Diversifarm Idee imprenditoriali innovative nell'agricoltura delle ...

More documents

Recommendations

Info

In Italia il fenomeno riguarda ben 276 fattorie 25 , ed il dato è molto importante, se si considera il fatto che queste attività si sono sviluppate in maniera decisiva negli ultimi due o tre anni. Tabella 2: regioni italiane con maggior presenza di fattorie didattiche. REGIONI Nord Piemonte Lombardia Trentino Alto Adige Veneto Emilia Romagna Liguria Centro Toscana Marche Umbria Abruzzo Lazio Sud Calabria Campania Basilicata Puglia 33 NUMERO AZIENDE Fonte: Osservatorio agroambientale di Cesena, censimento delle fattorie didattiche in Italia, 2000. La maggior parte delle aziende è organizzata in una rete nazionale o regionale e molte di esse sono supportate da Enti pubblici (Emilia Romagna, Piemonte) o da associazioni ed enti privati (Trentino Alto Adige, Veneto, Lombardia). Molte aziende sono agrituristiche e sono condotte con il metodo biologico; sono dislocate su quasi tutto il territorio nazionale, anche se con una netta prevalenza del Nord Italia, come si nota anche dalla tabella 2. Il Piemonte è stata la prima regione a proporre alle scuole visite didattiche nelle aziende agricole, iniziando già nel 1991 ed oggi ottiene la più ampia partecipazione di tutto il Paese. Nella provincia di Mantova i titolari delle aziende sono tenuti a seguire dei corsi di formazione per “operatori di animazione didattica in agriturismo”. L’Emilia Romagna da tempo promuove per le scuole dell’obbligo, un programma di visite in fattoria ed è la regione con il maggior numero di aziende didattiche (115). I progetti possono essere di iniziativa regionale, oppure le regioni stesse possono decidere di prendere parte al progetto nazionale messo a punto dalla Cia 26 , denominato “Scuola in fattoria”, che ha lo scopo di creare una rete di 25 Il censimento delle fattorie didattiche italiane è stato realizzato dall’Osservatorio agroambientale di Cesena e finanziato dal Ministero dell’ambiente, nell’ambito del programma stralcio di tutela ambientale. È stato effettuato tramite un’indagine diretta, dalla quale risultano 273 fattorie didattiche e 3 “city farms”. 26 Confederazione Italiana Agricoltori: Turismo verde (Cia) – via Mariano Fortuny, 20 – 00196 Roma – tel. 06.326871. Sito internet: http://www.cia.it. 22 26 25 28 115 4 4 10 8 7 8 7 7 2 3
aziende agricole, opportunamente selezionate, per realizzare una serie di attività educative relative all’agricoltura ed al territorio rurale 27 . La gamma delle attività che si svolgono in fattoria è molto vasta, quindi le esperienze che è possibile fare sono molte e diverse tra loro: in effetti esse dipendono anche dalla regione che si considera e cioè dalle attività tipiche, dalle colture praticate e dagli animali allevati, dai prodotti tipici che si realizzano, dalle abitudini e tradizioni e così via 28 . Per citarne alcune, se ad esempio si considera la regione Emilia Romagna e, più specificamente la provincia di Parma, là si trovano soprattutto aziende zootecniche e produttrici di latte e formaggi (il Parmigiano Reggiano è il prodotto per antonomasia), ma anche produttori di carni, sia fresche che insaccate. Le scuole che visitano tali aziende potranno, di conseguenza, oltre a conoscere animali e colture, vedere gli attrezzi utilizzati in tali attività, imparare a distinguere determinate erbe con le quali si alimentano quegli animali, imparare a mungere, e seguire, nel caseificio, il percorso del latte, come nasce il formaggio, nonché cucinare piatti tipici con i prodotti del luogo. Altre possibilità sono quelle di seguire il processo che porta dal grano al pane; conoscere e riconoscere i frutti e gli ortaggi, il periodo di semina e di raccolta; conoscere i derivati della macellazione; riconoscere i prodotti attraverso il gusto; partecipare alla vita di campagna e alle produzioni. Se si va in una fattoria del Trentino è probabile che si faccia esperienza tra i meleti, magari partecipando al ciclo di vita della pianta, assistendo alla selezione della varietà e l’innesto, per arrivare alla raccolta. Poi si potranno preparare piatti tipici come i dolci. In Piemonte l’esperienza più diffusa è sicuramente quella del vino, in Puglia l’olio, e così via. Ciò permette ad ognuno di conoscere innanzitutto le caratteristiche fondamentali della propria regione, ma sarebbe interessante anche sconfinare in altre regioni per allargare il panorama delle conoscenze e aprire il terreno ai confronti. Nella regione Marche sono state individuate ben dieci fattorie didattiche, le quali permettono di partecipare allo svolgimento di numerose attività, visto che nella nostra regione la varietà produttiva di beni e servizi è molto vasta. I ragazzi imparano innanzitutto a conoscere e riconoscere animali e colture, assistono e partecipano ai diversi aspetti della vita in campagna, seguendo sia la parte agricola, come la semina, la raccolta, le tecniche di allevamento, sia la trasformazione, come quella delle carni, la produzione di latte e formaggi, la trasformazione dell’uva in vino, delle olive in olio, dei cereali in farine e così via. Si può poi imparare a cucinare prodotti come pane e pizza, partendo dal grano. Altre esperienze consistono nell’utilizzare beni alimentari per ottenere prodotti finiti ad uso diverso, come la farina e l’acqua per fare la colla, la pasta salata e la pasta di pane per le figure e le statuette. 