Scuola di Polizia verso la chiusura - sito in costruzione

NUOVO oggi MOLISE
Martedì 18 Maggio 2010
BOJANO-AREA MATESINA
COLLE D’ANCHISE - Denunciato il proprietario del sito
Scoperta discarica abusiva
Sequestrata una vasta area
In azione gli agenti della Forestale
IN EVIDENZA
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COLLE D’ANCHISE - Gli agenti del Corpo Forestale dello
Stato della Stazione di Bojano comandati dal Sovrintendente
Donato Carnevale a seguito di specifici controlli sul
territorio di competenza per quel che concerne il settore
dei rifiuti, hanno eseguito il sequestro preventivo di un’area
di circa 3.000 metri quadrati in agro di Colle d’Anchise
trasformata in discarica di rifiuti costituiti da terreno
proveniente da scavo.
Dai primi accertamenti, oltre al mancato rispetto della
normativa vigente sui rifiuti, i lavori sarebbero risultati
eseguiti in assenza delle necessarie autorizzazioni urbanistiche
nonché ambientali in relazione ai vincoli paesaggistici
dell’area interessata. In violazione di queste norme
gli agenti forestali hanno deferito alle Autorità Giudiziarie
C.D., proprietario dell’area e committente dei lavori, e
il titolare della ditta che ha operato i lavori, I.D.. Entrambi
dovranno rispondere dei reati di gestione illecita di rifiuti
e dell’esecuzione di lavori in assenza delle autorizzazioni
ambientali e paesaggistiche. luz
Pitti, Alifana e Imperato tagliate fuori dal collegamento con il centro abitato
Frazioni dimenticate dal Comune
I residenti in rivolta contro la gestione del servizio
di trasporto urbano che da poco ha cambiato società
LE frazioni di Pitti, Alifana
e Imperato ancora discriminate
dalla politica
sociale dell’Amministrazione
Silvestri.
Da febbraio, cioè da
quando è subentrata il
nuovo gestore del servizio
trasporto urbano, le citate
borgate sono rimaste un’altra
volta tagliate fuori dal
collegamento pubblico con
il centro cittadino. All’inizio
dello scorso anno i residenti
di quelle zone dell’estrema
periferia bojanese
avevano dato vita ad una
petizione popolare, sottoscritta
da una settantina
di persone, con la quale
sollecitavano il primo cittadino
all’ottenimento degli
stessi diritti di cui godono
gli abitanti delle varie
zone del territorio cittadino
che vengono servite dal
bus locale. Una battaglia
sponsorizzata sia dal Nuovo
Molise che dai gruppi
consiliari di minoranza,
tesa a far uscire dall’isolamento
piccole comunità
che diversamente si sentono
emarginate e trascurate
dalla politica amministrativa
del Palazzo di Città
che si ricorda di loro solo
in occasione delle elezioni
amministrative. Frazioni
distanti alcuni chilometri
dal centro cittadino, dove
risiedono ragazzi, donne e
anziani che non hanno
quell’autonomia per raggiungere
la città al fine di
poter svolgere le più elementari
incombenze, dalla
frequenza della scuola alla
spesa giornaliera delle famiglie,
dalla riscossione
della pensione e dal pagamento
delle bollette presso
gli sportelli postali alle visite
ambulatoriali o
quant’altro. Non va sottaciuto
che quasi tutto il territorio
cittadino, fatta eccezione
per le citate località
che contano complessivamente
qualche centinaio di
residenti, usufruisce del
servizio di autobus urbano.
Qualche amministratore
avrebbe giustificato il taglio
del servizio con la
scarsità dell’utenza in
quelle zone, una giustificazione
che sarebbe alquanto
puerile. Tale servizio, infatti,
deve essere inteso
come uno di quei servizi
erogati che rivestono ca-
rattere sociale, finalizzato
ad evitare che si creino
sacche di emarginazione
nelle zone periferiche che
distano chilometri dalla
città, e quindi riveste una
preziosa funzione di aggregazione
sociale. D’altronde
è risaputo che il trasporto
urbano a Bojano è un servizio
passivo, per cui se
deve continuare ad esiste-
re si deve garantire il servizio
in egual misura a tutte
le varie zone del territorio
comunale. Soltanto così
l’Amministrazione Silvestri
si potrà evitare di causare
discriminazioni sociali
che, al momento, purtroppo
i residenti di Pitti, Alifana
e Imperato subiscono
sulla propria pelle.
luz
Organizzata dalla Falco
Acqua pubblica
Va avanti
la petizione
CONTINUA la raccolta
firme per il referendum
contro la privatizzazione
dell’acqua da parte
dell’Associazione Falco.
Per la seconda domenica
consecutiva i soci del
sodalizio bojanese sono
stati in piazza Roma con il
gazebo per spiegare ai cittadini
l’utilità di questo
referendum finalizzato ad
opporsi alla paventata privatizzazione
dell’acqua. Il
Presidente della Falco,
Alessio Papa, spiega l’importanza
del referendum:
"L’acqua è un bene comune,
essenziale, che appartiene
a tutti, e quindi un
diritto umano universale
di cui nessuno può appropriarsi
per ricavarne profitti.
