Sessione 2 - Ispra
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Fig. 4 – Rappresentazione del Lago del Falso Compare nella Carta topografica del Tenimento di<br />
Nocera e sue adiacenze (1853)<br />
Una antica rappresentazione cartografica del lago è riportata nella Carta topografica del<br />
Tenimento di Nocera e sue adiacenze (1853): il lago, nella raffigurazione, presenta forma<br />
irregolare e diametro di circa 20 m (fig. 4).<br />
Altre rappresentazioni cartografiche del lago non sono state rinvenute, nonostante la<br />
ricca produzione storica relativa al corso del F. Sarno.<br />
Il riferimento più antico della esistenza del lago rinvenuto è riportato nell’opera di SIANI<br />
(1816), dove l’Autore riporta: “…esiste infatti nel centro di Tartarico un certo Laghetto,<br />
piccolo sì di estensione, ma di notabile profondità, il quale conserva perennemente una<br />
cert’acqua torbida e limacciosa. Esso non ha nessuna comunicazione col fiume: esiste<br />
isolatamente nel centro di una campagna tutta petrificata; e ciò nonostante è sempre di<br />
acqua ripieno. A ritroso di tutti gli sforzi, che vi abbiano fatto i signori di Normandia, famiglia<br />
distinta di questa Città, che sono i proprietari di quel fondo, dove esiste il suddetto<br />
Lago, ora riempiendolo di copiose arene, ora riaprendovi canali profondi, onde tutta quell’acqua<br />
si deviasse nel fiume, ed ora impiegandovi degli altri opportuni mezzi, che la più<br />
fina Idrostatica abbia saputo lor suggerire per dissecarlo, esso nondimeno ha superato<br />
sempre tutti gli sforzi dell’arte, e si è rimasto di continuo sull’istesso piede: segno evidente<br />
di averlo la natura formato apposta per farlo essere lo scolatojo di tutte le impurità.”<br />
La data di formazione del lago, pertanto, è da ritenersi anteriore agli inizi del 1800.<br />
In numerosi testi dedicati alla storia e alla descrizione dei costumi sarnesi, gli Autori riportano<br />
una leggenda relativa alla formazione del lago del Falso Compare, noto anche come<br />
“occhio di mare”. Da queste narrazioni si evince che il lago si è formato con un episodio<br />
catastrofico di sprofondamento: “…l’aia sprofondò e in quel luogo stesso in quella medesima<br />
notte sorse l’occhio di mare” (FISCHETTI, 1926).<br />
Il lago fu ricolmato agli inizi del 1900, a seguito di lavori effettuati dalla amministrazione<br />
comunale di Sarno, di cui è stata rinvenuta traccia in una delibera comunale del<br />
31/12/1898, dove è scritto:<br />
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