La città - L'Azione
La città - L'Azione
La città - L'Azione
You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
22<br />
<strong>La</strong><br />
chiesa<br />
Una testimonianza per far memoria della sua opera<br />
Il 6 ottobre scorso si è celebrata la memoria di S. Bruno<br />
monaco e poiché al nostro compianto padre Bruno faceva<br />
piacere festeggiare il suo onomastico, vogliamo fare memoria<br />
di lui e dell’opera da lui svolta, approfittando anche del<br />
fatto che questo è l’anno sacerdotale.<br />
Per noi è stato un dono piovuto dal cielo di Maciano sopra<br />
la nostra Matelica, un dono di cui dovremo essere sempre<br />
riconoscenti al buon Dio, che forgia i cuori di chi chiama a<br />
pascere le sue pecorelle e li rende zelanti e assetati di anime<br />
da salvare! Lui ha reso vivi gli scritti di Sant’Agostino sui<br />
pastori e, come un vero pastore, ci ha raccolti quando eravamo<br />
dispersi nel mondo, trascinati e affascinati dalle cose<br />
terrene, attratti da tutto ciò che appagava il nostro “io” materiale,<br />
quando eravamo figli di una stessa madre, la superbia;<br />
con le sue parole, le sue preghiere ed il suo esempio ci<br />
ha rigenerati spiritualmente avvicinandoci alla nostra vera<br />
ed unica Madre, la Santa Chiesa Cattolica, spronandoci ad<br />
abbandonare la superbia che genera la divisione, per insegnarci<br />
l’Amore che genera l’unità.<br />
Il suo ministero sacerdotale e di confessore, emblematicamente<br />
raffigurato nell’immaginetta che aveva scelto per ce-<br />
lebrare il suo 50° anno di sacerdozio (Gesù che salva una<br />
pecorella dai rovi), lo svolgeva seduto al lato di quell’antico<br />
tavolo di noce, nel suo studiolo. Trascorreva lì la maggior<br />
parte della sua giornata, togliendo dai rovi noi pecorelle<br />
smarrite, ci rinfrancava, ci fasciava le ferite profonde dell’anima,<br />
curava i nostri mali con le sue preghiere traboccanti<br />
di Spirito Santo, uniche, irripetibili, fatte su misura delle<br />
nostre anime, impregnate della nostra vita;le lacrime della<br />
compunzione, della speranza, della pace, scendevano e lavavano<br />
via tutte le nostre pene.<br />
Il suo cuore di fanciullo, ricco di poesia, si donava senza riserve<br />
al Pastore Supremo Gesù, che attraverso la sua persona ci si<br />
rivelava e riusciva a far breccia nei nostri cuori induriti. Il<br />
nostro caro padre Bruno era anche un coltivatore della vigna<br />
del Signore, da vero potatore metteva a nudo le nostre<br />
malattie spirituali e recideva i legami con il male.<br />
Non si curava del consenso o dell’opinione altrui, cercava<br />
solo di farci raggiungere la verità facendoci specchiare nel<br />
Vangelo; quei rami potati portavano nuove gemme e la vigna,<br />
che il Signore gli aveva affidato, rinverdiva le foglie e<br />
si preparava a produrre nuovi grappoli di virtù. I rami ampu-<br />
Padre Bruno<br />
Giannini<br />
Padre Bruno, buon pastore<br />
Tra tanti fiori di ogni colore<br />
al cimitero, c’è né uno<br />
in particolare che da circa<br />
settantotto anni è vivo<br />
e presente per ricordare e<br />
ricordarci le persone a noi<br />
DOMENICA 25 OTTOBRE (Mc 10,46-52)<br />
Il Fiore che<br />
non marcisce<br />
care. E’ un fiore che non profuma, è il fiore che non marcisce, mai.<br />
E’ un cartoncino colorato, con una Croce stilizzata, uno spazio per<br />
lasciare il proprio nome e una cordicella per appenderlo. E’ questa<br />
la proposta che, dal 1931, la Società di San Vincenzo de’ Paoli<br />
indica ai Fabrianesi come simbolo di pietà per la commemorazione<br />
dei nostri defunti. <strong>La</strong> presenza dei volontari nei due cimiteri in<br />
<strong>città</strong> e in alcune frazioni è la testimonianza dell’operato della San<br />
Vincenzo che si impegna a ridistribuire le offerte donate per il fiore<br />
