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Giochi, disegni e filastrocche - Dipartimento di Scienze Umane per ...

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10<br />

Nella pratica <strong>di</strong>dattica si sono affermati alcuni strumenti, soprattutto nella scuola<br />

elementare ma anche, <strong>per</strong> osmosi, nella scuola dell'infanzia; si tratta <strong>di</strong> materiali<br />

strutturati, come i numeri in colore o i blocchi logici, oppure forme <strong>di</strong> presentazione <strong>di</strong><br />

alcuni concetti, come lo scatolone dei numeri. E' importante che l'insegnante abbia<br />

sempre consapevolezza <strong>di</strong> come questi strumenti si collegano alla matematica sottesa ed<br />

ai suoi punti cruciali. Lo stesso <strong>di</strong>scorso vale <strong>per</strong> le attività che, pur se non strettamente<br />

finalizzate, hanno comunque una ricaduta sull'es<strong>per</strong>ienza matematica; è bene che<br />

l'insegnante sappia sempre "dove punta" una certa attività o un determinato gioco, anche<br />

<strong>per</strong> poter valutare, in base alla risposta dei bambini, a quali altre attività de<strong>di</strong>care spazio,<br />

oppure quali spunti trarre <strong>per</strong> sviluppare altre es<strong>per</strong>ienze. Nella scuola dell'infanzia lo<br />

sforzo dell'insegnante deve essere soprattutto quello <strong>di</strong> riuscire a matematizzare le<br />

situazioni or<strong>di</strong>narie, <strong>per</strong> far trarre "spunti <strong>di</strong> matematica" ai bambini e, <strong>per</strong> non cadere in<br />

uno dei due frequenti eccessi possibili e opposti (osservazioni banali o richieste<br />

inaccessibili), è necessaria una consapevolezza molto nitida della <strong>di</strong>rezione da <strong>per</strong>correre<br />

ed una conoscenza accurata degli obiettivi da raggiungere.<br />

Infine, affinché le attività svolte abbiano una effettiva utilità anche <strong>di</strong> ampio respiro<br />

(e particolarmente in una ottica <strong>di</strong> continuità) è necessario che l'insegnante sappia valutare<br />

le reazioni dei bambini, collegarle e confrontarle tra <strong>di</strong> loro (anche <strong>per</strong> stimolare la<br />

consapevolezza dei bambini stessi), proporre slanci in avanti (che magari resteranno senza<br />

risposta <strong>per</strong> un po') e ritorni all'in<strong>di</strong>etro (su attività ed es<strong>per</strong>ienze precedenti); è necessario<br />

cioè che l'insegnante sappia tirare le fila <strong>di</strong> ciò che ha fatto, <strong>per</strong>ché l'es<strong>per</strong>ienza del<br />

bambino sia pilotata verso il prendere coscienza della matematica sottesa alle attività<br />

svolte. Non bisogna pensare che le schede o i cartelloni lavorino da soli.<br />

6. Il modello <strong>di</strong> bambino<br />

Nell'esemplificare le attività e nell'esaminarne la relazione con gli aspetti<br />

<strong>di</strong>sciplinari, lavoreremo su un'interazione tra bambino, ambiente e insegnante in cui<br />

è l'ambiente or<strong>di</strong>nario a fornire le situazioni, evitando <strong>di</strong> costruire es<strong>per</strong>ienze artificiose.<br />

In accordo con gli Orientamenti del '95, che abbiamo <strong>di</strong>scusso nel paragrafo 3, abbiamo<br />

in mente un modello <strong>di</strong> bambino che ha una es<strong>per</strong>ienza articolata ma reale e che al<br />

momento del passaggio alla scuola elementare possiede un ampio bagaglio su cui<br />

impiantare la formalizzazione matematica. Questa es<strong>per</strong>ienza viene aiutata, stimolata ed<br />

arricchita dall'insegnante, grazie alla sua consapevolezza teorica. La ricchezza e vastità

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