Scuola di Polizia verso la chiusura - sito in costruzione

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NUOVO oggi MOLISE Martedì 18 Maggio 2010 IL FATTO DEL GIORNO L’ULTIMO GIURAMENTO? CAMPOBASSO - La Scuola allievi agenti di Polizia di Campobasso chiude. La notizia è ufficiale anche se resta aperto un margine di discussione. Le speranze per i sindacati rimangono, anche se in fondo sanno che non sarà possibile evitare una decisione così drastica. La decisione è stata formalizzata ieri a Roma, presso gli uffici del ministero dell’Interno, durante un incontro con i vertici della direzione centrale e i rappresentanti sindacali. L’ultimo corso a Campobasso è terminato ad ottobre dello scorso anno, da allora la scuola di via Tiberio, che in questi anni ha formato migliaia e migliaia di poliziotti, è deserta. I sindacati intanto hanno tentato di salvare la struttura. Ieri a Roma il Consap, rappresentato da Giuseppe Pica e il Silp per la Cgil con Giovanni Barra, hanno chiesto spiegazioni sulle scelte di chiusura che hanno portato le scuole di Milano e di Campobasso a mettere la parola fine alla formazione del personale. I vertici romani hanno spiegato che i criteri di chiusura adottati riguardano sia i costi di gestione che la capienza delle strutture. «Per quanto riguarda Campobasso i costi sono limitati - hanno ribadito i sindacalisti del Consap e del Silp per la Cgil - visto che per il 2009 sono stati spesi 130mila euro». Insomma chiudere la scuola di Campobasso è come andare in costrasto con le scelte adottate. Nei prossimi 15 giorni il sindacato produrrà delle note di risposta in attesa delle decisioni definitive. Quello che auspicano i sindacati è uno spazio di discussione. Anche se l’ipotesi di chiusura della scuola di Polizia era stata già paventata nel 2007 quando a causa di un progetto di razionalizzazione si dovevano chiudere 7 Scuole allievi agenti (Bolzano, Campobassi, Foggia, Piacenza, Roma, Senigallia e Vicenza). Cinque strutture sono state chiuse e quelle di Campobasso e di Piacenza hanno continuato ad accogliere gli aspiranti poliziotti in attesa delle decisioni del Dipartimento della P.S. che sono giunte in questi giorni. «Siamo disposti a scendere in piazza. Dobbiamo fare il possibile per tenere aperta questa struttura, fonte di ricchezza per la città ed emblema della Polizia di Stato» afferma in una nota il Silp per la Cgil. E stamane in questura i sindacati incontrano la stampa. mpt I sindacati pronti a lottare fino in fondo La Scuola di Polizia chiude i battenti Scelta irrevocabile? Palazzo Moffa L’odg passa all’unanimità Palazzo Moffa affronta il problema ’Scuola di Polizia’ con un odg approvato all’unanimità (primo firmatario Vincenzo Niro). La razionalizzazione avviata dal Ministero degli Interni non può radere al suolo la scuola che ha sede a Campobasso. Lo dicono i numeri: la presenza della scuola è qualificante per l’immagine e l’economia del capoluogo di regione. Non solo: non si possono considerare le ricadute di colore negativo che si avrebbero sul tessuto economico già debilitato. La maggiore concentrazione di istituti d’istruzione di questo tipo si rileva nel nord Italia mentre la scuola allievi di Campobasso è richiamo per tutto il centro sud Italia. Nell’odg si rammenta che lo stabile dove ha sede la scuola, oltre ad essere di nuova costruzione, antisismico e dotato di una moderna sala multimediale, è di proprietà dello Stato quindi non comporta oneri economici aggiuntivi. «Un duro colpo per l’intera economia del capoluogo della regione oltre al disagio che si arreca alla forza lavoro della scuola di polizia che sarà trasferito al- trove: per questo il Consiglio regionale impegna il presidente iorio ad adoperarsi presso il Ministero degli Interni e in tutte le sedi competenti per garantire la sopravvivenza nel capoluogo di regione della Scuola Allievi di Polizia». In subordine, i consiglieri chiedono l’attivazione di nuove unità operative, come il Reparto di Prevenzione del Crimine. I componenti dell’assise hanno impegnato il presidente Iorio affinché il Ministero non penalizzi il capoluogo L’argomento in Consiglio ’La struttura va difesa a tutti i costi’ L’intervento del consigliere Niro per l’istituto di via Tiberio Vincenzo Niro, consigliere regionale, nel suo intervento in aula in merito alla chiusura della Scuola di Polizia afferma che a distanza di «quasi tre anni si trova ad affrontare nuovamente il caso». Nel Nord Italia si concentra il