Scuola di Polizia verso la chiusura - sito in costruzione

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NUOVO oggi MOLISE Martedì 18 Maggio 2010 ISERNIA I lavoratori impiegati a Pettoranello interessati dalla cigs sono oltre trecento Ittierre: subito un incontro La Cgil chiede la riunione del tavolo tecnico regionale per discutere di cassa integrazione PETTORANELLO - La Cgil sollecita un incontro per discutere - in merito alla vertenza Ittierre - della gestione della Cassa integrazione e dell’avvio dei processi di formazione. Lo scorso aprile è stato siglato l’accordo presso il ministero del Lavoro che ha riguardato oltre trecento lavoratori del gruppo It Holding di cui fa parte anche il marchio Ittierre di Pettoranello. Ora occorre tracciare il quadro della situazione che coinvolge i lavoratori dell’azienda tessile. Il tavolo regionale si è insediato l’inverno scorso, poi la discussione si è spostata a Roma presso il ministero dello Sviluppo e del Lavoro. Il tavolo insediato presso la Giunta, non può rimanere aperto solo formalmente, bensì deve diventare luogo dove discutere la vertenza ed elaborare proposte concrete, senza tralsciare la questione più importante: studiare strumenti finanziari utili a rilanciare il comparto tessile in provincia di Isernia. «Non si può pensare di gestire una situazione così complessa senza coinvolgere le parti sociali, rispetto ad una crisi che coinvolge il futuro di centinaia di lavoratori e intere comunità. Ora in attesa di conoscere il futuro che riguarda i lavoratori dello stabilimento tessile di Pettoranello. La centralità dell’Ittierre a fronte delle rilevanti ricadute occupazionali - si legge in una nota di Erminia Mignelli - ed economiche, impone una discussione articolata ed approfondita sulla crisi di settore che investe l’intero territorio molisano. L’Ittierre rappresenta l’11 per cento del Pil regionale e il rischio che possano scomparire duemila posto di lavoro non può esimere le istituzioni dal dare risposte concrete: la sua presenza rappresenta per la Provincia di Isernia quanto la Fiat per la città di Torino e il Piemonte. mpt 17 Opportunità per i giovani «Isernia in... tombolo» sbarca a Roma ISERNIA - «Isernia in...Tombolo» è l’iniziativa dell’assessorato regionale alla Cultura insieme all’associazione nazionale per la progettazione e le attività sociali Anpeas che sarà presentata oggi a Roma. La promozione, la realizzazione e la valorizzazione di un possibile modello imprenditoriale basato sull’arte del tombolo si sta realizzando ad Isernia attraverso le attività del progetto Penelope presentato e curato dall’associazione Anpeas in collaborazione con l’assessorato alla cultura, avviato l’8 marzo 2010, tale progetto coniuga l’esigenza di mantenere e recuperare le tradizioni storicosociali del territorio e la formazione delle giovani leve di artigiani attraverso la diffusione del knowhow finalizzata a creare impresa. ris
18 AGNONE-ALTO MOLISE UN agnonese alla corte di Mariuccia Mandelli in arte Krizia. Dal mondo del calcio alle passerelle di moda. Il passo è stato breve. E’ la storia di Massimo Iaciancio, imprenditore 41enne, che oggi inventa e realizza scarpe per la stilista bergamasca, famosa in tutto il mondo. In molti ancora lo ricordano nel ruolo di fantasista sui campi impolverati di serie D e Eccellenza quando concepiva parabole alla Daniel Passerella, adesso quella sua estrosità espressa sui rettangoli di gioco è riuscita a trasferirla nel campo dell’imprenditoria. Con grande successo visti i risultati acquisiti. Nuovo Molise lo ha incontrato nel suo negozio di Città Sant’Angelo dove ci ha spiegato la sua ascesa, fatta di sacrificio, coraggio di investire e tanta voglia di emergere. Allora Iaciancio, come inizia il suo rapporto di collaborazione con la stilista