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Diversifarm Idee imprenditoriali innovative nell'agricoltura delle ...

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Questo voleva dire sensibilizzare la popolazione verso la nuova politica,<br />

rendere le zone rurali un’attrattiva per la popolazione stessa, promuovere uno<br />

sviluppo sostenibile e un’agricoltura che non fosse più solo ristretta entro limiti<br />

quantitativi, nel senso che d’ora in poi essa avrebbe dovuto costituire solo una<br />

parte della politica di sviluppo rurale, seppure fondamentale.<br />

Il nuovo concetto di sviluppo rurale infatti presupponeva il passaggio da un<br />

concetto quantitativo in agricoltura, ad uno di qualità.<br />

Le esigenze della popolazione europea sono mutate rispetto ai decenni<br />

passati e date le condizioni di benessere in cui oggi vive, le sue richieste si sono<br />

evolute nel senso della ricerca della qualità nei prodotti alimentari e nella<br />

richiesta di servizi che l’agricoltura può offrire, al di là della sola produzione di<br />

derrate.<br />

A queste nuove esigenze la Commissione Europea ha cercato di dare<br />

risposta tramite Agenda 2000, un documento programmatico presentato nel<br />

luglio 1997 ed approvato nel marzo 1999 al Consiglio europeo di Berlino, sul<br />

futuro della Politica dell’Unione, contenente proposte per la riforma della Politica<br />

agricola comune, unitamente ad un quadro finanziario relativo al periodo 2000 –<br />

2006.<br />

Esso si rifà agli obiettivi fissati nel ’92, puntando specialmente su quelli non<br />

raggiunti, soprattutto in vista degli eventi cui si troverà di fronte l'Europa nel<br />

prossimo futuro: dall’ampliamento dell’Unione ai Paesi dell’Europa Centrale ed<br />

Orientale (PECO), all’introduzione della moneta unica, all’unificazione del mercato<br />

finanziario, al rispetto degli accordi presi in sede GATT/WTO 4 .<br />

Non si tratta di rifare tutto da capo, buttando quanto era stato fatto finora,<br />

Agenda 2000 si propone piuttosto di proseguire sulla scia della riforma Mac<br />

Sharry, ripartendo dal punto in cui questa aveva lasciato e di imprimere un nuovo<br />

slancio alla PAC, indirizzandola verso nuovi traguardi, più ampi ed ambiziosi,<br />

anche per dare una spinta decisiva al raggiungimento di un livello di integrazione<br />

europea più profondo.<br />

I cambiamenti che propone non saranno applicati solo a livello globale, ma<br />

anche le economie locali <strong>delle</strong> zone rurali ne saranno coinvolte. Tenuto conto del<br />

fatto che il territorio rurale costituisce l’80% del territorio europeo, un equilibrato<br />

sviluppo rurale è strettamente legato alla politica agricola. Per questo motivo con<br />

Agenda 2000 la politica di sviluppo rurale diventa il “secondo pilastro” della<br />

nuova PAC.<br />

Il documento giuridico che formalizza le proposte di riforma è il<br />

Regolamento CE n. 1257/1999, approvato dalla Commissione il 17 maggio 1999<br />

sul sostegno allo sviluppo rurale.<br />

Tale politica è basata su alcuni principi fondamentali:<br />

• plurifunzionalità dell’agricoltura, cioè la sua capacità di offrire<br />

prodotti di qualità e una gamma di servizi, al di là della semplice<br />

produzione di derrate, aspetto fondamentale che la nuova politica<br />

riconosce e incentiva;<br />

4 GATT: General Agreement on Tariffs and Trade; WTO: World Trade Organisation (in italiano<br />

Organizzazione per il Commercio Mondiale), istituita a conclusione dell’Uruguay Round, con<br />

l’accordo di Marrakech, il 15 aprile 1994.<br />

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