maggior numero di strutture di formazione «mentre il territorio meridionale, già fortemente penalizzato, lo diventerebbe ancor di più con la chiusura della scuola molisana che sotto il profilo geografico lascerebbe un vuoto ingiustificato». La scuola di Campobasso conta su una struttura moderan, antisismica, adeguata alla legge 626/96 con aule didattiche opportunatamente attrezzate e da poco si è concluso l’allestimento di una modernissima aula multimediale, con personale altamente qualificato. A fronte di tutti questi dati positivi - afferma Niro - perchè chiudere la scuola? Sarebbe opportuno che il ministero dell’Interno, costituisca una commissione per verificare l’andamento delle scuole di polizia e in particolare sull’andamento gestionale e alla funzionalità delle strutture anche in rapporto ai costi annuali». La scuola allievi agenti è una struttura che va difesa affinchè il tessuto economico non riceva un ulteriore colpo. 3
4 ATTUALITA’ IL FATTO NUOVO oggi MOLISE Martedì 18 Maggio 2010 Decisione shock del partito schierato col centrodestra Oreste Campopiano chiede l’intervento del presidente Berlusconi: «Ci hanno chiuso ogni porta» Pdl regionale? «Una delusione» Il Nuovo Psi si svincola e accusa: «I vertici locali hanno sbagliato» IL Nuovo Psi del Molise si allontana dal Pdl molisano. Una mossa decisa, chiara e marcata: le scelte del partito che ha come volti principali in Molise quello di Ulisse Di Giacomo e quello di Michele Iorio non vanno proprio giù agli esponenti del Nuovo Psi regionale. E l’allontanamento è quindi drastico. Addirittura Oreste Campopiano, segretario regionale del Nuovo Psi, chiede l’intervento del presidente del Pdl, Silvio Berlusconi. L’esecutivo regionale del Nuovo Psi del Molise ed i segretari delle federazioni provinciali di Campobasso e Isernia sono stati convocati per l’analisi della situazione politica regionale, anche alla luce delle direttive imposte dal Consiglio dei Ministri in materia di risanamento dal disavanzo della spesa sanitaria. Campopiano è un fiume in piena e non vuole restare a guardare: «In Molise - sostiene Campopiano - c’è stato il tradimento dell’idea guida della costruzione del Pdl. Noi del Nuovo Psi abbiamo sempre cercato di offrire un cotributo al Pdl regionale per le scelte del Molise ma abbiamo sempre trovato le porte chiuse». Campopiano parla di «gestione scriteriata del Pdl in Molise», ritiene che la dirigenza regionale del Pdl «ha fatto - dice Campopiano - scelte folli per il Molise. Siamo stati estromessi in tutte le scelte regionali. Chiediamo nell’ambito della coalizione pari dignità tra i partiti politici. E ci rivolgiamo al presidente del Pdl Berlusconi affinché intervenga». Campopiano confida quindi nel Pdl centrale. L’esecutivo del Nuovo Psi ha deciso di correre autonomamente, con proprie liste di candidati alle prossime elezioni provinciali di Campobasso. E non solo. Invita le componenti minori del Pdl e gli altri partiti della coalizione «ad un confronto sui temi politici segnalati, affinché si avvii il necessario percorso inteso al rinnovo, ai vari livelli, della classe dirigente regionale, condizione imprescindibile per assicurare una effettiva ripresa economica e produttiva nella Regione». Il documento deliberato dall’esecutivo del Nuovo Psi sarà inviato all’onorevole, presidente del Consiglio dei Ministri, Silvio Berlusconi e anche agli organi nazionali del Pdl, alle segreterie politiche dei partiti minori cofondatori del Popolo della Libertà. «I socialisti del Nuovo Psi hanno condiviso e salutato, essendone stati cofondatori, la nascita del Pdl come un grande movimento popolare nel quale si concentra la tradizione politica liberale, laico-riformista, cattolica, socialista e repubblicana italiana; nel Molise la verticistica gestione del Pdl di fatto ha escluso le componenti minori, marginalizzando il loro ruolo politico ed istituzionale; altresì - è scritto nel documento del Nuovo Psi - che le scelte politiche più significative vengono normalmente adottate al di fuori degli organismi statutari, esautorati di ogni potere decisionale. Nella prospettiva dei due prossimi appuntamenti elet- Centrosinistra, si parla di sanità QUESTO pomeriggio alle 16.30 presso l’hotel Rinascimento di Campobasso, le forze politiche del centrosinistra terranno una conferenza stampa per discutere dei temi relativi alla questione della sanità in Molise. Un appuntamento rilevante. torali (provinciali di Campobasso e regionali del 2011) tale