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Diversifarm Idee imprenditoriali innovative nell'agricoltura delle ...

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costituisce residenza per la parte più anziana della famiglia, che non vuole<br />

lasciare il luogo in cui è sempre vissuta, ma allo stesso tempo, date l’età<br />

avanzata e la scarsa dotazione di mezzi e strutture, non ha più la possibilità di<br />

occuparsi dell’attività agricola.<br />

In questa categoria si possono comprendere anche i cosiddetti “coltivatori<br />

della domenica”, cioè coloro che riscoprono il gusto e il piacere di dedicarsi di<br />

tanto in tanto ad un’attività diversa, per hobby, per relax, ma anche per il<br />

vantaggio di avere a disposizione beni alimentari sani e di qualità, per di più<br />

autoprodotti. Dunque, la produzione realizzata è quasi sempre finalizzata<br />

all’autoconsumo e perciò, non passando attraverso il mercato, non contribuisce<br />

alla formazione del reddito familiare. Se però la produzione raggiunge livelli<br />

eccessivi per l’autoconsumo, la famiglia potrebbe decidere di inserirla sul mercato<br />

per ricavarne eventuali entrate.<br />

L’autoconsumo è oggi, quasi sempre, una scelta precisa della famiglia<br />

contadina, infatti questo fenomeno non è più legato, come in passato, ad una<br />

situazione di sussistenza e di povertà, se non in casi specifici e rari (ad esempio<br />

nelle zone montane), ma piuttosto ad una situazione di benessere.<br />

La figura del nuovo agricoltore si differenzia, quindi, anche per il tempo<br />

dedicato a questa attività, inteso come tempo di lavoro, cioè giornate di lavoro,<br />

per unità produttiva 32 : egli è infatti quasi sempre un lavoratore part-time in altri<br />

settori dell’economia, che dedica all’agricoltura una parte del suo tempo, ma<br />

anche che vi applica le conoscenze acquisite negli altri settori: <strong>imprenditoriali</strong>tà,<br />

professionalità, capacità di vendita, commercializzazione, capacità di raccogliere<br />

ed utilizzare informazioni, ecc.<br />

Il tempo, però, non è l’unico fattore che fa la differenza tra full-time e parttime,<br />

sia che si tratti del conduttore, dei familiari, dei lavoratori dipendenti, o<br />

dell’azienda: il reddito prodotto e la sua origine sono un indicatore alternativo,<br />

per cui sarà principale non l’attività alla quale si dedicano più ore lavorative, ma<br />

quella che procura maggior reddito e, conseguentemente, sarà secondaria quella<br />

che fornisce il reddito integrativo dell’attività principale.<br />

Qui bisogna distinguere, tra l’altro, quando il reddito extra-aziendale<br />

proviene da altra attività lavorativa e quando da trasferimenti sociali, in<br />

particolare le pensioni. Oltretutto la composizione dei redditi è un valido<br />

indicatore <strong>delle</strong> strategie familiari, che hanno come diretta conseguenza<br />

l’eterogeneità dell’agricoltura e la pluriattività della famiglia agricola, dovute a<br />

scelte più o meno spinte di part-time.<br />

Per avere un quadro completo e realistico della situazione, quindi, il parttime<br />

che va considerato non è solo quello dell’imprenditore-conduttore, ma anche<br />

quello degli altri componenti familiari, perché la prima scelta sarebbe limitativa<br />

nel mostrare la realtà <strong>delle</strong> imprese. Gli studi che in passato sono stati svolti<br />

secondo queste modalità, hanno fornito risultati riduttivi e parziali. È la famiglia<br />

che, alla fine, diventa l’unità base di analisi, in quanto reale unità produttrice di<br />

reddito 33 .<br />

Si passa quindi dalla considerazione della pluriattività del solo conduttore,<br />

che si alterna tra lavoro in azienda ed extra-aziendale, secondo il fabbisogno in<br />

32 La considerazione del fattore “tempo” come elemento di distinzione tra part-time e full-time<br />

appartiene a: Cavazzani A., L’agricoltura a tempo parziale nelle Marche, Ente di sviluppo Marche,<br />

Ancona 1978; Barberis C., Gli operai contadini, Bologna, Il Mulino, 1970.<br />

33 Brusco, Agricoltura ricca e classi sociali, Milano, Feltrinelli, 1979.<br />

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