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Giochi, disegni e filastrocche - Dipartimento di Scienze Umane per ...

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scuola dell'infanzia conosce a fondo i bambini nella loro totalità, ed è quin<strong>di</strong> in una<br />

posizione privilegiata <strong>per</strong> attuare questo tipo <strong>di</strong> intervento adattandolo ad ogni bambino.<br />

18<br />

Con il termine "es<strong>per</strong>ienza" non si intende naturalmente solo l'es<strong>per</strong>ienza realizzata<br />

con materiali concreti: si intende tutto ciò che ha a che fare con la realtà del bambino ( e<br />

quin<strong>di</strong> anche le sue costruzioni <strong>di</strong> fantasia o i <strong>per</strong>sonaggi immaginari del suo mondo).<br />

Dalle risposte dei bambini l'insegnante trae poi lo spunto <strong>per</strong> mo<strong>di</strong>ficare "in<br />

cammino" le attività, <strong>per</strong> arricchire le situazioni e <strong>per</strong> ruotare i ruoli dei bambini, cosa<br />

altrimenti impossibile nel lavoro standard fatto con schede precostituite.<br />

9. La continuità con la scuola elementare<br />

Le considerazioni svolte nei paragrafi precedenti resterebbero sospese e<br />

incomplete se non ci si occupasse del problema <strong>di</strong> come l'impostazione che abbiamo dato<br />

alla nostra proposta si raccor<strong>di</strong> al successivo primo ciclo della scuola elementare. Il<br />

problema della continuità e della definizione dei <strong>di</strong>versi ruoli della scuola dell'infanzia e<br />

della scuola elementare si pone necessariamente, e in modo particolare <strong>per</strong> la matematica,<br />

quando si voglia consolidare (o istituzionalizzare) il ruolo che la scuola dell'infanzia<br />

svolge <strong>di</strong> fatto nella formazione del bambino.<br />

La continuità si pone anzitutto come problema <strong>di</strong> trasmissione <strong>di</strong> informazioni<br />

riguardanti la metodologia, i contenuti <strong>di</strong>sciplinari e le attività svolte, oltre che una<br />

valutazione dei risultati raggiunti, sia in<strong>di</strong>vidualmente che a livello <strong>di</strong> gruppo.<br />

In tutto ciò che precede abbiamo posto l'accento più sull'azione del bambino<br />

durante la costruzione dei concetti, e dunque sul modo con cui ogni bambino "<strong>per</strong>corre" i<br />

microcurricoli, piuttosto che sui contenuti dei curricoli stessi. Di conseguenza anche<br />

l'insieme <strong>di</strong> informazioni che può essere trasmesso alla scuola elementare deve basarsi<br />

più sul modo effettivo in cui i bambini hanno svolto la loro attività, che sul<br />

raggiungimento <strong>di</strong> obiettivi precostituiti. Ciò non toglie che l'insegnante possa aiutare la<br />

propria osservazione, se necessario, con "test" <strong>di</strong> valutazione, proponibili anche come<br />

"test <strong>di</strong> ingresso" nelle scuole elementari. Il punto cruciale resta <strong>per</strong>ò il fatto che l'età<br />

intorno ai sei anni è proprio il momento in cui la costruzione del concetto <strong>di</strong> numero è nel<br />

suo vivo, ed è estremamente fluida la situazione dei modelli relativi nel bambino. Le<br />

in<strong>di</strong>cazioni <strong>di</strong> una griglia del tipo "sì/no", riferita a conoscenze specifiche, possono<br />

rivelarsi del tutto su<strong>per</strong>ate dopo i mesi della pausa estiva.<br />

In questo modo, la valutazione viene ad essere più organicamente inserita in una<br />

descrizione globale del bambino, e quin<strong>di</strong> ad essere uno strumento <strong>di</strong> continuità

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