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Stefano Benedetti<br />
dal quarto libro delle O<strong>di</strong>, quin<strong>di</strong> proseguendo con Epo<strong>di</strong>, Ars poetica e Satire 12 .<br />
È più che probabile, accertata la caduta del bifoglio precedente (cc. 298-299) 13 ,<br />
che si tratti <strong>di</strong> un blocco acefalo, il quale doveva esser preceduto da una serie<br />
non sappiamo quanto estesa <strong>di</strong> citazioni tratte almeno dai primi tre libri dei<br />
Carmina. L’or<strong>di</strong>ne, infatti, risulta qui prevalentemente sequenziale, e le opere<br />
citate sono uniformi all’altra lista, in quanto anche lì gli estratti sono prelevati<br />
da tutte le raccolte oraziane ad esclusione delle Epistole (sta ovviamente a parte<br />
l’Ad Pisones) e del Carmen saeculare. Non c’è dunque ragione <strong>di</strong> credere che il<br />
<strong>Boccaccio</strong> si soffermasse, in questa prima serie, solo sul quarto libro delle O<strong>di</strong>,<br />
mentre pure improbabile appare, data l’assenza delle Epistole dagli estratti <strong>di</strong><br />
nomi poetici (per i quali esse avrebbero potuto fornire non pochi spunti <strong>di</strong> annotazione)<br />
14 , la presenza <strong>di</strong> allegazioni dalle Epistole medesime nella parte caduta<br />
<strong>di</strong> questa prima serie.<br />
La successiva lista <strong>di</strong> nomi (cc. 302v e 303r) risulta più articolata, oltre a<br />
presentarsi <strong>di</strong>versamente <strong>di</strong>sposta sulla pagina, giacché la c. 302v è vergata su<br />
due colonne e riempita per intero (mentre le poche linee all’inizio <strong>di</strong> c. 303r<br />
ritornano a piena pagina), secondo un modulo certo meno comune nel<br />
<strong>Boccaccio</strong> trascrittore in privato, ma che qui risulta senz’altro meno calibrato <strong>di</strong><br />
quanto non avvenga nella più ampia sezione a due colonne <strong>di</strong> ZM, le carte occupate<br />
dal florilegio senechiano 15 . La facies grafica, d’altra parte, si presenta in tal<br />
12 Fornisco qui, in forma breve e numerata, l’elenco dei luoghi oraziani citati, preceduti<br />
dal lemma <strong>di</strong> riferimento (conservo la forma grafica usata dal <strong>Boccaccio</strong>): 1. Nerones [Carm.<br />
IV 4, 28]; 2. Phebus [Carm. IV 6, 25]; 3. Romulus [Carm. IV 8, 22-23]; 4. Appii corona<br />
[Carm. IV 11, 3]; 5. Pegasus [Carm. IV 11, 27]; 6. Daunus [Carm. IV 14, 26]; 7. Iasonis<br />
uxor [Epod. V, 63-64]; 8. Creusa [Epod. V, 61 ss.]; 9. Socchus [Ars 80]; 10. Coturni [Ars 80-<br />
81]; 11. Leda [Ars 147]; 12. Dyomedes [Ars 146]; 13. Silenus [Ars 239]; 14. Poesis a grecis<br />
habuit originem [Ars 268 ss.]; 15. Moralitas fabule Orfei. Amfionis [Ars 391 ss.]; 16. Fausta<br />
[Serm. I 2, 64]; 17. Canusium [Serm. I 5, 91-92]; 18. Tuscia [Serm. I 6, 1-2]; 19. Oratius [...]<br />
amicus Mecenatis [Serm. I 6, 53]; 20. Rupilius [Serm. I 7, 1]; 21. Priapus [Serm. I 8, 1]; 22.<br />
Cani<strong>di</strong>a [Serm. I 8, 24]; 23. Ecaten [Serm. I 8, 33]; 24. Venusium [Serm. II 1, 34-35]; 25.<br />
Saturnalia [Serm. II 3, 5]; 26. Sisifus [Serm. II 3, 21]; 27. Electra [Serm. II 3, 139-40].<br />
13 Come <strong>di</strong>mostra ora l’esauriente analisi co<strong>di</strong>cologica <strong>di</strong> G. POMARO, Memoria della<br />
scrittura e scrittura della memoria: a proposito dello Zibaldone Magliabechiano, in Gli<br />
Zibaldoni <strong>di</strong> <strong>Boccaccio</strong>, cit., pp. 259-79: 264-66.<br />
14 Penso a testi fondamentali, per l’orizzonte poetico oraziano, come Epist. I 19 (dove tra<br />
gli altri sono menzionati i nomi <strong>di</strong> Cratino, Ennio, Archiloco, Alceo, che il <strong>Boccaccio</strong> trascrive<br />
in ZM, b, estraendoli da altri componimenti) o Epist. II 1.<br />
15 Dove le carte mostrano la mise en page pre<strong>di</strong>sposta con rigatura (cfr. A. M. COSTANTI-<br />
NI, Stu<strong>di</strong> sullo Zibaldone Magliabechiano. II, Il florilegio senechiano, in «Stu<strong>di</strong> sul<br />
<strong>Boccaccio</strong>», VIII, 1974, pp. 79-126: 90), laddove a c. 303r la <strong>di</strong>sposizione appare contestuale<br />
alla stesura, sicché si è determinato nella metà inferiore del foglio un certo spostamento del<br />
margine centrale verso destra.<br />
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