19.06.2013 Views

Boccaccio lettore di Orazio

Boccaccio lettore di Orazio

Boccaccio lettore di Orazio

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

<strong>Boccaccio</strong> <strong>lettore</strong> <strong>di</strong> <strong>Orazio</strong><br />

spondenza dell’explicit annotato (Epist. II 2,159, ma con erronea lettura <strong>di</strong><br />

«mancepat usus») con il verso della penultima carta del co<strong>di</strong>ce, solitamente<br />

registrata nell’inventario. Si tratta <strong>di</strong> un co<strong>di</strong>ce in minuscola del sec. XII, da<br />

Santo Spirito passato al canonico Antonio Petrei e da questi alla Me<strong>di</strong>cea privata<br />

che contiene nell’or<strong>di</strong>ne l’Ars poetica, le Satire e le Epistole 25 . Nel manoscritto,<br />

che non pare recare segni <strong>di</strong> annotazione autografa né altre riconoscibili<br />

tracce <strong>di</strong> lettura, tranne che per la manicula all’inizio <strong>di</strong> Serm. I 3 (c. 8v) 26 , è<br />

probabile che <strong>Boccaccio</strong>, almeno da un certo punto in poi, abbia letto i versi<br />

dell’<strong>Orazio</strong> satirico e teorico 27 . L’altra voce oraziana dell’inventario della parva<br />

libraria corrisponde a un non identificato co<strong>di</strong>ce dei Carmina (ma l’explicit<br />

segnalato è quello <strong>di</strong> Epist. II 2, 156, in una silloge quin<strong>di</strong> chiusa dalle Epistulae),<br />

non appartenuto però al <strong>Boccaccio</strong> in quanto posteriore acquisizione <strong>di</strong><br />

Santo Spirito 28 .<br />

Non essere in possesso <strong>di</strong> un co<strong>di</strong>ce dove il <strong>Boccaccio</strong> potesse leggere i testi<br />

dell’<strong>Orazio</strong> lirico è senz’altro il maggiore ostacolo per una verifica <strong>di</strong>retta circa<br />

la tra<strong>di</strong>zione oraziana a lui effettivamente presente, dal momento che le citazioni<br />

testuali che l’opera boccacciana reca da <strong>Orazio</strong> provengono esclusivamente<br />

dalle O<strong>di</strong>, tranne un solo caso, dalle Epistole 29 . In tal senso le nostre trascrizioni<br />

assumono una rilevanza ancora maggiore, giacché solo a partire da esse è possibile<br />

rintracciare in<strong>di</strong>zi testualmente cogenti. Ora, un confronto delle citazioni<br />

oraziane a nostra <strong>di</strong>sposizione (nelle quali un’istanza <strong>di</strong> precisione non pare da<br />

revocare in dubbio, senza peraltro poter affatto escludere sviste ed errori <strong>di</strong> trascrizione,<br />

tutt’altro che infrequenti come si sa nel <strong>Boccaccio</strong> copista) induce a<br />

dubitare fortemente che questi excerpta siano stati tratti dal ms. Laur. Plut. 34,<br />

25 O. HECKER, <strong>Boccaccio</strong>-Funde, Braunschweig, Westermann, 1902, pp. 29-30; DI<br />

BENEDETTO, VI Centenario, cit., p. 147.<br />

26 Ibid. In effetti, oltre allo stile grafico, anche l’inchiostro <strong>di</strong> questa manicula risulta<br />

<strong>di</strong>verso da quello delle glosse, e la segnalazione <strong>di</strong> locus notabilis non <strong>di</strong>scorderebbe con<br />

l’excerptum da Serm. I 3, 3-4, relativo a Ermogene Tigellio in ZM, 34b.<br />

27 Si conferma, peraltro, da rinvenimenti più recenti, come nella parva libraria «il II<br />

banco costituisce, a <strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong> altri, un compatto specimen degli autori più frequentati ed<br />

amati dal <strong>Boccaccio</strong>», oltre ad essere quello che presenta il più alto numero <strong>di</strong> co<strong>di</strong>ci identificati<br />

(giunti ora, appunto con il rinvenimento dello Stazio barberiniano, a cinque): cfr. A.<br />

PUNZI, I libri del <strong>Boccaccio</strong> e un nuovo co<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> Santo Spirito: il Barberiniano Lat. 74, in<br />

«Italia me<strong>di</strong>oevale e umanistica», XXXVII, 1994, pp. 193-203 (il passo da me citato a p.<br />

203). Cfr. anche, in questi atti, EAD., <strong>Boccaccio</strong> <strong>lettore</strong> <strong>di</strong> Stazio, pp. 131-45.<br />

28 MAZZA, L’inventario della «parva libraria», cit., p. 60.<br />

29 Rileva la conformità della lezione contacta <strong>di</strong> Epist. II 2, 80 con la citazione nelle Genealogie<br />

deorum gentilium, XIV 11, DI BENEDETTO, VI Centenario, cit., p. 147. Tuttavia<br />

occorre tener presente che lì il <strong>Boccaccio</strong> riproduceva la citazione petrarchesca dal De vita<br />

solitaria, cfr. infra, p. 119, pertanto è malcerto il riscontro su un passo che egli poteva citare<br />

da fonte in<strong>di</strong>retta.<br />

113

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!