Il Governo Berlusconi
ha deciso, invece, di affidare
questo bene vitale
alle società private e alle
grandi multinazionali. Bisogna
impedire che ciò accada
firmando in massa la
richiesta di referendum e
votando ’Sì’ quando, nella
prossima primavera, saremo
chiamati a decidere.
Lo scopo della mobilitazione
è per restituire questo
bene essenziale alla gestione
collettiva e per tutelarlo
come bene comune in
modo da conservarlo per le
future generazioni. Vogliamo
che l’acqua abbia una
gestione pubblica e partecipativa,
perché si scrive
acqua, ma si legge democrazia".
L’associazione è
molto soddisfatta del numero
cospicuo di firme
raccolte in queste due domeniche.
Papa ha quindi
aggiunto: "Saremo in piazza
anche domenica prossima,
sia la mattina che il
pomeriggio, l’obiettivo è
quello di raggiungere il
massimo numero di forme,
hanno firmato sia amministratori
di maggioranza
che di minoranza, tengo a
precisare che questa non è
un’iniziativa del Comune,
essa è stata promossa dal
Forum delle Associazioni e
quindi apolitica, anche per
questo l’abbiamo voluta
patrocinare". L’acqua intesa
come diritto indispensabile
dell’uomo per condurre
un’esistenza degna.
Domenica prossima la Falco
sarà di nuovo in piazza
per la raccolta firme. luz
A palazzo San Francesco si è riunita l’assise ’baby’
Consiglio comunale
Ragazzi in seduta
IERI pomeriggio presso
l’aula consiliare di Palazzo
Colagrosso è tornato a riunirsi
il Consiglio comunale
dei Ragazzi e delle Ragazze.
Tre i punti all’ordine del
giorno: Proposta di costruzione
della piscina comunale;
Istituzione giornate
ecologiche; Decalogo
dell’eco-cittadino. Sul primo
punto ha relazionato la
piccola Sara D’Argenio che
ha reso noto i risultati di
un questionario cui hanno
risposto circa settecento
alunni della scuola primaria
e secondaria di primo
grado sulla pratica del
nuoto tra i ragazzi e la necessità
di avere una piscina
comunale in città. Tutti
gli intervistati hanno riconosciuto
la validità della
pratica del nuoto come lo
sport più completo. Soltanto
il 17,21% ha risposto di
frequentare regolarmente
una piscina due volte la
settimana. Le più frequentate
sono nell’ordine quella
di Frosolone, Campobasso
e Isernia. E’ emerso in generale
che praticare il nuoto
fuori da Bojano presenta
diversi problemi, tra cui
l’impossibilità dei genitori
ad essere liberi di accompagnarli
e l’impiego di circa
tre ore ogni volta che toglie
molto tempo allo studio,
anche se per molti sarebbe
necessario per motivi
di salute. L’82% dei ragazzi
ha risposto che frequenterebbe
volentieri la
piscina se esistesse in loco
una struttura del genere.
La D’Argenio ha così concluso:
"Da questa attenta
lettura del territorio è
emerso quindi che la presenza
di una piscina comunale
a Bojano sarebbe
senz’altro opportuna". La
proposta è stata votata
all’unanimità dall’intero
consiglio che ha richiesto
agli amministratori comunali
di prendere in debita
considerazione la possibilità
di costruire una piscina
comunale, considerando altresì
che l’impianto richiamerebbe
ragazzi dei centri
viciniori interessati alla
pratica di questo sport, con
notevoli vantaggi anche
per l’economia locale. Ai
lavori consiliari dei ragazzi
era presente anche un rappresentantedell’Amministrazione
Silvestri, l’assessore
Daniela Alonzo, che
ha tenuto ad informare che
il progetto, che ha poi illustrato,
è stato presentato
alla Comunità Montana
Matese, e che per la sua
realizzazione occorrono ingenti
fondi che al momento
non sono disponibili. Il piccolo
Michele Tamburro ha
relazionato sul secondo argomento,
proponendo al
Comune l’istituzione di sei
giornate ecologiche da
aprile a settembre, seconda
domenica del mese, con
divieto di circolazione delle
auto dalle ore 10:30 alle 18
al fine di sensibilizzare la
cittadinanza all’uso di
mezzi di trasporto alternativi.
Infine l’alunna Rebecca
Perrella ha illustrato il
decalogo dell’eco-cittadino
redatto dai ragazzi.
Tra i dieci punti spiccano
l’uso parsimonioso e
corretto di acqua e corrente
elettrica, la pratica della
raccolta rifiuti differenziata,
l’uso consapevole dei
mezzi di trasporto pubblici,
partecipare a rendere
pulita la città, collaborare
con gli amministratori
pubblici segnalando problemi
e suggerendo soluzioni
condivise, e rispettare
gli arredi urbani e non
sporcare muri e monumenti.
"Il presente decalogo
sarà inviato all’Amministrazione
comunale e sotto
forma di volantino distribuito
a tutti gli studenti
della città" ha concluso Rebecca
Perrella. A conclusione
il sindaco dei Ragazzi,
Nicola Colalillo, ha
chiesto all’assessore Alonzo
l’esito delle loro richieste
riguardanti il trasporto
degli alunni al Palazzetto
dello Sport e la costruzione
della tettoia in prossimità
dei moduli scolastici per ripararsi
dalle intemperie. luz