Scuola di Polizia verso la chiusura - sito in costruzione

La cronaca amministrativa LO SPECCHIETTO
Vincoli di parentela dell’assessore per un contenzioso in esame
La minoranza al sindaco:
«De Felice è incompatibile?»
Sollevano dubbi Filippo Monaco & C.
SOLLEVANO dubbi sulla
«compatibilità» con la carica
dell’attuale assessore
all’Urbanistica Ennio De
Felice i consiglieri comunali
di minoranza Filippo
Monaco, Paolo Marinucci,
Daniele Paradisi, Antonio
Giuditta, Francesco
Caruso, Antonio Russo
e Mario Di Blasio.
La vicenda è relativa ad
un contenzioso in atto ed il
vulnus, a giudizio dei rappresentanti
dell’opposizione,
che hanno presentato un’interrogazione
al sindaco
Basso Antonio Di Brino,
starebbe nella posizione dello
stesso assessore De Felice,
marito dell’architetto
Antonella Storto e, nella
fattispecie, genero del proprietario
di una ditta che,
in più occasioni, ha proposto
ricorso contro il Comune di
Termoli. Nello specifico il riferimento
è relativo alla richiesta
di un permesso a costruire
(presetata ad ottobre
del 2007) per la realizzazione
di un fabbricato, di
sei appartamenti, in via del
Molinello. Domanda alla
quale il Comune opponeva
diniego sulla base di una serie
di prescrizioni determinanti
i motivi ostativi per
presunti vincoli di inedificabilità.
Ulteriori passaggi
sono stati un ricorso al Tribunale
Amministrativo Regionale
ed un’ordinanza con
la quale è stata accolta la
domanda della parte ricorrente
«al fine di consentire
all’Amministrazione di riesaminare
la posizione». Ed
è in virtù di questo riesame
e della presenza in seno alla
Giunta di De Felice che i
consiglieri di minoranza
chiedono al sindaco «se non
ha rilevato un caso di incompatibilità
della carica
assessorile, dati i rapporti
di parentela e quindi di interesse
personale nella vicenda
menzionata». Sempre
al sindaco Di Brino, in questa
stessa interrogazione,
gli esponenti di centrosinistra
chiedono di sbloccare il
tutto o «attraverso la rinuncia
al contenzioso» o
con «la rimozione dalla carica
nell’esecutivo comunale».
Una prima «scintilla»,
dunque, nel confronto
maggioranza-minoranza.
Da parte sua De Felice,
che parla di operazione «politicamente
scorretta», dice
di non avere interessi sulla
vicenda. «Se mio suocero
avrà ragione costruirà, altrimenti
no. Ma questo non
può dipendere da me».
L’assessore Ennio De Felice II consigliere Filippo Monaco
Suscita interesse il corso organizzato dalla direzione della «Oddo Bernacchia»
Relazioni umane e loro riflessi
Rapporti e comunicazione approfonditi nella realtà scolastica
PRESSO la sede «Schweitzer» della scuola secondaria
«Oddo Bernacchia» si è tenuto un corso di aggiornamento
sul tema «Comunicazione e Relazioni Umane».
Il dirigente scolastico, prof. Giuseppe Colombo, consapevole
del fatto che le relazioni siano alla base di corretti
rapporti in ogni ambito lavorativo, nell’intento di
migliorare le comunicazioni sul luogo di lavoro, ha promosso
per docenti e personale ausiliario tale tematica. Il
relatore, dottor Gino Baldassarre, presidente dell’Ordine
degli Psicologi della Regione Molise, ha impostato il
corso suddividendolo in due lezioni. Le relazioni umane -
è stato evidenziato - sono molto importanti in quanto da
esse dipendono i rapporti lavorativi che, se sereni, qualificano
ogni settore e facilitano l’azione quotidiana.
L’interesse è stato notevole sia per l’argomento trattato
che per il dibattito interattivo, che ha coinvolto i partecipanti
i quali sono stati invitati a riflettere sulle proprie
esperienze e sulle altrui. Le problematiche emerse
saranno analizzate e chiarite nel prossimo incontro che
si terrà in data da stabilire allo scopo di farlo coincidere
con gli impegni di tutti gli interessati. Micky Guidetti
«Casa» di antica memoria?
