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Rapporto Zoomafia 2012 - Lav

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più di una quindicina di nidi di Aquila del Bonelli che, nonostante<br />

le attività di contrasto sviluppate dai forestali e la preziosa opera<br />

dei volontari (WWF, LIPU, ecc.), ogni anno vengono “presi d’assalto”<br />

dai trafficanti.<br />

Nel 2011, la Cites, in collaborazione con la polizia postale, ha<br />

sequestrato 226 tartarughe Testudo, spedite vive, sigillate in piccoli<br />

pacchi recuperati in sei uffici postali italiani, da Olbia (62<br />

esemplari sequestrati) a Genova (19), fino a Napoli (18), Roma (34),<br />

Firenze (63) e Reggio Emilia (30). Il grosso del commercio aveva<br />

come base di partenza la Sardegna e la Sicilia: gli esemplari venivano<br />

catturati in natura, poi fatti accoppiare in piccoli allevamenti<br />

clandestini e malsani, approntati dentro le cantine o nei garage.<br />

Un esemplare può costare intorno ai 200 euro.<br />

Sei persone indagate per traffico illecito di animali protetti;<br />

454 pelli grezze di alligatore oltre a 10 testuggini, un pappagallo<br />

vivo e un carapace di tartaruga marina. È il bilancio di un’operazione<br />

svolta dal comando regionale della Liguria del Corpo Forestale<br />

dello Stato, nel mese di gennaio 2011. Il nucleo operativo<br />

Cites del corpo forestale, insieme all’agenzia delle dogane, ha denunciato<br />

un importatore di pelli di alligatore sequestrandone 454<br />

delle 3.500 arrivate a Genova. Le pelli sequestrate hanno un valore<br />

di 40 mila euro. L’ultimo controllo ha permesso il ritrovamento di<br />

alcuni esemplari di uccelli e di un pappagallo cenerino oltre a due<br />

cardellini; gli uccelli erano di un cittadino di origine marocchina,<br />

denunciato.<br />

Ventidue oggetti in avorio ricavati da denti di ippopotamo<br />

sono stati sequestrati il 15 febbraio 2011 presso l’aeroporto di Catania<br />

dal Nucleo Operativo Cites di Catania del CFS. I manufatti<br />

sono stati trovati all’interno del bagaglio di un passeggero italiano<br />

di circa 60 anni che tornava, accompagnato dalla moglie, dalla Repubblica<br />

Democratica del Congo. Per il viaggiatore è scattata una<br />

sanzione amministrativa di oltre 2.000 euro per violazione di un<br />

regolamento comunitario relativo alla protezione di specie di flora<br />

e fauna selvatiche mediante il controllo del loro commercio. Nel<br />

bagaglio del passeggero vi erano 7 statuette rappresentanti elefanti,<br />

4 lastre d’avorio raffiguranti in rilievo immagini di bambini<br />

e 11 zanne (la dimensione di una di esse può raggiungere in altezza<br />

circa 15 centimetri) lavorate nella parte cilindrica in modo da<br />

raffigurare immagini sacre.<br />

Alla fine del mese di febbraio 2011, diversi oggetti di avorio<br />

sono stati sequestrati dai Finanzieri di Desenzano all’interno di una<br />

casa d’aste. L’indagine dei Finanzieri di Desenzano è nata da un<br />

controllo casuale di un sito Internet nel quale erano posti in vendita<br />

oggetti particolarmente preziosi in avorio lavorato. I militari<br />

sono riusciti a risalire a un uomo milanese di 30 anni. Nel corso<br />

della perquisizione gli investigatori bresciani hanno trovato vari<br />

oggetti in avorio.<br />

Tre esemplari di Pappagallo Cenerino sono stati sequestrati dal<br />

Servizio Cites del Corpo forestale dello Stato di Bari il 2 marzo<br />

2011. Gli animali, tenuti all’interno di un’attività commerciale a<br />

Foggia, erano sprovvisti della documentazione che ne attestasse la<br />

legale provenienza. Dalla verifica dei microchip gli esemplari sono<br />

risultati rubati.<br />

Una tartaruga azzannatrice (Chelydra serpentina) di circa 60<br />

centimetri e di 20 chilogrammi è stata recuperata dalla Forestale<br />

ad Anguillara (Roma). L’esemplare adulto, particolarmente pericoloso<br />

per la salute e la pubblica incolumità, è stato trovato il 16<br />

marzo 2011 e subito messo in sicurezza dagli uomini del Servizio<br />

Cites di Roma del Corpo forestale dello Stato che lo hanno trovato<br />

in un canale di irrigazione del comune a nord-ovest di Roma.<br />

Alla fine di marzo 2011 i Carabinieri di Giugliano in Campania<br />

hanno sequestrato due Boa constrictor a due trafficanti. La perquisizione<br />

della loro auto ha permesso di scoprire altri serpenti nascosti.<br />

Nel giorno di Pasqua 2011, i Finanzieri del Gruppo Palermo, in<br />

servizio all’interno della locale area portuale, unitamente a funzionari<br />

dell’Agenzia delle Dogane e a personale del Cites del Corpo<br />

33<br />

Forestale dello Stato, durante alcuni controlli hanno rinvenuto cinque<br />