27 Il progetto “Scuola in fattoria” coinvolge le aziende aderenti alla Cia, rispondenti a determinati requisiti di qualità, è rivolto agli studenti delle scuole elementari, medie e superiori, con obiettivi diversi secondo le classi di età. Il progetto e le attività praticabili nelle aziende aderenti è consultabile presso il sito internet specifico messo a punto dalla Cia: www.scuolainfattoria.it e presso il sito internet del Ministero della pubblica istruzione: http://www.istruzione.it. 28 Il basso costo delle esperienze didattiche in fattoria (non si va oltre le 18.000 lire in tutta Italia) danno a tutti la possibilità di sperimentarle. 34
Page 1 and 2: associazioneAlessandroBartola Aless
Page 3 and 4: 2.12. Il modello agricolo americano
Page 5 and 6: Per la realizzazione di questo lavo
Page 7 and 8: Queste tessere però messe tutte as
Page 9 and 10: L’agricoltore che vuole mantenere
Page 12 and 13: CAPITOLO 1 LA POLITICA AGRICOLA COM
Page 14 and 15: urale, delle esigenze della societ
Page 16 and 17: Territorio significa anche ambiente
Page 18 and 19: • plurisettorialità e integrazio
Page 20 and 21: • DOP: Denominazione d’Origine
Page 22 and 23: l’applicazione del “polluter pa
Page 24 and 25: Tra tutte le parti deve, in sostanz
Page 26 and 27: posto l’accento sulla cooperazion
Page 28: anche se molto fa pensare che vivia
Page 31 and 32: Ma egli può ricoprire anche ulteri
Page 33 and 34: Si tratta, in altri termini, di pro
Page 35 and 36: lascia il tempo alla natura di rige
Page 37 and 38: Perché il nuovo modello di agricol
Page 39: Nel settore zootecnico si mira ad u
Page 43 and 44: Figura 2: Il perfetto bilanciamento
Page 45 and 46: (“effetto spinta”), ma contempo
Page 47 and 48: giornate, al concetto di famiglia p
Page 49 and 50: Visto che il part-time permette ai
Page 51 and 52: nelle operazioni di sistemazione e
Page 53 and 54: nuove tecniche che il contoterzismo
Page 55 and 56: agricolo integrate e coordinate con
Page 57 and 58: dell’ambiente e del benessere deg
Page 59 and 60: Con il tempo, all’esodo è seguit
Page 61 and 62: ma piuttosto di integrazione, vita
Page 63 and 64: problema dei surplus produttivi e d
Page 65 and 66: 2.12.2. Verso il cambiamento Le nov
Page 67 and 68: La SARE (Sustainable Agriculture Re
Page 69 and 70: molteplici funzioni e servizi che c
Page 71 and 72: produttivo, organizzativo, gestiona
Page 73 and 74: a) notizie sulla filiera produttiva
Page 75 and 76: In tali situazioni, che quasi ad og
Page 77 and 78: nulla, perché i proprietari veniva
Page 79 and 80: Tabella 7: distinzione per localizz
Page 81 and 82: 3.3.4. Un profilo economico e patri
Page 83 and 84: Il progetto “Agrishopping” nasc
Page 85 and 86: Dall’esame dei dati raccolti è s
Page 87 and 88: INFORMAZIONI ECONOMICHE 1. Produzio
Page 89 and 90: VALUTAZIONE FINALE 1. Ripetibilità
Page 91 and 92:
4.2. Azienda agricola ACCADIA Local
Page 93 and 94:
INTEGRAZIONE CON L’AMBIENTE CIRCO
Page 95 and 96:
Figura 6: Alcune etichette delle bo
Page 97 and 98:
INFORMAZIONI ECONOMICHE 1. Produzio
Page 99 and 100:
VALUTAZIONE FINALE 1. Ripetibilità
Page 101 and 102:
Page 103 and 104:
Page 105 and 106:
Page 107 and 108:
Page 109 and 110:
Page 111 and 112:
Page 113 and 114:
Page 115 and 116:
Page 117 and 118:
Page 119 and 120:
Page 121 and 122:
Page 123 and 124:
Page 125 and 126:
Page 127 and 128:
Page 129 and 130:
Page 131 and 132:
1. Ripetibilità VALUTAZIONE FINALE
Page 133 and 134:
4.12. Azienda agricola CAPPELLACCIO
Page 135 and 136:
INTEGRAZIONE CON L'AMBIENTE CIRCOST
Page 137 and 138:
4.13. Azienda agricola LA MADIA Loc
Page 139 and 140:
1. Importanza della localizzazione
Page 141 and 142:
Figure 7 e 8: Il mulino dell’azie
Page 143 and 144:
Azienda agricola PASCUCCI ed agritu
Page 145 and 146:
Page 147 and 148:
4.15. Azienda agricola ed agrituris
Page 149 and 150:
Page 151 and 152:
4.16. Azienda agricola ed agrituris
Page 153 and 154:
Page 155 and 156:
Figura 12: Il complesso strutturale
Page 157 and 158:
4.17. Una lettura trasversale dei d
Page 159 and 160:
4.17.3. Profilo economico e patrimo
Page 161 and 162:
4.17.5. Ripetibilità, grado di inn
Page 163 and 164:
anche per la riduzione del grado di
Page 165 and 166:
agricola svolta in modo tradizional
Page 167 and 168:
NOTIZIE GENERALI NOME AZIENDA Forma
Page 169 and 170:
162
Page 171 and 172:
SALTINI A. - “Agricoltura america
Page 173 and 174:
GASSON R. - “Part-time farming; a
Page 175 and 176:
Institutional and Coordination Aspe
Page 177 and 178:
COMMISSIONE EUROPEA, DG VI AGRICOLT
show all

Diversifarm Idee imprenditoriali innovative nell'agricoltura delle ...

Create successful ePaper yourself

Delete template?

Save as template?