Settembre-Dicembre - Ex-Alunni dell'Antonianum
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Il presidente dell'Associazione <strong>Ex</strong> <strong>dell'Antonianum</strong><br />
prof. ing. Massimo Rea.<br />
A<br />
utorità, reverendi Padri, Amici,<br />
come tutti gli anni, in occasione<br />
della Riunione Annuale, spetta<br />
al Presidente proporre la relazione sull'attività<br />
dell'Associazione.<br />
Già nel fare mente locale a quanto<br />
avrei dovuto ricordare ero conscio che<br />
non si sarebbe trattato di uno dei soliti<br />
appuntamenti annuali pure tanto cari,<br />
ma di qualcosa di eccezionale e che l'emozione<br />
avrebbe potuto causarmi qualche<br />
imbarazzo.<br />
Il fatto è che ho almeno due motivi<br />
per sentirmi legato all'Antonianum e<br />
quindi per sentirmi emozionato nel celebrare<br />
questa sua ricorrenza.<br />
Il Collegio è stato infatti per me un<br />
ambiente particolarmente favorevole a<br />
stabilire relazioni umane capaci di conservarsi<br />
intatte negli anni, così simili<br />
all'affetto ma diverse da questo per il<br />
fatto che non abbisognano di essere<br />
continuamente sostenute dalla viva<br />
presenza. Sono queste relazioni che oggi<br />
rivivono incontrando amici rimasti<br />
carissimi anche dopo una separazione<br />
di un quarto di secolo importante come<br />
quello che ha visto il formarsi della famiglia,<br />
il crescere dei figli, il procedere<br />
della carriera tra difficoltà e soddisfazioni.<br />
Un ambiente, quello del Collegio, favorevole<br />
anche a quel momento giovanile<br />
incline alla meditazione che nasce<br />
dalla disponibilità di tempo e di animo;<br />
due disponibilità che si finisce per perdere<br />
negli anni successivi e che io spero<br />
di riacciuffare prima che la vita attiva<br />
mi avveleni al punto da non desiderarle<br />
più.<br />
Il secondo motivo che mi lega all'Antonianum<br />
è l'Associazione <strong>Ex</strong>-alunni.<br />
Il discorso di chiusura<br />
degli onniversari<br />
Per coloro che, alunni del Collegio Universitario,<br />
sono tornati alle loro dimore<br />
o sono emigrati verso altre sedi, l'Associazione<br />
è quella della rivista, delle<br />
Riunioni Annuali, dei Congressi Europei.<br />
Ma per quelli che risiedono a Padova,<br />
l'Associazione è soprattutto quella<br />
degli amici che si ritrovano alla Messa<br />
della domenica o del primo venerdì del<br />
mese, alle conferenze del Ciclo di Cultura,<br />
ai pellegrinaggi mariani. Per coloro<br />
che, come me sono ovunque un po' stranieri,<br />
senza radici, senza quei legami<br />
con la tradizione che vengono tramandati<br />
inconsciamente da genitori a figli,<br />
l'Associazione rappresenta un po' una<br />
seconda famiglia.<br />
A questi motivi del tutto personali<br />
aggiungete infine un po' di orgoglio per<br />
essere in questo momento nella posizione<br />
di presidente. Fin dalla sua fondazione,<br />
nel 1944, la nostra Associazione ha<br />
un peso non trascurabile nella vita della<br />
nostra città e ritrovarmi nella posizione<br />
che fu di Aldo Romaro e dell'indimenticato<br />
mio predecessore Giorgio<br />
Benettin, mi rende non poco orgoglioso<br />
ed imbarazzato.<br />
A questi motivi del tutto personali<br />
aggiungete l'orgoglio ed imbarazzo di<br />
ritrovarmi alla presidenza di una Istituzione<br />
che, fin dal suo primo apparire<br />
nel 1944 con l'allora presidente Aldo<br />
Romaro e fino al mio predecessore<br />
Giorgio Benettin ha sempre contato<br />
molto nella vita culturale e spirituale di<br />
questa città. Ciò è apparso ancora più<br />
chiaro e testimoniato in questo ultimo<br />
anno in cui la preparazione di questa ricorrenza<br />
ha portato a togliere un po' di<br />
polvere a vecchi documenti e vecchie<br />
memorie.<br />
Venendo all'attività di questo ultimo<br />
anno, tutto permeato dallo spirito di<br />
questo anniversario, dobbiamo ricordare<br />
innanzitutto il corso di cultura che,<br />
ispirato proprio alla funzione istituzionale<br />
della Compagnia di Gesù, l'educazione<br />
dei giovani, ha trattato temi di<br />
grande attualità ed interesse con oratori<br />
assolutamente eccezionali e con un'eco<br />
che è andata ben oltre i confini cittadini.<br />
Mi è noto di persone che occupano<br />
posizioni importanti venute da altre<br />
città per seguire queste conferenze e di<br />
altre, non meno influenti, che non sono<br />
riuscite a trovare posto in teatro. Soprattutto<br />
i giovani hanno riempito la<br />
sala ed hanno animato la discussione.<br />
Questo è stato anche l'anno del ritorno<br />
alla devozione al Sacro Cuore. Sollecitata<br />
dallo stesso Santo Padre, l'Associazione<br />
ha risposto con senso di attaccamento<br />
filiale al magistero della<br />
Chiesa. Anche l'apertura dell'Anno Mariano<br />
ha trovato l'Associazione pronta<br />
ad unirsi al Santo Padre in un avvenimento<br />
che ha fatto uso delle tecniche<br />
più moderne di collegamento in<br />
mondovisione.<br />
È da ricordare anche un momento<br />
commovente: il convenire qui all'Antonianum<br />
di un gruppo di ungheresi, profughi<br />
nel lontano 1956, che hanno voluto,<br />
dopo 30 anni, ritrovarsi, proveniendo<br />
da ogni parte d'Europa, nel luogo<br />
stesso dove profughi hanno trovato calda<br />
e generosa accoglienza.<br />
E stato infine l'anno di queste celebrazioni,<br />
iniziate con la visita del reverendo<br />
Padre Generale alla fine di giugno.<br />
La preparazione ha impegnato non<br />
poco l'Associazione che ha seguito con<br />
passione le estenuanti ricerche che hanno<br />
prodotto un «database» contenente i<br />
nomi di tutti gli studenti del Collegio<br />
andando a ricercare, fin dove era possibile,<br />
il loro attuale recapito. Ne sono<br />
stati annoverati oltre 4000!<br />
Come sempre il merito di quanto fatto<br />
dall'Associazione va in larghissima<br />
parte al «Grande Vecchio» che non è il<br />
fantomatico personaggio che dirige dietro<br />
le quinte ma colui che si impegna a<br />
risolvere dettaglio dopo dettaglio; è la<br />
nostra amata guida spirituale: padre<br />
Messori al quale va il vostro applauso a<br />
rappresentare un caldo ed affettuoso<br />
abbraccio.<br />
L'adesione a questo incontro è stata,<br />
come speravamo col cuore ma non immaginavamo<br />
con la ragione, tale da<br />
riempirci di gioia; perché la gioia non<br />
diventi noia, con l'autorità che mi deriva<br />
dalla carica che ricopro, invito tutti<br />
a procedere senza indugio a prendere<br />
posto a tavola per quello che il padre<br />
Messori ha paragonato al regno dei cicli:<br />
il banchetto dell'ottantesimo!<br />
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