che non marcisce, alle tante famiglie bisognose del nostro territorio.<br />
Per adempiere alle numerose attività caritatevoli il presidente,<br />
Luciano Mariani, della San Vincenzo de’ Paoli chiede a persone di<br />
buona volontà una collaborazione, un impegno di qualche ora<br />
durante la settimana per le seguenti opere: presso la Casa di Accoglienza<br />
di San Benedetto, in via Mamiani 40. Al Banco Alimentare<br />
e raccolta mobilio, in via G. Di Vittorio (ex Fidea). Inoltre dal 20<br />
ottobre al 10 novembre, volontari per la distribuzione del Fiore<br />
che non Marcisce nei cimiteri cittadini. Per ulteriori informazioni<br />
telefonare al 3387119242 (Luciano) o al 3395408075.<br />
Sandro Tiberi<br />
In quel tempo, mentre Gesù partiva da Gèrico insieme ai suoi<br />
discepoli e a molta folla, il figlio di Timèo, Bartimèo, che era<br />
cieco, sedeva lungo la strada a mendicare. Sentendo che era<br />
Gesù Nazareno, cominciò a gridare e a dire: «Figlio di Davide,<br />
Gesù, abbi pietà di me!». Molti lo rimproveravano perché<br />
tacesse, ma egli gridava ancora più forte: «Figlio di Davide,<br />
abbi pietà di me!». Gesù si fermò e disse: «Chiamatelo!».<br />
Chiamarono il cieco, dicendogli: «Coraggio! Àlzati, ti chiama!».<br />
Egli, gettato via il suo mantello, balzò in piedi e venne<br />
da Gesù. Allora Gesù gli disse: «Che cosa vuoi che io faccia per<br />
te?». E il cieco gli rispose: «Rabbunì, che io veda di nuovo!».<br />
E Gesù gli disse: «Va’, la tua fede ti ha salvato». E subito vide<br />
di nuovo e lo seguiva lungo la strada.<br />
Una parola per tutti<br />
Una folla variegata e multiforme segue Gesù mentre parte da<br />
Gerico, la “<strong>città</strong> delle palme”, situata 240 km sotto il livello del<br />
Convivenza<br />
di sette giorni<br />
Sono aperte le iscrizioni per la settimana<br />
di convivenza in seminario dal<br />
15 al 21 novembre. <strong>La</strong> settimana di<br />
convivenza è una settimana aperta a<br />
tutti i ragazzi maggiorenni che studiano<br />
all’università o lavorano (solo<br />
8 posti per ragazzi delle scuole supe-<br />
GITA A COLLEVALENZA<br />
Il piccolo borgo medievale di Collevalenza, frazione di<br />
Todi, deve la sua fama al Santuario dell’Amore Misericordioso<br />
di Madre Speranza, che lo realizzò nel 1959. <strong>La</strong><br />
Chiesa nel 2002 l’ha dichiarata venerabile, oggi è in corso<br />
il processo per la sua canonizzazione. Madre Speranza<br />
nasce in Spagna nel 1893, a Madrid fonda nel 1930 la<br />
Congregazione delle Ancelle dell’Amore Misericordioso,<br />
nel 1951 a Roma, quella dei Figli. Muore a Colleva-<br />
mare, nella depressione del Mar Morto. <strong>La</strong> <strong>città</strong> è l’ultimo centro<br />
abitato importante prima di arrivare a Gerusalemme. Nella cultura<br />
ebraica il cieco, assieme allo zoppo, la donna incinta e la partoriente<br />
sono le categorie più svantaggiate e ai margini della società. A<br />
quanti erano in queste condizioni non restava altro che chiedere<br />
l’elemosina, sperando nella generosità di qualche passante.Timèo,<br />
povero, solo ed afflitto, è talmente risoluto e desideroso di essere<br />
guarito che grida senza paura e vergogna davanti a tutti. Dimostra<br />
di avere una fede molto più grande di tutta la gente che in quel<br />
momento è attorno a Gesù. Timèo, prima trattenuto e poi incoraggiato<br />
dalla folla, si abbandona e lascia tutto ancora prima di essere<br />
guarito: getta via il mantello e si avvicina a Gesù. Cristo guarisce<br />
e salva tutti coloro che si rivolgono a Lui con cuore libero e sincero.<br />
Quanti scelgono la via della riconciliazione col Signore diventano<br />
messaggeri del regno di Dio tra gli uomini.<br />
Come la possiamo vivere<br />
- Per l’uomo la peggiore cecità possibile è quella generata dal<br />
peccato, dall’assenza del Signore nella propria vita.<br />