TORNA l’appuntamento del martedì con la penna graffiante
di Giodi. Buona lettura.
Ore 17.30, corso Umberto I n. 57. Due vistosissime insegne,
ben in evidenza, indicanti «Hotel San Carlo».
Una coppia di attempati turisti, presumibilmente marito
e moglie, a bussare sul portone. Una, due, tre, quattro
fino a dieci bussate. Nessuna risposta.
L’uomo inizia ad innervosirsi ed a sbuffare. «Vuoi vedere
che è tutto esaurito e non aprono a nessuno?» Dirompente
un pensiero maligno: «Non vorrei che si tratti
di una ’casa’ di antica memoria, magari trasformata in
albergo e per accedervi bisogna prenotare ed essere conosciuti?»:
Termoli è tornata ai vecchi tempi? Oddio, a
ben pensarci, se così fosse, i nostalgici pronti ad effettuare
salti di gioia. Un passante chiarisce comunque l’enigma:
«Guardi che l’albergo non esiste più da vari
anni e non vi abita anima viva». Di rimando il turista:
«Come mai ancora la presenza delle insegne, che appaiono
lucidate a nuovo?». «Abbellimento della parete»: il
responso dell’improvvisato interlocutore.
Scena ovviamente immaginaria, ma di possibile realizzazione,
quella su descritta. Le insegne sono ancora
in bella mostra. Le presumibili considerazioni del turista
in transito le lascio immaginare a voi tutti...
Ma su, per favore! Così si vorrebbe far decollare il turismo?
Quante altre errate segnalazioni esistono ben visibili?
Il responso alla nuova Amministrazione comunale
che si è appena insediata. Il neo «condottiero» Di Brino
ha iniziato a dare corso al programma dei primi cento
giorni, propagandati durante la campagna elettorale.
Riapertura al traffico di qualche divieto di transito e ritorno
al parcheggio a spina di pesce in centro. Tutti consenzienti
ad applaudire. Ora sotto a chi tocca ed in considerazione
dell’ormai imminente stagione estiva una
«pennellata» dovrà proprio essere spalmata sull’arredo
urbano.
Episodi come quello descritto non dovrebbero verificarsi.
La regolarità della installazione delle insegne, poste
sulle attività degli operatori economici, va esaminata
attentamente, con un occhio vigile all’onere finanziario
che il Comune deve incamerare per legge. Chi soddisfa
al pagamento per le insegne dell’ex Hotel S. Carlo,
chiuso da qualche anno? Domanda retorica senza risposta.
E l’Aipa (azienda italiana pubbliche affissioni) titolare
della concessione? «Le due giovani donne, dipendenti
dalla azienda ed assunte per percorrere giornalmente
su e giù il centro cittadino alla caccia dei posteggiatori
senza ticket, potrebbero essere utilizzate per il
controllo dell’arredo urbano»: il pensiero di molti.
Quante lacune potrebbero essere segnalate e risolte?
Pensate, amici, si eviterebbe di vedere al mattino, dinanzi
alla scuola primaria Campolieti di corso Nazionale,
le mamme che per attraversare la strada sul passaggio
pedonale da un marciapiede all’altro ed entrare
con i figlioli a scuola, devono effettuare un acrobatico
salto e superare la siepe situata sul bordo di un marciapiede.
Se è vero quello che si vocifera, molte signore, per
effettuare il salto con agilità, hanno pensato bene di attrezzarsi
in casa con aste utilizzate dai saltatori in alto.
Proprio vero, amici. Nessuno vuole fare brutta figura.
E l’artistica fontana di piazza S. Antonio? Circondata
dalla siepe cresciuta a tal punto da farne ammirare solo
la cima? La base con i caratteristici zampilli? Invisibile.
La fiducia comunque non manca. Siamo sicuri che il
buon Di Brino accetterà i suggerimenti , anche se con
sottofondo satirico, provenienti dalla sua ’gente’. D’altro
canto ha sempre sostenuto che avrebbe cambiato il volto
alla sua e nostra Termoli proprio con l’ausilio dei termolesi
doc ed acquisiti.
Bene, carissimi! La fede è dura a morire!
Giodi