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Stefano Benedetti<br />
dedurre dall’esegesi e dalla critica più recenti – alquanto esigui se solo paragonati<br />
a qualsiasi altro degli autori sopra ricordati.<br />
Eppure, a fronte dell’indagine ormai consolidata sui rapporti con <strong>Orazio</strong> dei<br />
nostri gran<strong>di</strong> trecentisti 4 , rimane in realtà ancora tutto da esplorare il terreno della<br />
lettura boccacciana che, per quanto non privilegiata, certo fu <strong>di</strong>retta ed integrale,<br />
multiforme e probabilmente soggetta a riprese ed incrementi nel corso dell’attività<br />
letteraria ed eru<strong>di</strong>ta del Certaldese, e comunque sia non rubricabile nei termini affatto<br />
liquidatori <strong>di</strong> una ricezione parziale e spora<strong>di</strong>ca, come ancora poteva intendere il<br />
profilo <strong>di</strong> un’invecchiata monografia sulla fortuna italiana <strong>di</strong> <strong>Orazio</strong> 5 . Scopo del presente<br />
contributo, dunque, è quello <strong>di</strong> pre<strong>di</strong>sporre alcune coor<strong>di</strong>nate d’insieme utili a<br />
un’indagine sulla lettura oraziana del <strong>Boccaccio</strong>, in una prospettiva che, all’interno<br />
<strong>di</strong> un sistema vasto e complesso quale si configura quello della memoria letteraria<br />
boccacciana 6 , valorizzi l’ipotesi <strong>di</strong> un rapporto <strong>di</strong> lettura come insieme <strong>di</strong> fenomeni<br />
non necessariamente subor<strong>di</strong>nati ad esiti intertestuali. Fenomeni <strong>di</strong> cui potrà rivelarsi<br />
opportuno tentare un inquadramento sui due versanti, <strong>di</strong>stinti ma interrelati, da un<br />
lato della tra<strong>di</strong>zione materiale, e dall’altro delle referenze esplicite all’immagine e<br />
all’opera oraziana, rinvenibili nei testi boccacciani sino all’estrema testimonianza<br />
del profilo <strong>di</strong> <strong>Orazio</strong> incluso nel commento a Dante 7 .<br />
4 Stando ai contributi più recenti, per Dante cfr. G. BRUGNOLI, R. MERCURI, s. v. <strong>Orazio</strong><br />
Flacco, Quinto, in Enciclope<strong>di</strong>a Dantesca, vol. IV, Roma, Istituto dell’Enciclope<strong>di</strong>a Italiana,<br />
1985, pp. 173-80; R. MERCURI, Il canone della «Comme<strong>di</strong>a», in ID., Genesi della tra<strong>di</strong>zione letteraria<br />
italiana in Dante, Petrarca e <strong>Boccaccio</strong>, in Letteratura Italiana. Storia e geografia, I,<br />
L’età me<strong>di</strong>evale, Torino, Einau<strong>di</strong>, 1987, pp. 273-78; C. VILLA, Dante <strong>lettore</strong> <strong>di</strong> <strong>Orazio</strong>, in Dante<br />
e la «bella scola» della poesia, a cura <strong>di</strong> A. A. Iannucci, Ravenna, Longo, 1993, pp. 87-106;<br />
EAD., s. v. Dante Alighieri, in Enciclope<strong>di</strong>a Oraziana, vol. III, Roma, Istituto della Enciclope<strong>di</strong>a<br />
Italiana, 1998, pp. 189-90. Su Petrarca: U. DOTTI, <strong>Orazio</strong> e Petrarca, in <strong>Orazio</strong> e la letteratura<br />
italiana. Contributi alla storia della fortuna del poeta latino, Atti del Convegno <strong>di</strong> Vicenza (19-<br />
23 aprile 1993), Roma, Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, 1994, pp. 11-28; M. FEO, s. v.<br />
Petrarca, Francesco, in Enciclope<strong>di</strong>a Oraziana, cit., vol. III, pp. 405-25.<br />
5 G. CURCIO, Q. <strong>Orazio</strong> Flacco stu<strong>di</strong>ato in Italia dal secolo XIII al XVIII, Catania, F.<br />
Battiato, 1913, pp. 27-31 (cito passim: «Probabilmente il <strong>Boccaccio</strong> altro non lesse che qualche<br />
brano della Poetica e delle Satire»; «lesse poco, assai poco, le poesie <strong>di</strong> <strong>Orazio</strong>»; «Se il<br />
<strong>Boccaccio</strong>, nel Commento, che è opera <strong>di</strong> età matura e <strong>di</strong> eru<strong>di</strong>zione, <strong>di</strong>mostra così poca <strong>di</strong>mestichezza<br />
con <strong>Orazio</strong>, poca o nessuna meraviglia è da fare se in altri scritti non attesti il contrario»;<br />
sino a concludere, che dal <strong>Boccaccio</strong> «tutto sommato, <strong>Orazio</strong> non fu poeta letto, apprezzato»).<br />
6 Per un bilancio recente sul <strong>Boccaccio</strong> <strong>lettore</strong> si vedano le Parole <strong>di</strong> apertura premesse<br />
da V. BRANCA a Gli Zibaldoni <strong>di</strong> <strong>Boccaccio</strong>. Memoria, scrittura, riscrittura. Atti del<br />
Seminario internazionale <strong>di</strong> Firenze-Certaldo (26-28 aprile 1996), a cura <strong>di</strong> M. Picone e C.<br />
Cazalé Bérard, Firenze, Franco Cesati, 1998, pp. 5-10.<br />
7 Il presente intervento si basa in parte sulla voce <strong>Boccaccio</strong>, Giovanni, da me redatta per<br />
l’Enciclope<strong>di</strong>a Oraziana, cit., vol. III, 1998, pp. 130-34, che mi limito a citare qui una volta<br />
per tutte. Avverto inoltre che per i riscontri sul testo oraziano mi servirò dell’e<strong>di</strong>zione a cura<br />
<strong>di</strong> T. Colamarino e D. Bo, Torino, UTET, 1983.<br />
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