Krizia? «Quasi per caso quando sul tavolo della stilista sono arrivate le mie creazioni "Valeria Victoria" (il nome della sua bambina) e ha chiesto chi le realizzasse. Dopodichè ha voluto incontrarmi». In sostanza lei di cosa si occupa? «In pratica faccio tutto da me, dalla ricerca del materiale, al disegno fino alla realizzazione del prodotto». Le sue creazioni sono già finite in passerella? «Sì, precisamente il 25 febbraio scorso a Milano per la collezione autunno - inverno». Da dove nasce la sua creatività. «Dalla grande passione verso il mondo della moda. Tutto è nato per gioco quando circa 15 anni fa un mio amico mi ha chiesto di fare il rappresentante. Ebbene in poco tempo sono riuscito a diventare il rappresentante unico per l’area del centro Italia di marchi prestigiosi come Calvin Klein, Alessandro Dell’Acqua, Richmond, Gabriele Mattiolo e via dicendo». Dal mondo del calcio a quello della moda, Iaciancio qual è stato il passaggio più traumatico? «Il fatto di dover abbandonare il rettangolo da gioco, lo spogliatoio, per me il calcio ha rappresentato un grande amore». Qual è stata la prima cosa che le ha detto Krizia quando ha visto le sue creazioni. «Lei sta copiando i miei disegni...» Ci racconti un aneddoto. «Ero a Milano e stavo facendo anticamera prima di incontrare Krizia alla quale avevano già fatto vedere le mie creazioni. E’ uscita una sua collaboratrice e mi ha detto testualmente: finalmente le scarpe che cercavamo». Come definirebbe Krizia? «Un pezzo di storia della moda italiana nel mondo, al pari di Versace e Valentino». In un momento non particolarmente facile per il Paese cosa si sente di dire ai giovani che intendono intraprendere la carriera di imprenditori in questo settore. «Di avere il coraggio di osare, di essere originali, di non mollare alle prime difficoltà». Da uno a dieci quanto IL PERSONAGGIO NUOVO oggi MOLISE Martedì 18 Maggio 2010 Dal mondo del calcio a quello della moda, lui è uno di quelli che può dire: ce l’ho fatta Un agnonese alla corte di Krizia Massimo Iaciancio inventa e realizza scarpe per la stilista Massimo Iaciancio a Milano insieme a Krizia e Morgan le manca la sua terra natìa? «Se volgo lo sguardo al passato e cioè alla mia adolescenza direi dieci, tuttavia quando torno mi accorgo che il paese si va spegnendo lentamente e questo mi fa male». Colpa di chi a suo avviso? «Di una vecchia classe politica che ha pensato a fare poco per il territorio e che al contrario ha preferito "sistemare" il singolo, un errore madornale considerate le innumerevoli risorse che l’alto Molise possiede e che potrebbero essere sfruttate in maniera differente». In definitiva un augurio che rivolge ai suoi concittadini. «Di non arrendersi e di farsi girare la testa..» Lui lo ha fatto e oggi questi sono i risultati. mdo Agnone - Obiettivo: creare nuovi posti di lavoro «Roots-Radici», il progetto viene presentato all’Unimol AGNONE - L’Associazione O.S.C.A. in collaborazione con Le Biblioteche Riunite Comunale e B. Labanca e l’assessorato alla Cultura del Comune di Agnone, presenterà oggi presso l’aula magna dell’Università degli Studi del Molise il progetto «Roots - Radici» al Consiglio dei Molisani nel mondo con l’intento di renderne partecipi i rappresentanti dei nostri corregionali all’estero e di diffonderlo in altri ambiti comunali del Molise e d’Abruzzo. Ma di cosa si occupa il porgetto? Presso i locali delle Biblioteche Riunite Comunale e B. Labanca, è operativa da circa un anno l’Istituzione di Studi e Ricerche «O.S.C.A.», nata con lo scopo di contribuire alla crescita culturale di Agnone e dell’Alto Molise e alla creazione di occupazione attraverso la gestione dei Beni Culturali cittadini. L’Associazione porta avanti, infatti, attività di conservazione, tutela e valorizzazione dei Beni Culturali seguendo