situazione non è ulteriormente tollerabile. In un contesto economico e produttivo regionale particolarmente depresso come quello molisano, di fronte alla stretta del Governo nazionale che impone, specie nel settore della sanità, scelte rigorose, non possano essere condivisi ulteriori consistenti interventi di sostegno finanziario ad enti, società ed associazioni private, atteggiamenti che rispondono a logiche estranee agli interessi veri del territorio ed al necessario sostegno alla ripresa produttiva. In questi anni - è scritto nel documento - il Molise ha avuto disponibilità finanziarie considerevoli, gestite spesso al di fuori di chiare e condi- vise logiche di pianificazione e di corretta programmazione concordata preventivamente nelle sedi politiche. L’esecutivo regionale del Nuovo Psi, pur ribadendo la sua collocazione nell’ambito del Pdl nazionale e la volontà di contribuire, in sede locale, alla crescita sociale ed economica del territorio molisano, si dissocia dalla gestione del Pdl del Molise». Andrea Nasillo L’assise approva l’ordine di Romano Master and back, la proposta passa A nulla, a quanto pare, è servito l’impegno preso ieri in consiglio regionale per salvare la scuola di polizia di Campobasso. L’ordine del giorno approvato in assise, ha trovato, poi nel pomeriggio la spiacente notizia. E’ stato, comunque, un consiglio regionale privo di particolari sussulti: è stato approvato l’ordine del giorno a firma del consigliere Tamburro finalizzato all’attivazione di un comitato tecnico con lo scopo di sostenere le amministrazioni locali nella corretta ed univoca interpretazione ed applicazione della legge regionale numero 30 del 2009. Respinto invece l’ordine del giorno illustrato da Petraroia sulla grave crisi finanziaria in cui versano le comunità montane: l’assessore Muccilli ha dichiarato il suo impegno. Il punto che ha trovato maggiore confronto in aula è sicuramente quello proposto da Massimo Romano sul master and back. Confronto anche con l’assessore Fusco Perrella. La proposta di Romano «per il rientro - ha detto il consigliere regionale - in Molise dei giovani cervelli» ha trovato l’approvazione dell’aula anche non sono mancati gli astenuti e i voti contrari. «Esprimo soddisfazione - scrive Massimo Romano - per l’approvazione dell’ordine del giorno "master back" da parte del Consiglio regionale. Nel lontano gennaio 2009 avevo presentato un ordine del giorno definito Master and Back finalizzato a promuovere il reinserimento nel mercato del lavoro dei giovani molisani che hanno usufruito delle borse di studio per frequentare master e stage professionalizzanti. Purtroppo - afferma Romano - la proposta non aveva incontrato l’assenso del Governo regionale che, nella persona dell’assessore Fusco Perrella, delegata alle Politiche sociali, non aveva ritenuto la proposta meritevole di essere accolta e dunque l’aveva accantonata. Oggi finalmente il Consiglio regionale ha inteso recepire ed approvare una soluzione che consente a decine di giovani molisani di tornare in Molise per mettere a frutto sul mercato del lavoro molisano le esperienze e le competenze maturate in ambito universitario, attraverso il cosiddetto matching, ossia l’incrocio tra l’offerta e la domanda di lavoro. Peraltro, avevo giudicato sbagliata l’opinione della Fusco di bocciare la proposta in quanto la stessa giunta aveva solo pochi mesi prima aggiudicato un servizio di 12,5 Milioni di euro in favore di alcuni enti di formazione, il Compal, che doveva svolgere proprio quel servizio. Il testo approvato oggi dal Consiglio regionale rappresenta un buon esempio di come il Consiglio regionale può incidere e migliorare delle proposte della Giunta su temi concreti che interessano il vero dramma del Molise, l’emergenza occupazione, e talvolta anche contro l’opinione del Governo regionale che appare sempre più distratto sui temi concreti della vita dei cittadini e troppo attento ad appalti milionari o a operazioni finanziarie nell’interesse di pochi "eletti"». Nicola Occhionero contro Iorio ’O affonda o attracca il battello dei veleni’ IL presidente Iorio, o affonda o attracca il suo battello di veleni che ha condotto il Molise nelle liste nere di ogni qualsivoglia valutazione o analisi sulle dinamiche della spesa pubblica regionale. "Muoia Sansone con i filistei!" ma quando? Ma come non era la sola Report, trasmissione "comunista" di Rai 3, ad aver dipinto un falso d’autore sul "regno del Molise?" e quel "comunista" di Vinicio D’Ambrosio che cerca di far apparire Michelino Iorio come il nuovo Barabba? Ma tutti questi "comunisti" l’hanno sempre con quel povero Presidente che il popolo ha scelto democraticamente? Iorio getta la maschera ma molti, comunisti e non, il volto del Presidente della Giunta regionale lo conoscono molto bene. 3/4 dei componenti il Consiglio e la Giunta regionale sono indagati per reati di corruzione, concussione ed abuso d’ufficio, per essere garantisti fino in fondo viene da chiedere almeno un gesto di sensibilità e dignità politica nell’attesa di conoscere l’esito delle vicende giudiziarie. Troppa grazia! Il cesarismo ha impregnato anche queste teste, se l’ex giudice Passarelli entra nella giunta Iorio, vuol dire che poi non saranno così banditi? Forse è quello che pensano gli elettori di Iorio, o ciò che lui vuol fare credere a chi attende ogni cinque anni la promessa di un posto di lavoro o la centrale nucleare al confine del Molise. Basta con la "B" maiuscola, schiena diritta e coraggio, sono alcuni degli elementi che i molisani devono riscrivere nel proprio dna. I molisani che hanno affrontato la carestia post bellica degli anni cinquanta, le lotte contadine, le occupazioni dei pochi opifici, la ricostruzione dei comuni, pietra per pietra, grazie alle rimesse dei parenti immigrati, a questi molisani e soprattutto ai loro figli dobbiamo parlare se abbiamo ovviamente argomenti alternativi e credibili da discutere. Il centrodestra molisano in linea con quello nazionale, mostra crepe e divisioni, la politica clientelare produce consenso fino a quando il "re" ha qualcosa da offrire in cambio di servigi ma quando l’attenzione della magistratura e dello Stato sono incalzanti, gli amici degli amici si defilano e anche chi pensava di poter aprire un baratto con Iorio per l’ennesimo cambio di casacca ci ripensa. Il re è nudo! In uno scenario politico desolante come sopra descritto, viene facile pensare che la rimonta per il centrosinistra è cosa alle porte, purtroppo è ancora presto per cantare vittoria. Se Atene piange, Sparta non ride! A che punto è il centrosinistra? Terminate le rese dei conti post elettorali e accumulate ennesime sconfitte nei territori, si torna finalmente al confronto con l’idea giusta di costituire un’alleanza solida e duratura, fondata su obiettivi chiari, con opportune divisioni e ripartizioni di responsabilità e carichi di lavoro. Una ritrovata intesa, ma senza dimenticare che le dimissioni del Presidente della giunta provinciale di Campobasso restano in piedi e tra qualche giorno saranno efficaci dal punto di vista normativo. Dal punto di vista politico le dimissioni di D’Ascanio hanno senza dubbio lasciato atterriti, piuttosto che basiti, quanti credevano di utilizzare le posizioni acquisite per nuove allocazioni politiche o per condizionare, con la ragione dei numeri in Consiglio, l’operato della Giunta. Una sfida aperta che invita ad un rapido rinnovamento del personale politico in vista delle prossime competizioni elettorali ma anche un messaggio di fiducia che D’Ascanio lancia agli alleati al fine di ripartire dall’Amministrazione provinciale per rendere solida l’alleanza. Il conto alla rovescia continua e tutti i partiti del centrosinistra attendono di sapere se l’Idv, partito al quale Nicola D’Ascanio è iscritto, ha nel cassetto la soluzione alla crisi della Provincia o se vi è stato un incontro con il Presidente per determinare la migliore via d’uscita. Non altri ma l’Idv ha il dovere politico di affrontare e dirimere la problematica delle dimissioni, senza dimenticare la severa e puntuale conferenza stampa di D’Ascanio. Il tavolo del centrosinistra è concorde unanimemente sul ritorno in maggioranza del Pd, con tutti gli onori del caso, consapevoli del fatto che nelle situazioni di crisi chi più ha, deve dare. Consentire che per un anno l’amministrazione di Palazzo Magno è consegnata nelle mani di un Commissario prefettizio, significa costituire una coalizione debolissima che fatica a trovare le ragioni dell’unità e non riesce a sostenere il confronto politico con la/e destra/e. I cittadini molisani non possono attendere, la nostra prima preoccupazione deve essere, senza retorica, il reale bene comune, per tale motivo sono richiesti tempi celeri e apertura al confronto, tra circa dieci giorni il centrosinistra rischia ancora una volta di perdere un’occasione utile. Nicola Occhionero
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