“Testudo graeca”. A finire della rete dei Finanzieri sono stati<br />

una donna di nazionalità italiana residente a Lentini, che allo<br />

sbarco dalla motonave “Splendid” proveniente da Tunisi è stata<br />

trovata in possesso di 4 tartarughe, e un uomo tunisino residente<br />

ad Acate, trovato in possesso di un solo esemplare. Entrambi i possessori<br />

sono stati denunciati a piede libero all’autorità giudiziaria.<br />

Il 20 maggio 2011 all’uscita dell’autostrada, al casello di Prato<br />

Ovest, sono state bloccate due autovetture, una Fiat Panda ed una<br />

Toyota Yaris, entrambe con targa Polacca. Le persone identificate,<br />

in totale tre con cittadinanza polacca, stavano trasportando illegalmente<br />

uccelli vivi, racchiusi in piccole scatole di cartone riposte<br />

all’interno delle bauliere. I veicoli e le persone sono stati<br />

accompagnati, per i dovuti accertamenti, presso il Comando Provinciale<br />

dei Carabinieri. Gli uccelli, provenienti direttamente dalla<br />

Polonia, con destinazione la provincia pratese, erano 500 esemplari<br />

vivi appartenenti alla specie cesena e tordo bottaccio. Molti<br />

erano ancora nidiacei, dai 10 ai 20 giorni di vita, frutto, presumibilmente,<br />

di prelievo abusivo di nidi e catture illecite avvenute direttamente<br />

in Polonia. Il personale operante, Carabinieri e polizia<br />

provinciale di Prato, e un medico veterinario, nominato Ausiliario<br />

di P.G., hanno constatato la morte di 12 animali dovuta allo stress<br />

del lungo viaggio, nonchè alle condizioni di trasporto, incompatibili<br />

con la propria natura, in spazi angusti, senza cibo e senza<br />

acqua. Gli uccelli sono stati sequestrati e affidati al Centro di Recupero<br />

Cruma di Livorno ed al Centro di recupero Cetras di Empoli.<br />

Se non fossero stati sequestrati sarebbero stati sicuramente<br />

“regolarizzati” in modo fraudolento attraverso l’apposizione abusiva<br />

di anelli numerati inamovibili e messi sul mercato al prezzo di<br />

circa 200-300 euro cadauno. Le persone sono state denunciate alla<br />

Procura della Repubblica e hanno ricevuto una sanzione amministrativa<br />

pari a 236.640,00 euro.<br />

Il 27 maggio 2011, su segnalazione della LAV, il Servizio Cites<br />

del Corpo Forestale della Regione siciliana e il Nucleo Operativo<br />

Cites di Trapani del Corpo Forestale dello Stato, hanno posto sotto<br />

sequestro penale due leoni tenuti in un Circo presente a Erice (Trapani).<br />

I due leoni viaggiavano con una documentazione non in regola.<br />

Allo stesso circo sarebbe stata contestata una sanzione<br />

amministrativa per la mancanza del registro Cites: il documento<br />

che dovrebbe obbligatoriamente accompagnare la presenza di animali<br />

considerati negli elenchi della Convenzione di Washington.<br />

Cinque serpenti appartenenti a specie protette e particolarmente<br />

valutati sul mercato nero del commercio di animali, sono<br />

stati sequestrati dalla Forestale alla fine di maggio 2011 a Longarone<br />

(BL). Gli animali erano nascosti in un furgone parcheggiato nei<br />

pressi dei saloni fieristici che ospitavano la manifestazione “Reptiles<br />

Day”. Nello stesso periodo, sette rapaci - tra i quali tre gufi<br />

reali, falchi, barbagianni-, due linci, tre lupi e due istrici sono stati<br />

posti sotto sequestro dal Corpo Forestale dello Stato, su segnalazione<br />

della LAV. È accaduto in un parco in provincia di Verona,<br />

dopo una lunga fase di accertamenti.<br />

Il 9 giugno 2011 sono stati rubati tre corni di rinoceronte dal<br />

museo di storia naturale della Specola di proprietà dell’Università<br />

di Firenze. I tre corni facevano parte della collezione Vittorio Emanuele.<br />

I tre corni, uno dei quali lungo oltre un metro, erano custoditi<br />

nel locale noto col nome di salone degli scheletri— due nelle<br />

teche, uno faceva parte di un grande scheletro esposto — la cui<br />

porta d’ingresso è stata forzata. Molto probabilmente si è trattato<br />

di un furto su commissione. È stato ipotizzato anche il mercato<br />

asiatico. Un’altra testa di rinoceronte impagliata è stata rubata all’inizio<br />

di luglio 2011 nel museo di storia naturale di Blois (nel centro<br />

della Francia). La testa dell’animale, che pesa un centinaio di<br />

chili ed è del XIX secolo, è stata trascinata per terra dai ladri. Diverse<br />

teste di rinoceronte sono state rubate nei mesi precedenti in<br />

Europa: a marzo 2011 nella cittadina francese di Rouen, a metà<br />

giugno 2011 a Liegi nel Belgio e a luglio 2011 a Bruxelles. Si sospetta<br />

un traffico internazionale.

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