progetti di digitalizzazione, organizzazione e stimolo del turismo culturale e di diffusione della conoscenza di Agnone nel mondo. Attualmente OSCA sta seguendo in special modo i Progetti «Roots-Radici» e «Agnone digitale»; quest’ultimo riguarda la digitalizzazione del fondo antico dell’Archivio storico comunale. Roots-Radici Si tratta di un progetto pilota dedicato a tutti i discendenti della emigrazione agnonese dal 1870 in poi e a tutti i cittadini curiosi delle proprie origini. Nella sua prima fase, attualmente in corso, il progetto vede la digitalizzazione - attraverso la fotografia digitale e la trascrizione su documento Excel - degli archivi anagrafici antichi (civili) della Città di Agnone dal 1809 al 1901. Primi risultati ottenuti sono stati: la salvaguardia dei dati e, a breve, l’ automazione delle ricerche anagrafiche da parte degli uffici comunali. Dalla prossima estate, in collaborazione con il Comune di Agnone, sarà attivato il servizio di costruzione informatizzata di alberi genealogici delle famiglie agnonesi. Si passerà, successivamente, all’attivazione di iniziative atte a stimolare il c. d. «Turismo di ritorno» dei discendenti degli emigrati nel mondo. Analogo processo sarà possibile attuare estendendo il lavoro agli archivi anagrafici ecclesiastici (XVII - XIX sec.) in caso di futuro accordo con le Parrocchie e la Curia di Trivento, sotto l’egida e il controllo della Soprintendenza archivistica per il Molise. Il progetto Roots-Radici ha potuto vedere la luce grazie al finanziamento, attivato nel settembre del 2008 e ancora in corso, della Fondazione «Packard, Packard & Johnson» di Los Altos - California creata da discendenti dell’agnonese Raffaele Delli Quadri emigrato negli Stati Uniti nel 1897. Gli obiettivi principali del progetto sono, in sintesi: - Salvaguardia e conservazione degli Archivi anagrafici antichi (1600 - 1901) Civili ed Ecclesiastici - attraverso la fotografia digitale e la trascrizione di ogni singolo atto e nominativo - con automazione delle ricerche anagrafiche antiche a benefico dello stesso Ufficio Anagrafe del Comune e, in futuro, delle singole Parrocchie. - Attivazione del servizio di costruzione di Alberi Genealogici rivolto a chiunque, nel mondo, abbia ascendenti agnonesi; il servizio sarà di stimolo nei confronti degli emigranti e dei loro discendenti nei confronti della riscoperta delle proprie radici agnonesi contribuendo in questo modo anche alla crescita del Turismo di ritorno - Organizzazione delle «World Family Reunions» in collaborazione con il Comune di Agnone; con esse si offrirà l’opportunità a tutti gli agnonesi residenti all’estero, ed ai discendenti della grande emigrazione anche di quarta e quinta generazione, di incontrarsi per gruppi familiari accomunati o meno dallo stesso cognome rivivendo luoghi ed atmosfere lasciate dei loro antenati nel comune di origine. Attraverso un programma dettagliato fatto anche di riscoperta di tradizioni, canti e cucina tipica, si cercherà di regalare a queste famiglie una occasione preziosa per recuperare l’ identità in parte perduta. - Creazione di occupazione giovanile stabile e qualificata; la scommessa di OSCA, anche ma non solo attraverso il progetto «Roots-Radici», è quella di creare occupazione non assistita, dunque autofinanziata, attraverso la salvaguardia e la gestione dei Beni Culturali. I servizi offerti vanno dall’area digitale a quelli della computer grafica, fino al settore del turismo culturale. «A proposito di ospedale» Tra le voci di mugugno che circolano - giustamente - nell’Alto Molise, a causa del paventato rischio di chiusura dell’ospedale, avverto anche alcune frecciate inevitabilmente lanciate contro l’Assessore Marinelli. Poichè sono stato per quattro anni tra i suoi collaboratori, e spesso a me direttamente si