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Boccaccio lettore di Orazio

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<strong>Boccaccio</strong> <strong>lettore</strong> <strong>di</strong> <strong>Orazio</strong><br />

Il rapporto <strong>di</strong>retto del giovane <strong>Boccaccio</strong> con l’opera <strong>di</strong> <strong>Orazio</strong> parrebbe da<br />

circoscrivere per lo più all’Ars poetica, alla cui esegesi sicuramente lo introduceva<br />

il magistero <strong>di</strong> Paolo da Perugia, fra l’altro commentatore <strong>di</strong> Persio 39 e<br />

me<strong>di</strong>atore <strong>di</strong> quelle Glose super Poetria de Horatio, trà<strong>di</strong>te da un co<strong>di</strong>ce della<br />

Nazionale <strong>di</strong> Napoli, il ms. V F 21 40 , recante in realtà il commento all’Ars più<br />

vulgato fra sec. XII e XV, il cosiddetto «Materia» 41 . Silloge, questa composta<br />

dal Perugino, verosimilmente nota al <strong>Boccaccio</strong>, data anche la presenza in essa<br />

della expositio <strong>di</strong> Giovanni del Virgilio alle Metamorfosi ovi<strong>di</strong>ane 42 e <strong>di</strong> un<br />

rimaneggiamento dell’Eneide 43 . Non è un caso che del libro «nel quale egli<br />

[<strong>Orazio</strong>] ammaestra coloro, li quali a poesia vogliono attendere, <strong>di</strong> quello che<br />

operando seguir debbono e <strong>di</strong> quello da che si debbono guardare volendo laudevolmente<br />

comporre» (così nelle Esposizioni sopra la Come<strong>di</strong>a, IV 1, 115),<br />

appunto dell’Ars poetica, il <strong>Boccaccio</strong> in<strong>di</strong>casse proprio il <strong>di</strong>sporsi sulle <strong>di</strong>rettrici<br />

<strong>di</strong> prescrizione e proibizione, tipiche dell’esegesi me<strong>di</strong>olatina della Poetria 44 .<br />

E certo non mancano in tutta l’opera boccacciana richiami a luoghi per lo<br />

più topici, come il riferimento ad Anfione <strong>di</strong> Ars 394-96, pure estrapolato nelle<br />

trascrizioni <strong>di</strong> ZM (15a) e riecheggiato, tra l’altro, nelle Rime, V 3-4 e VIII 3-4;<br />

nel Teseida, IV 13, 3-7 e chiosa; nella Come<strong>di</strong>a delle ninfe fiorentine, XXXII 4;<br />

nella Amorosa Visione, VII 43-45; nella Elegia <strong>di</strong> madonna Fiammetta, VIII 9,<br />

6. Oppure, l’invocazione musaica <strong>di</strong> Omero in Ars 140-42, «li versi del quale<br />

ottimamente traslatò in latino <strong>Orazio</strong>», come il commentatore <strong>di</strong> Dante riprende<br />

nelle Esposizioni sopra la Come<strong>di</strong>a, II 1, 13 (forse per la suggestione dantesca<br />

<strong>di</strong> Vita nuova XXV, 9; come, sempre in tema <strong>di</strong> invocazione alle muse, la<br />

me<strong>di</strong>azione <strong>di</strong> Dante pare motivare l’appello in Teseida, XII 52, 1-2, mutuato da<br />

39 Sul commento del Perugino a Persio cfr. F. GHISALBERTI, Paolo da Perugia commentatore<br />

<strong>di</strong> Persio, in «Ren<strong>di</strong>conti del Reale Istituto Lombardo <strong>di</strong> Scienze e Lettere», s. II, LXII,<br />

1929, pp. 535-98, dal cui spoglio <strong>di</strong> citazioni si evidenzia il costante ricorso del commentatore<br />

alla fonte oraziana (in particolare pp. 566-68).<br />

40 Cfr. F. TORRACA, Giovanni <strong>Boccaccio</strong> a Napoli, in «Archivio Storico per le Province<br />

Napoletane», XXXIX, 1914, pp. 264-67, che della glossa inferiva però erroneamente la paternità<br />

dell’e<strong>di</strong>tore.<br />

41 C. VILLA, Per una tipologia del commento me<strong>di</strong>olatino: l’Ars poetica <strong>di</strong> <strong>Orazio</strong>, in Il<br />

commento ai testi, atti del Seminario <strong>di</strong> Ascona, 2-9 ottobre 1989, a cura <strong>di</strong> O. Besomi e C.<br />

Caruso, Basel-Boston-Berlin, Birkhauser, 1992, pp. 19-42: 29; EAD., La tra<strong>di</strong>zione me<strong>di</strong>oevale<br />

<strong>di</strong> <strong>Orazio</strong>, in Atti del Convegno <strong>di</strong> Venosa, 8-15 novembre 1992, Venosa, Osanna, 1993,<br />

pp. 193-202.<br />

42 G. PADOAN, Il <strong>Boccaccio</strong>, le Muse, il Parnaso e l’Arno, Firenze, Olschki, 1978, p. 162.<br />

43 Cfr. F. BRUNI, <strong>Boccaccio</strong>. L’invenzione della letteratura mezzana, Bologna, Il Mulino,<br />

1990, pp. 100-106, che sottolinea il nesso fra la glossa oraziana, che lì <strong>di</strong>stingueva fra ordo<br />

naturalis e artificialis della narrazione poetica, e la riscrittura compen<strong>di</strong>osa dell’Eneide a partire<br />

dal sogno <strong>di</strong> Enea, episo<strong>di</strong>o ripreso dal <strong>Boccaccio</strong> nel Filocolo.<br />

44 VILLA, Per una tipologia, cit., pp. 32 sgg.<br />

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