cacciabili privi della prescritta certificazione, sono state<br />

comminate le previste sanzioni amministrative.<br />

Due gheppi tenuti in gabbia in un appartamento, nel comune<br />

di Guglionesi (CB), sono stati sequestrati il 20 novembre 2011 dagli<br />

agenti del Comando Stazione Forestale di Petacciato Scalo. Per il<br />

detentore è scattata la denuncia alla Procura della Repubblica di<br />

Larino (CB). I rapaci invece, un maschio e una femmina entrambi<br />

di pochi mesi, sono stati trasferiti nel Centro Recupero Fauna Selvatica<br />

della Lipu di Casacalenda (CB).<br />

Le Guardie WWF, controllando un appostamento temporaneo<br />

per la caccia, hanno scoperto, alla fine del mese di novembre 2011,<br />

nel comune di Manerbio (BS), l’abbattimento di 4 verdoni. L’autore<br />

è risultato essere un giovane privo di licenza di porto fucile.<br />

Oltre a lui è stato denunciato anche il padre proprietario dell’arma<br />

per omessa custodia. Nel comune di Chiari, invece, una persona<br />

con licenza di caccia scaduta da alcuni anni è stata sorpresa mentre<br />

cacciava da un autoveicolo, percorrendo lentamente un strada<br />

sterrata. Sparava in direzione di piccoli uccelli utilizzando un richiamo<br />

manuale per attirare i passeriformi e al momento dell’intervento<br />

delle Guardie WWF ha imbracciato dall’autoveicolo un<br />

sovrapposto calibro 12 carico.<br />

Il 26 novembre 2011, alcune guardie ecologiche volontarie<br />

hanno controllato una persona che stava pescando dentro un bilancione<br />

nel canale Pallotta in Comune di Comacchio (FE). All’interno<br />

del bilancione hanno trovato alcuni cefali sottomisura.<br />

L’uomo ha spiegato che non li aveva ributtati in acqua perché il canale<br />

erano pieno di topi che lo impaurivano e a cui ha sparato con<br />

un fucile di piccolo calibro. Lo sparatore è stato denunciato: il suo<br />

porto di fucile era scaduto da 15 anni.<br />

Trappole, balestre, torce e silenziatori applicabili ai fucili, centinaia<br />

di munizioni, polvere da sparo, un vero e proprio arsenale<br />

per il bracconaggio è stato trovato e posto sotto sequestro dai Comandi<br />

Stazione Forestali di Pistoia e Sambuca Pistoiese e dalla Polizia<br />

Provinciale di Prato nell’abitazione di un cacciatore, in località<br />

Treppio nel comune di Sambuca Pistoiese. L’uomo era stato colto<br />

in flagrante alla fine di novembre 2011 mentre cacciava fringillidi,<br />

specie protette di volatili, nella zona montana al confine tra le province<br />

di Prato e Pistoia. Il blitz delle forze dell’ordine è scattato<br />

alle prime luci dell’alba. L’elenco dei mezzi vietati sequestrati è<br />

lungo: 2 silenziatori in metallo predisposti per essere alloggiati sulle<br />

canne di fucili e carabine, 1 balestra di grandi dimensioni munita<br />

di frecce e dardi a 3 lame in acciaio per l’abbattimento di ungulati,<br />

2 torce per la caccia notturna con interruttori a filo azionabili con<br />

l’imbracciatura dell’arma, 15 trappole metalliche per la cattura di<br />

piccoli volatili, circa 1.500 munizioni a pallini, oltre 200 munizioni<br />

a palla, tra le quali 86 proiettili da guerra e circa 1 chilogrammo di<br />

polvere da sparo. Ma sono stati trovati anche esemplari di fringillidi<br />

abbattuti e parti di volatili protetti, zampe e teste di aironi e<br />

falconidi, trattate e destinate all’esposizione. Il bracconiere è stato<br />

segnalato alle Autorità Giudiziarie di Pistoia e Prato con una denuncia<br />

non solo per reati venatori, come la caccia con mezzi vietati<br />

e l’abbattimento e la detenzione di specie protette, ma anche<br />

per reati quali la detenzione di munizioni in quantitativi eccedenti<br />

rispetto a quelli consentiti, di esplosivo e parti di armi non denunciati.<br />

Alla fine di novembre 2011, è stato condannato a tre mesi di reclusione<br />

E.L., una delle undici persone indagate per un traffico illecito<br />

di uccelli da richiamo in un’inchiesta della Forestale di<br />

Treviso. Pesanti le contestazioni mosse agli 11 indagati, a cominciare<br />

dal reato associativo. Le altre accuse erano quelle di violazione<br />

della legge sulla protezione della fauna selvatica, di<br />

maltrattamento di animali, di furto aggravato. L’inchiesta della Forestale,<br />

che nel febbraio 2008 portò al sequestro del centro di cattura<br />

di Cordignano, ruotava intorno alla figura del gestore. L’uomo,<br />

secondo gli inquirenti, avrebbe tenuto una quantità di uccelli da richiamo<br />

superiore al consentito allo scopo di rivendere la differenza<br />

al mercato clandestino, dopo averne individuato illegalmente il<br />

sesso. Secondo gli investigatori, infatti, nel centro veniva effettuata<br />

la pratica, illegale, del «sessaggio»: a decine di uccelli sarebbe<br />

stato eseguito un taglio sul corpo allo scopo di determinarne il<br />

sesso. Accusa di abuso d’ufficio, invece, per i due dipendenti della<br />

Provincia, un guardiacaccia e un’impiegata: uno avrebbe commesso<br />

irregolarità nel controllare il numero di uccelli da richiamo<br />

che venivano effettivamente portati dai centri di cattura, mentre<br />

l’altra avrebbe registrato un numero inferiore di volatili rispetto a<br />

quelli catturati. In sostanza avrebbero coperto l’attività illecita del

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