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Boccaccio lettore di Orazio

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Stefano Benedetti<br />

merito a Lucano il <strong>Boccaccio</strong> richiama «lo stilo eroico d’Omero o <strong>di</strong> Virgilio o<br />

il tragedo <strong>di</strong> Seneca poeta o il comico <strong>di</strong> Plauto e <strong>di</strong> Terrenzio o il satiro<br />

d’<strong>Orazio</strong> o <strong>di</strong> Persio o <strong>di</strong> Giovenale» 76 . Genere, questo della satira, investito <strong>di</strong><br />

portata esemplare sia nella riflessione sull’ufficio del poeta (colui che mostra<br />

«gli effetti delle virtù e de’ vizii, e che fuggire dobbiamo e che seguire» in<br />

Trattatello, I red., 142; così come, in Esposiz. I 1, 79, <strong>Boccaccio</strong> riba<strong>di</strong>sce che i<br />

poeti «furono gran<strong>di</strong>ssimi commendatori delle virtù e vituperatori de’ vizi»), sia<br />

entro la generale prassi satirica del Decameron, dove certo poteva agire il<br />

modello oraziano meglio che quello giovenaliano 77 .<br />

In altri accostamenti <strong>Orazio</strong> figura nelle varianti più o meno articolate del<br />

canone consueto, solitamente a seguire Virgilio: così in Geneal. XIV 4, 25,<br />

dopo Omero, Esiodo, Euripide, Ennio, Terenzio e Virgilio, sulla povertà dei<br />

poeti 78 ; in Geneal. XIV 15, 25, con Omero, Esiodo, Virgilio e Giovenale; in<br />

Geneal. XIV 18, 13, dopo Omero, Esiodo e Virgilio, nel paragone tra filosofi e<br />

poeti; nella tarda epistola a Francesco da Brossano, infine, il canone pare ormai<br />

quintessenziato nella triade <strong>di</strong> Cicerone, <strong>Orazio</strong> e Virgilio, evocati a <strong>di</strong>fendere la<br />

memoria del compianto Petrarca (Epist., XXVI 35).<br />

Se alcuni dei passi qui citati dalle Genealogie confluiranno pressoché immutati<br />

nel commento dantesco, le chiose al IV canto dell’Inferno daranno al<br />

<strong>Boccaccio</strong> l’opportunità per un’ulteriore messa a punto circa la fisionomia<br />

canonica <strong>di</strong> <strong>Orazio</strong>. All’incontro <strong>di</strong> Dante con la «bella scola», ancora appare<br />

sfocato il criterio per il quale il commentatore viene ad allineare i generi oraziani<br />

e ovi<strong>di</strong>ani nel confronto con gli epici secondo le «materie»:<br />

[...] nel qual nome [<strong>di</strong> «poeta»] <strong>di</strong>ce questi quatro convenirsi con lui, in quanto ciascun <strong>di</strong><br />

questi quatro è così chiamato poeta come Virgilio: ma in altro con lui non si convengono, per<br />

ciò che le materie, delle quali ciascun <strong>di</strong> loro parlò, non furono uniformi con quella <strong>di</strong> che<br />

scrisse Virgilio, in quanto Omero scrisse della battaglie fatte a Troia e degli errori d’Ulisse,<br />

<strong>Orazio</strong> scrisse ode e satire, Ovi<strong>di</strong>o epistole e trasformazioni, Lucano le guerre citta<strong>di</strong>ne <strong>di</strong><br />

Cesare e <strong>di</strong> Pompeo e Virgilio scrisse la venuta <strong>di</strong> Enea in Italia e le guerre quivi fatte da lui<br />

con Turno, re de’ Rutoli 79 .<br />

76 Cfr. VELLI, Petrarca e <strong>Boccaccio</strong>, cit., p. 77, sulla derivazione del giu<strong>di</strong>zio su Lucano dalle<br />

glosse <strong>di</strong> Arnolfo d’Orléans, nel cui passo però <strong>Orazio</strong> è qualificato «in o<strong>di</strong>s purus liricus».<br />

77 Cfr. HOLLANDER, CAHILL, Day ten of the Decameron, cit., pp. 163-66; <strong>di</strong>versamente, è<br />

il Giovenale della VI Satira che predomina nel Corbaccio (cfr., oltre al commento <strong>di</strong> G.<br />

PADOAN, in Tutte le opere, cit., vol. V, to. II, 1994; D. NARDO, Sulle fonti classiche del<br />

Corbaccio, in Me<strong>di</strong>oevo e Rinascimento veneto con altri stu<strong>di</strong> in onore <strong>di</strong> Lino Lazzarini, I,<br />

Dal Duecento al Quattrocento, Padova, Antenore, 1979, pp. 245-54; per l’influsso del modello<br />

satirico dell’Ibis ovi<strong>di</strong>ano cfr. R. HOLLANDER, <strong>Boccaccio</strong>, Ovid’s Ibis and the Satirical<br />

Tra<strong>di</strong>tion, in Gli Zibaldoni, cit., pp. 385-99: 393-94).<br />

78 A cui sono anche presenti spunti da Serm. I 1, 61 sgg., come osserva R. STEFANELLI,<br />

<strong>Boccaccio</strong> e la poesia, Napoli, Loffredo, 1978, p. 15 n. 22.<br />

79 BOCCACCIO, Esposiz. IV 1, 135.<br />

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