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Marzo 2013 - Centri di Ricerca

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8<br />

Erasmo e Lando. Insomma, siamo in presenza <strong>di</strong><br />

un‟iniziativa e<strong>di</strong>toriale che si colloca a metà strada<br />

tra stu<strong>di</strong> lan<strong>di</strong>ani ed erasmiani, tra letteratura e<br />

bibliografia, utile per la pubblicazione,<br />

l‟interpretazione e il commento al testo <strong>di</strong> Lando e<br />

per compulsare la vasta produzione <strong>di</strong> opere erasmiane<br />

in Italia nel XVI secolo, oltre che <strong>di</strong> un vol.<br />

piuttosto originale, per la struttura e per la natura<br />

composita della sua genesi intellettuale, che riesce<br />

a comunicare come la ricerca filologica e bibliografica<br />

possa (e, forse, dovrebbe) essere anche e in<br />

primo luogo occasione per creare e consolidare<br />

legami personali <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o e amicizia profon<strong>di</strong> e<br />

durevoli. – R.G.<br />

025-G PETRELLA (GIANCARLO), L‟oro <strong>di</strong><br />

Dongo ovvero per una storia del patrimonio<br />

librario del convento dei Frati Minori<br />

<strong>di</strong> Santa Maria del Fiume (con il catalogo<br />

degli incunaboli), Firenze. Olschki, 2012,<br />

pp. XVIII + 222, ill. b.n., ISBN 978-88-222-<br />

6199-1, s.i.p. La vicenda della biblioteca dei<br />

francescani <strong>di</strong> Santa Maria del Monte a Dongo ha<br />

<strong>di</strong>versi aspetti <strong>di</strong> originalità. Il tratto che maggiormente<br />

la <strong>di</strong>stingue, associandola in verità a<br />

pochissime altre realtà bibliotecarie italiane <strong>di</strong> antica<br />

fondazione, è quello <strong>di</strong> essere passata indenne<br />

attraverso il travagliato periodo del napoleonico<br />

Regno d‟Italia e <strong>di</strong> essere sopravvissuta anche alle<br />

soppressioni unitarie. E ciò avvenne, come racconta<br />

l‟autore nell‟animato capitolo iniziale del<br />

vol. pubblicato da Oschki, grazie al coinvolgimento<br />

<strong>di</strong> una nobile famiglia locale che, nel 1810,<br />

l‟anno che, col celebre decreto del 25 aprile, vide la<br />

soppressione <strong>di</strong> tutti gli or<strong>di</strong>ni religiosi sul territorio<br />

dello stato, acquistò dal demanio l‟intero complesso<br />

<strong>di</strong> Santa Maria del Fiume, sottraendolo<br />

perciò alla possibilità <strong>di</strong> smembramento e rovina,<br />

concedendolo però in uso ai religiosi, pressoché<br />

annullando, <strong>di</strong> fatto, gli effetti della soppressione.<br />

E i libri? In quanto beni mobili <strong>di</strong> proprietà dei<br />

frati, anch‟essi avrebbero dovuto essere incamerati<br />

dallo stato. Ma l‟escamotage messo in campo<br />

dai nobili Polti Petazzi raggiunse anche questo livello<br />

<strong>di</strong> raffinatezza. I libri dei francescani furono,<br />

infatti, fittiziamente incamerati nella biblioteca <strong>di</strong><br />

famiglia, dotati dello stesso ex-libris e così messi<br />

al sicuro anche da futuri rischi. Il che ha funzionato<br />

alla perfezione, se oggi la biblioteca si conserva<br />

nell‟aspetto che aveva alla fine del Settecento.<br />

Fondato all‟inizio del XVII secolo, il convento fu<br />

quasi dalle imme<strong>di</strong>ate origini dotato <strong>di</strong> una biblioteca,<br />