tati che erano rimasti a terra, all’ombra della grande vite, lui<br />
li reinnestava attraverso i sacramenti e a colpi di rosario e<br />
poco a poco tornavano a succhiare la linfa dell’Amore di<br />
Gesù rinascendo a nuova vita, ricevevano forza, coraggio,<br />
pazienza, speranza e assaporavano il dolce sapore della Carità.<br />
Sono dolci questi ricordi, ognuno di noi può immedesimarsi<br />
e ritrovare la propria storia! Ora il nostro pastore non è più<br />
tra noi, ma noi siamo ancora la sua vigna e il suo gregge; il<br />
suo sorriso pacificatore ci accompagna, la sua voce dolcissima<br />
ci culla con quei dolci vezzeggiativi, che ancora ricordiamo<br />
nei momenti tristi.<br />
Dal cielo lui ci segue e attraverso il meraviglioso mistero<br />
della Comunione dei Santi nel corpo Mistico di Cristo che<br />
è la Chiesa, possiamo ancora attingere alle fonti della Grazia e<br />
trovare la forza di imitarlo lungo il cammino della vita, lasciando<br />
lo sguardo dell’anima sempre fisso sulla meta, da<br />
dove lui ci osserva e ci attende a braccia aperte, per stringerci<br />
ancora tutti insieme in Paradiso.<br />
Gruppo di preghiera<br />
Suor Teresa Marani<br />
riori maggiorenni) e che vogliono<br />
provare una esperienza di vita comune<br />
ad altri ragazzi con una regola di<br />
base che è la preghiera comune, la<br />
messa insieme e alcuni incontri formativi.<br />
Il costo è di 30 euro di spese fisse<br />
(riscaldamento, luce, gas, acqua) più<br />
5 euro a pasto consumato (5 euro per<br />
pranzo e 5 per cena, colazione inclusa<br />
nei due costi). Le pulizie dei luoghi<br />
comuni e la preparazione dei pasti<br />
saranno fatti secondo la disponi-<br />
bilità che ognuno darà al momento<br />
della riunione preparatoria. <strong>La</strong> settimana<br />
si svolgerà dal 15 al 21 novembre<br />
presso la sede della Pastorale<br />
Giovanile in via Serraloggia. Le<br />
iscrizioni scadono il 31 ottobre, per<br />
cui affrettatevi perchè ci sono solamente<br />
32 posti disponibili! Per informazioni<br />
e iscrizioni: don Umberto<br />
Rotili 339.4735954. Per iscriversi<br />
è sufficiente mandare una mail a<br />
me personalmente: dominusvobisc<br />
um@libero.it<br />
lenza nel 1983 e il suo corpo riposa nella cripta del Santuario.<br />
<strong>La</strong> Parrocchia di Santa Maria in Campo, guidata<br />
da Don Alfredo Zuccatosta organizza per domenica 25<br />
ottobre una gita-pellegrinaggio a Collevalenza e Todi.<br />
<strong>La</strong> quota di partecipazione è di euro 20. Per il pranzo,<br />
presso la Casa del Pellegrino, euro 15. Partenza dal piazzale<br />
della Coop ore 07,30 arrivo ore 09,30. Nel pomeriggio<br />
visita guidata alla Città di Todi. Ritorno a Fabriano<br />
per le 20,30. Per informazioni e iscrizioni: 0732626160<br />
Parrocchia, Don Alfredo 3472464458 o al 3395408075.<br />
s.t.<br />
- <strong>La</strong> fede è dono, ma anche ricerca, bisogno, desiderio forte ed<br />
irrefrenabile di incontrare Dio, instaurando con Lui un rapporto<br />
ed un dialogo serio e profondo.<br />
- In tante occasioni Gesù ci chiama, proprio come ha fatto con<br />
Timèo. Siamo pronti ad ascoltare ed accogliere il grido del povero<br />
che il Signore ci mette dinanzi? Spesso non ce ne rendiamo conto,<br />
ma il bisognoso, che può essere un famigliare, un collega, un<br />
vicino di casa, è molto vicino a noi.<br />
- Cosa rispondiamo al fratello che ci mette davanti i nostri limiti<br />
e la pochezza della nostra fede? Lo sgridiamo e lo zittiamo, pieni<br />
di noi stessi, facendo la voce grossa? Quella persona probabilmente<br />
ci sta aiutando mettendoci di fronte ad una verità che non<br />
vogliamo accettare.<br />
- <strong>La</strong> salvezza viene solo da Dio: il cristiano non la cerca altrove<br />
e non si disperde nelle tante tentazioni e chimere che il mondo<br />
offre, ma va dritto per la strada percorsa da Gesù.