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Insulation Produzione dell'espanso rigido poliuretanico (PUR)

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Per la scelta di un poliolo è indispensabile conoscere,<br />

oltre alla natura chimica, l'indice di ossidrile<br />

(OH), la viscosità e il contenuto in acqua; nel caso<br />

dei polioli poliesteri può essere importante anche<br />

l'indice di acidità.<br />

2.2 Poliisocianati<br />

Con la denominazione di isocianati si intendono<br />

composti contenenti gruppi isocianici (NCO) come<br />

gruppi funzionali. Questi gruppi sono formati da<br />

atomi di azoto, carbonio e ossigeno. Per la produzione<br />

degli espansi rigidi vengono utilizzati quasi<br />

esclusivamente gli isocianati a base di MDI (metilen-difenilen-diisocianato<br />

detto anche difenilmetandiisocianato<br />

o diisocianato-difenilmetano). Questi<br />

sono combinazioni di MDI (in prevalenza 4,4'difenilmetandiisocianato<br />

con percentuali dell'isomero<br />

2,4'-difenilmetandiisocianato) con componenti<br />

a più elevato peso molecolare. Poiché nella struttura<br />

di questo componente macromolecolare si ripete<br />

una determinata unità molecolare, la miscela isocianica<br />

viene detta anche MDI polimerico (PMDI)<br />

o polimero MDI.<br />

Fig. 6: Difenilmetandiisocianato, polimero MDI<br />

Mentre l'MDI è sempre rigorosamente bifunzionale -<br />

vale a dire contiene due gruppi NCO - i componenti<br />

PMDI a più elevato peso molecolare contengono tre<br />

o più gruppi isocianici. Per questa ragione il PMDI<br />

viene definito come poliisocianato. Le funzionalità<br />

medie dei tipi di PMDI di uso comune sono comprese<br />

fra 2,5 - 3,2.<br />

Nel contesto vanno menzionati anche i prepolimeri<br />

PMDI, benché essi rivestano solo importanza secondaria<br />

per la produzione degli espansi rigidi.<br />

Questi sono formati da un tipo di PMDI nel quale<br />

una parte dei gruppi NCO ha già reagito con un<br />

poliolo: rispetto al PMDI di partenza essi presentano<br />

pertanto un contenuto inferiore in gruppi NCO ed<br />

una viscosità decisamente più elevata. Con l'ausilio<br />

di questi prepolimeri è possibile ovviare a certe<br />

difficoltà e ottenere determinati effetti: la quantità di<br />

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File No.: PU21012-0409 it<br />

Issue 2004-09-15<br />

calore che si sviluppa durante la reazione nella<br />

produzione degli espansi viene ridotta, inoltre vengono<br />

influenzate la compatibilità dei componenti di<br />

reazione e la struttura della macromolecola.<br />

I poliisocianati a base di MDI utilizzati per la produzione<br />

degli espansi rigidi <strong>PUR</strong> sono liquidi viscosi<br />

con colore da brunastro a bruno scuro. I loro dati<br />

caratteristici sono il contenuto in NCO, la viscosità<br />

e l'acidità.<br />

L'acidità è una misura del contenuto in acido, presente<br />

per ragioni dovute alla tecnica di produzione,<br />

che può influenzare la reattività.<br />

2.3 Espandenti<br />

Come è già stato detto, nella reazione dell'isocianato<br />

con acqua si sviluppa anidride carbonica che<br />

esercita la funzione di espandente. Si parla in questo<br />

caso di schiumatura chimica. Tale procedimento<br />

comporta alcuni svantaggi, per cui svolge<br />

solo un ruolo secondario nella produzione degli<br />

espansi rigidi. Il procedimento che interessa la pratica<br />

è la schiumatura fisica, ottenuta mediante<br />

aggiunta alla miscela reagente di un liquido bassobollente<br />

che evapora per azione del calore sviluppato<br />

durante la reazione.<br />

Affinché il gas permanga nelle celle chiuse <strong>dell'espanso</strong>,<br />

è necessario usare espandenti che si<br />

sciolgono facilmente nei componenti e nella miscela<br />

di reazione; inoltre devono presentare bassa conducibilità<br />

termica, essere quasi insolubili nel poliuretano<br />

risultante e non esercitare su di esso un effetto<br />

plastificante. Infine devono essere innocui sotto<br />

l'aspetto tossicologico ed ecologico.<br />

Con il carburo fluoroclorurato CFC 11, o monofluorotriclorometano,<br />

era possibile soddisfare molto<br />

bene la maggior parte di questi requisiti, però il suo<br />

impiego si è dimostrato a rischio per l'ambiente.<br />

L'effetto serra (GWP = global warming potential)<br />

provocato dal CFC 11 e la sua capacità di danneggiare<br />

lo strato di ozono della stratosfera (ODP =<br />

ozone depletion potential) hanno condotto al divieto<br />

d'impiego di questo prodotto (protocollo di<br />

Montreal del 1987).<br />

L'anidride carbonica è solubile nel poliuretano e<br />

diffonde perciò dalle celle <strong>dell'espanso</strong>, se questo<br />

non viene ricoperto con uno strato impermeabile<br />

alla diffusione. A causa della diminuita pressione<br />

del gas nelle celle, il materiale può subire raggrin-<br />

<strong>Insulation</strong><br />

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