<strong>di</strong> cui il presente vol. ricostruisce nel dettaglio<br />

la storia. Le fonti sono anzitutto le in<strong>di</strong>cazioni<br />

L‟almanacco bibliografico, n° 25, marzo <strong>2013</strong><br />

fornite dai libri stessi, che parlano della loro storia<br />

attraverso ex libris, note <strong>di</strong> possesso, legature etc.<br />

Accanto a questa messe <strong>di</strong> dati, l‟a. ha sfruttato<br />

appieno la documentazione archivistica <strong>di</strong>sponibile<br />

in loco ma anche in se<strong>di</strong> piuttosto lontani dalla<br />

biblioteca (su tutte l‟Archivio <strong>di</strong> Stato <strong>di</strong> Milano).<br />

Intanto, bisogna <strong>di</strong>re che il patrimonio è assai rilevante<br />

in termini numerici, dal momento che si<br />

tratta <strong>di</strong> circa 20.000 volumi, <strong>di</strong>stribuiti su un arco<br />

cronologico che va dal Quattro al Novecento. In<br />

realtà alla metà del Settecento il patrimonio era<br />

assai più esiguo, ammontando a poco più <strong>di</strong> 1.100<br />

volumi. Intorno alla metà dell‟Ottocento cominciò<br />

il periodo <strong>di</strong> maggiore accrescimento della raccolta,<br />

che venne a includere nel 1840 quasi 2.000 volumi<br />

provenienti dalla biblioteca <strong>di</strong> un nobile bibliofilo<br />

milanese, Federico Fagnani (il fratello <strong>di</strong><br />

Antonietta Arese, nata, appunto, Fagnani), che<br />

aveva destinato la parte principale della sua libraria<br />

personale alla Biblioteca Ambrosiana <strong>di</strong> Milano,<br />

prevedendo però che i volumi che già la grande<br />

biblioteca citta<strong>di</strong>na possedesse fossero destinati<br />

alle biblioteche degli or<strong>di</strong>ni men<strong>di</strong>canti che ne<br />

avessero fatto richiesta. Fin qui il sunto della storia,<br />

che non può e non deve scendere in ulteriori<br />

particolari che si rimandano alla lettura del vol.<br />

Quaest‟ultimo è così strutturato: un primo capitolo<br />

è de<strong>di</strong>cato a Due secoli <strong>di</strong> tentate soppressioni;<br />

il secondo entra nello specifico della storia della<br />

raccolta libraria e si inscrive sotto il titolo Fra archivio<br />

e biblioteca. La biblioteca <strong>di</strong> Santa Maria<br />

del Fiume nel suo sviluppo storico. Il terzo capitolo<br />

(La biblioteca <strong>di</strong> Santa Maria del Fiume<br />

nell‟Ottocento) contiene la ricostruzione delle vicende<br />

dei libri Fagnani, caratterizzati dalla presenza<br />

<strong>di</strong> un parlante ex-libris. Il quarto ed ultimo<br />

capitolo contiene l‟accuratissimo catalogo dei 32<br />

incunaboli conservati in biblioteca. Il catalogo è<br />

poi corredato <strong>di</strong> una nutrita serie <strong>di</strong> in<strong>di</strong>ci: degli<br />

autori, commentatori, traduttori, autori secondari<br />

e titoli; dei luoghi <strong>di</strong> stampa; degli e<strong>di</strong>toritipografi;<br />

dei possessori e note <strong>di</strong> provenienza. Al<br />

vol. nel suo complesso si riferiscono invece l‟in<strong>di</strong>ce<br />

dei nomi, quello finale degli e<strong>di</strong>tori-tipografi. Il<br />

vol. si giova infine <strong>di</strong> un ricco e pertinente apparato<br />

iconografico. – A.L.<br />

025-H Uomini <strong>di</strong> lettere. Uomini <strong>di</strong> libri. I<br />

Britannico <strong>di</strong> Palazzolo (1469-1650), saggio<br />

storico <strong>di</strong> ENNIO SANDAL, annali tipografici<br />

a cura <strong>di</strong> ROSA ZILIOLI FADEN, Presentazione<br />

<strong>di</strong> GIUSEPPE FRASSO, Firenze, Olschki,<br />

2012 (Storia della tipografia e del commercio<br />

librario, 9), pp. 344, ill., ISBN 978-88-

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