indirizzano i contestatori, desidero mettere per iscritto, per dovere di verità, alcune cognizioni. Ed è appena il caso di precisare che faccio ciò senza alcuna sollecitazione o supervisione dello stesso Marinelli. Nè io nè egli stesso intendiamo attribuire alla persona di Franco Giorgio Marinelli i caratteri divini della perfezione e dell’infallibilità, ma mi indigna che qualcuno vada dicendo che Marinelli «se n’è fregato dell’Ospedale» e che ha lasciato fare. A chi lo "incolpa" di essersi assentato dalla Giunta quando furono varati i primi piani di "riassetto" (cioè "riduzione") delle erogazioni sanitarie nella regione, rispondo che l’assenza, negli ambienti politici, è proprio il modo per esprimere il dissenso. L’usanza, in qualsiasi governo, presso qualsiasi maggioranza, è di evitare il voto esplicito contrario - che creerebbe presupposti di crisi della maggioranza stessa - significando la propria contrarietà mediante la mancata firma di una delibera che si considera contraria ai propri desiderata. All’interno della Giunta, cioè, rifiutarsi di partecipare alla sottoscrizione di una deliberazione, equivale a dare voto avverso. Quanto poi a «fregarsene dell’Ospedale del suo paese», cui egli stesso è ricorso per gravi e improvvise crisi di salute, e forse grazie a quell’ospedale ha salvato la vita... non ci sarebbe bisogno di continuare. Chiunque può capire quanto possa essere importante quella struttura sanitaria per uno che - liberamente - ha scelto di restare a vivere nel proprio paese e di trattenerci l’intera famiglia, e di trascorrerci la vecchiaia. E posso testimoniare quanto si è spremuto (lui con tutti noi suoi assistenti) - magari lavorando nel silenzio, senza inutili clamori - per cercare qualunque appiglio giuridico ed economico atto a salvare quell’ospedale, premendo ed intercedendo presso ogni ente, regionale e nazionale, che potesse accogliere e realizzare questo santo desiderio delle nostre popolazioni. C’è pure qualcuno che mi ha detto: «Se davvero voleva il bene Sergio Sammartino del suo paese doveva dimettersi da Assessore, e restare Consigliere per fare la fronda alla Giunta Iorio». Ammesso e non concesso che così facendo egli avrebbe conservato il potere di opporsi a certe misure più di quanto possa fare da assessore (tesi assai discutibile), sento il dovere di aggiungere che quella soluzione gli è stata letteralmente impedita dalla consapevolezza che, rinunciando all’assessorato, avrebbe messo in seri guai tutti i suoi collaboratori, compreso il sottoscritto, che essendo comandato dalla Scuola e non potendo rientrare al suo liceo di provenienza prima dello scadere del 30 giungo avrebbe avuto davanti parecchi mesi privi di stipendio. Non solo: c’era tutta una serie di contrattisti, spesso con tanto di famiglia, che dipendevano dal quel suo incarico. Sarebbe un’ingiustizia insopportabile che ora quella sua premura a nostro favore gli si ritorcesse contro senza che nessuno di noi levasse una voce. La complessiva personalità di Franco Giorgio Marinelli non è di certo quella di uno che «se ne frega». Tutt’altro: forse alla sua tempra manca proprio quella cinica insensibilità che rende forti - di una forza maligna - certi politicanti di tutti i livelli. Più spesso ho visto in lui l’incapacità di "staccare la spina" e drenare lo stress che inevitabilmente gli crea una situazione di profonda crisi finanziaria, in cui è costretto a fare - come si dice dalle nostre parti - «il brodo con i ceci», ad amministrare settori vitali della vita sociale molisana con sempre meno finanze a disposizione. Lo ripeto: anche l’Assessore Marinelli è perfettibile, ed ha i suoi limiti. Ma resta pur sempre molto più facile criticare chi amministra che sostituirlo in meglio. Sergio Sammartino
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