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Diversifarm Idee imprenditoriali innovative nell'agricoltura delle ...

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Peraltro ci sono anche aspetti negativi che riguardano il pericolo, nel lungo<br />

termine, di una omogeneizzazione <strong>delle</strong> colture, dovuta in genere al fatto che ci<br />

si rivolge al contoterzismo, il quale da un lato apporta meccanizzazione,<br />

innovazione e quindi modernizzazione, ma dall’altro introduce un’agricoltura di<br />

tipo monocolturale.<br />

Se nel breve periodo questo rappresenta un vantaggio economico, non lo è<br />

altrettanto nel lungo periodo, in quanto l’intensa meccanizzazione può portare ad<br />

un eccessivo sfruttamento <strong>delle</strong> risorse naturali, con conseguenze negative per la<br />

stabilità e fertilità dei terreni.<br />

2.8. Il contoterzismo nell’agricoltura multifunzionale<br />

Il contoterzismo è un fenomeno di estrema importanza in agricoltura,<br />

che ha raggiunto nel tempo livelli di espansione tali da diventare parte integrante<br />

del mondo rurale.<br />

Tale termine indica la situazione nella quale un’azienda agricola cede, o<br />

delega, alcune operazioni o fasi del processo produttivo ad altre aziende esterne,<br />

specializzate nell’offerta di tali servizi, i quali sono generalmente prestati sul<br />

luogo di localizzazione dell’impresa richiedente: il processo produttivo, che era<br />

prima svolto totalmente all’interno dell’azienda ora si smembra e, in alcune sue<br />

parti, o per intero, viene affidato ad uno o più terzi.<br />

Chi presta il servizio è il contoterzista attivo, mentre chi lo richiede e poi ne<br />

usufruisce è il contoterzista passivo.<br />

Il primo è, nel 70% dei casi, un agricoltore che ha saputo e potuto<br />

espandersi acquistando nuovi terreni da coltivare ed ha, quindi, dovuto procurarsi<br />

le macchine e le attrezzature necessarie per la loro lavorazione: le aziende di<br />

questo tipo sono dette contoterziste miste. Esse dispongono di un parco<br />

macchine che garantisce loro una capacità operativa, generalmente superiore al<br />

proprio fabbisogno, perciò offriranno questo surplus di capacità sul mercato, in<br />

forma di servizi, alle aziende che, invece, per vari motivi, quali l’età avanzata dei<br />

conduttori, le dimensioni aziendali ridotte, l’indisponibilità di forti somme da<br />

capitalizzare, non sono in grado di procurarsi da sole i mezzi meccanici necessari<br />

al compimento di tali operazioni.<br />

Il restante 30% sono aziende contoterziste cosiddette pure, nel senso che,<br />

pur avendo, in molti casi, origini agricole, ora sono dedite specificamente ad<br />

offrire servizi ai terzi e non hanno terreni propri da coltivare.<br />

Il contoterzismo si è evoluto nel tempo non solo a livello di quantità di<br />

servizi richiesti ed offerti, ma anche come varietà, infatti, mentre in passato le<br />

operazioni maggiormente richieste erano la raccolta e l’aratura, nel corso del<br />

tempo si è arrivati all’affidamento completo <strong>delle</strong> operazioni colturali ai<br />

contoterzisti: le imprese terziste sono oggi in grado di gestire integralmente le<br />

aziende agricole o, addirittura, vaste realtà territoriali. Il contoterzismo assume<br />

qui il merito di aver creato un’aggregazione <strong>delle</strong> strutture fondiarie, vale a dire<br />

di aver unito in gestioni uniche, superfici agrarie altrimenti frammentate e<br />

polverizzate sul territorio, dando luogo a dimensioni aziendali nuove ed assai<br />

diverse rispetto a quelle rurali tradizionali del nostro Paese.<br />

Non si tratta più, quindi, di offrire solo servizi di pura attività agricola, ma<br />

anche di gestione, organizzazione, commercializzazione e così via. Inoltre la<br />

nuova PAC apre ulteriori prospettive nelle attività di gestione del territorio e cioè<br />

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