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Diversifarm Idee imprenditoriali innovative nell'agricoltura delle ...

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• creare un rapporto equilibrato e dinamico tra sistemi sociali ed<br />

ambiente.<br />

Sulla scia di queste affermazioni, già nel 1992 con la riforma McSharry,<br />

furono stabilite <strong>delle</strong> misure di accompagnamento della Politica agricola comune,<br />

per la difesa dell’ambiente: fu infatti varato il Regolamento CEE 2078/92, che<br />

istituì un sistema di contributi economici per le aziende agricole che avessero<br />

adottato metodi di produzione compatibili con le norme di protezione ambientale<br />

e di cura dello spazio naturale.<br />

Il Reg. 2078/92 costituisce il primo esempio di regolamentazione europea a<br />

favore della promozione di metodi di gestione aziendale a fini ambientali.<br />

Negli anni a venire, in ambito di riforma della PAC, con Agenda 2000, si<br />

ribadisce la necessità di migliorare il rapporto tra agricoltura ed ambiente e di<br />

salvaguardia del patrimonio naturale. La CE adotta a questo proposito un nuovo<br />

modello di Politica agricola comune, nel quale si sottolinea, innanzitutto, il ruolo<br />

fondamentale dell’agricoltura per l’ambiente e si individua una serie integrata di<br />

interventi sull’ambiente: la protezione <strong>delle</strong> risorse idriche, la promozione<br />

dell’agricoltura sostenibile, la riduzione <strong>delle</strong> sostanze chimiche, la tutela della<br />

biodiversità e la conservazione e salvaguardia del paesaggio.<br />

L’agricoltura sostenibile, secondo la definizione data dall’OCSE 20 e<br />

comunemente accettata, si riconduce all’espletamento di una serie di attività<br />

agricole che devono essere svolte nel rispetto di alcuni principi:<br />

1. sostenibilità <strong>delle</strong> risorse: tale forma di agricoltura deve innanzitutto<br />

basarsi sulla ricerca e sull’utilizzo di risorse naturali rinnovabili, <strong>delle</strong> quali<br />

va fatto un uso consapevole e ponderato, per garantirne la rigenerazione.<br />

Ciò significa evitare il consumo di fonti non rinnovabili, dirigendosi verso<br />

materie prime e fonti di energia alternative;<br />

2. sostenibilità per la salute dell’uomo: l’agricoltura deve essere in grado di<br />

dare garanzie di carattere igienico – sanitario ai consumatori e quindi alla<br />

collettività in genere, nonché adeguate condizioni di sicurezza agli<br />

operatori del mondo rurale. Ciò comporta l’offerta di garanzie di tutela<br />

della salute, la presenza di servizi sociali adeguati, opportunità di lavoro e,<br />

in generale, un livello soddisfacente di qualità della vita, al fine di<br />

mantenere vitale il mondo rurale ed evitarne il degrado;<br />

3. sostenibilità economica: perché tale attività abbia un futuro è necessario<br />

che garantisca innanzitutto all’agricoltore un adeguato standard di vita e,<br />

quindi, un reddito soddisfacente. Visto che la pratica di quest’attività<br />

richiede notevoli sforzi economici agli agricoltori, occorre che essa sia<br />

favorita con una serie di incentivi (ad esempio il sostegno ai giovani<br />

agricoltori). D’altra parte anche la collettività in generale deve poterne<br />

ricavare una certa utilità, in termini di benessere e di qualità della vita.<br />

20 OCSE: Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico.<br />

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